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“Nilde Iotti e la 'nuova' Biblioteca della Camera dei deputati”. Webinar, 25 settembre 2020
Nel 2020 ricorre il centenario della nascita di Nilde Iotti, prima donna a ricoprire, e per più mandati, il ruolo di Presidente della Camera. Tra le celebrazioni in suo onore, per ricordare anche il suo ruolo decisivo nell'apertura al pubblico della Biblioteca della Camera, è stato promosso un seminario a cura del Dipartimento di Lettere e Culture Moderne dell'Università la Sapienza di Roma e della Fondazione Nilde Iotti, svolto in modalità online nel pomeriggio dello scorso 25 settembre, con interventi di: Francesca Russo (Università Suor Orsola Benincasa, Napoli), Antonio Casu (Bibliotecario della Camera dei deputati), Emilia Lamaro (già Bibliotecaria della Biblioteca della Camera dei deputati), Fernando Venturini (consigliere parlamentare presso la Biblioteca della Camera dei deputati), Francesco Soddu (Università di Sassari), Antonella Meniconi (Sapienza Università di Roma), Livia Turco (Presidente della Fondazione Nilde Iotti).
Nel corso del webinar è stata trasmessa una clip del docufilm Nilde Iotti, il tempo delle donne del regista Peter Marcias. Dalle note di regia: «Alla base del progetto cinematografico Nilde Iotti, il tempo delle donne c'è la volontà di raccontare una grande donna del novecento italiano, attingendo dai numerosi repertori dai quali emerge la sua passione politica e il suo grande senso civile. [...] Il cinema del reale che incontra il presente del nostro paese, un racconto tutto al femminile per testimoniare l'Italia del cambiamento».
La registrazione del webinar è disponibile sul sito di Radio radicale; a questo link invece locandina e programma.
Pubblichiamo qui di seguito il resoconto di Fernando Venturini - che ringraziamo - accompagnandolo con una foto tratta dall'archivio fotografico accessibile dal portale storico della Camera dei deputati, che documenta la cerimonia di apertura al pubblico della Biblioteca della Camera nel dicembre 1988; in questo scatto in particolare, oltre a una sorridente Nilde Iotti, si riconoscono (da destra a sinistra) gli allora presidenti della Repubblica Francesco Cossiga e del Senato Giovanni Spadolini, oltre alla Bibliotecaria Emilia Lamaro.
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Il webinar è stato introdotto da Guido Melis e da Giovanni Solimine. Melis ha ricordato l'origine dell'iniziativa, ha riassunto l'ormai ricca bibliografia su Nilde Iotti e ha sottolineato i molteplici aspetti della sua personalità. Solimine ha ripercorso brevemente l'evoluzione della Biblioteca della Camera, nel contesto delle biblioteche istituzionali, ricordando il ruolo decisivo svolto da Nilde Iotti.
Francesca Russo ha ripercorso la vita di Nilde Iotti, i suoi studi, la militanza nel partito e l'esperienza dell'Assemblea costituente, dove contribuì, in particolare, alla stesura del secondo comma dell'art. 3 sull'eguaglianza sostanziale e delle disposizioni sulla famiglia. Si è soffermata poi sul suo impegno per la cultura e per l'istruzione, soprattutto a favore dei ragazzi meno abbienti e per la didattica della storia contemporanea. La cultura come strumento di liberazione e di riscatto dei ceti subalterni resta - ha rilevato - una costante della sua visione politica. Ha ripercorso poi le fonti per lo studio della sua figura politica e istituzionale, con riferimento alla documentazione depositata presso l'Archivio e la Biblioteca della Camera e presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
Antonio Casu ha ricostruito il ruolo svolto da Nilde Iotti nel trasferimento della Biblioteca della Camera dei deputati a via del Seminario, in particolare ha enucleato, da alcuni suoi interventi in Aula, le linee guida della Biblioteca nella nuova sede (il "paradigma Iotti"), che sono diventati gli orizzonti del Polo bibliotecario parlamentare nato venti anni dopo e cioè: la specializzazione disciplinare nelle materie giuridiche, politiche, storiche e filosofiche; l'apertura al grande pubblico (come è noto, per sua volontà l'età per accedere alla Biblioteca fu abbassata ai 16 anni); la vocazione culturale e il legame con il territorio; la capacità nella nuova sede di giungere ad un risparmio di risorse della nuova Biblioteca. Casu ha ricordato infine la volontà della figlia di Nilde Iotti di donare alla Biblioteca della Camera una piccola ma significativa raccolta di libri e documenti appartenuti alla madre.
