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Sabato 28 Dicembre 2024 - 258ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 11:00)

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1330 recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027.

Il testo licenziato dalla Camera si divide in due sezioni e comprende misure su diversi fronti. : introduce una riforma dell'IRPEF con tre aliquote e aumenti delle detrazioni per i redditi bassi; rifinanzia il Superbonus e incentiva la transizione energetica. Vengono stanziati fondi per la povertà alimentare, le famiglie in difficoltà, l'inclusione delle persone con disabilità e misure di sostegno per le lavoratrici madri e per il prolungamento dell'attività lavorativa. Sono previsti anche incentivi per il personale sanitario e scolastico, con un aumento delle risorse per i medici e gli infermieri. Sul fronte infrastrutturale, la legge destina fondi alla ricostruzione post-alluvione e al miglioramento delle infrastrutture idriche e ferroviarie. Vengono rifinanziati anche progetti per la ricerca agricola e per il rilancio delle aree del Sud, con attenzione alla prevenzione sanitaria e alla cultura. Viene estesa la garanzia statale sui mutui fino al 2027 (v. comunicato n. 257).

Nella seduta di ieri sono stati approvati gli articoli della seconda sezione del ddl e il Governo ha posto la questione di fiducia sull'articolo 1 nel testo licenziato dalla Camera dei deputati.

Questa mattina, con 112 voti favorevoli, 67 contrari e un astenuto, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando l'articolo 1. Hanno dichiarato voto favorevole i sen. Salvitti (Cd'I), che ha richiamato con orgoglio i riconoscimenti internazionali verso la Premier e l'Italia, legati a una politica economica prudente e responsabile, elogiando una strategia orientata alla crescita sostenibile a lungo termine; Gasparri (FI-BP), che ha rimarcato la crescita occupazionale, la riduzione dell'inflazione e l'aumento degli investimenti esteri, accusando l'opposizione di ipocrisia e rivendicando un'azione di governo solida