Emilia Lamaro, già Bibliotecaria della Camera, ha ricordato la sua esperienza di lavoro a fianco della Presidente Nilde Iotti e dell'architetto Franco Borsi, negli anni del trasferimento della Biblioteca al Seminario. Ha ricostruito la cronologia dell'intera operazione, gli interventi più significativi di Nilde Iotti e ha descritto sommariamente l'impegnativo lavoro di restauro conservativo a cui furono sottoposti gli ambienti dell'antico convento di Santa Maria sopra Minerva.
Fernando Venturini ha ricostruito, a grandi linee, la storia della Biblioteca della Camera dal secondo dopoguerra alla decisione di trasferirne la sede in Via del Seminario, nel più ampio contesto dello sviluppo del settore della documentazione della Camera dei deputati.
Francesco Soddu ha ricordato le numerose iniziative delle due Camere che hanno reso disponibile un vasto insieme di fonti digitali, ormai indispensabili per lo storico del Parlamento: dalla BPR: Bibliografia del Parlamento italiano e degli studi elettorali, ai fascicoli dei senatori del Regno, alla raccolta dei testi regolamentari, fino ad arrivare ai portali storici (www.senato.it/storico, https://storia.camera.it) e ai siti di open data (http://dati.senato.it/ e http://dati.camera.it/). A fronte di ciò, è mancato un adeguato sviluppo della storiografia sul Parlamento, soprattutto per l'assenza di iniziative coordinate e collettive come quelle che hanno alimentato la storiografia britannica. Restano molte domande a cui rispondere con riferimento, ad esempio, ai ritmi di lavoro, alla discrezionalità presidenziale, al linguaggio. Più in generale, è ancora da esplorare la questione dell'effettivo peso avuto dal Parlamento nella storia dell'Italia contemporanea. Ha ricordato infine l'importanza di accostare alle fonti digitali anche una raccolta di fonti orali basate su interviste a parlamentari ed ex parlamentari.
Antonella Meniconi si è soffermata sulle fonti più interessanti, presenti nella Biblioteca e nell'Archivio della Camera, per la storia delle istituzioni, concentrandosi su tre percorsi: la prima guerra mondiale, a cui la Camera ha dedicato un portale e che fu anche oggetto di un'originale bibliografia di Giacomo Perticone; il fascismo, sul quale la Biblioteca della Camera pubblicò, negli anni Trenta, alcuni repertori bibliografici che non hanno perso interesse; infine, il periodo della transizione tra Regno e Repubblica, soffermandosi sul portale dedicato all'Assemblea costituente dove sono presenti anche le pubblicazioni del Ministero per la costituente e delle Commissioni che operarono prima del referendum istituzionale del 2 giugno 1946. Ha ricordato infine lo scambio polemico tra Parri e Croce in occasione della prima seduta della Consulta nazionale, che dimostra il rilievo del dibattito istituzionale, anche in chiave storica, che si ebbe in quei mesi.
Guido Melis ha poi presentato il regista Peter Marcias che ha diretto il docufilm Nilde Iotti, il tempo delle donne, presentato alla mostra del cinema di Venezia, dove la vicenda umana e politica di Nilde Iotti viene ricostruita grazie alle testimonianze di chi l'ha conosciuta e ha collaborato con lei e grazie all'intervento dell'attrice Paola Cortellesi. Sono state quindi trasmesse due clip del film.
Livia Turco ha concluso i lavori ringraziando tutti gli intervenuti che, con le loro relazioni, hanno voluto esprimere un vero tributo al Parlamento, tanto più significativo in un momento nel quale il Parlamento sembra ridursi a "poltrone" da tagliare. Ha ricordato le tante iniziative collegate alle celebrazioni del centenario e ha messo in luce tre aspetti della personalità di Nilde Iotti: la centralità del Parlamento come luogo di dibattito politico; la rappresentanza politica come legame costante tra le istituzioni e la vita delle persone; l'impegno per la cultura e per la scuola, nel cui ambito si colloca anche le vicende del trasferimento e del rilancio della Biblioteca della Camera. Ha ricordato infine il suo esempio di leadership politica per le donne, consapevole del suo talento ma sempre capace di coinvolgere gli altri.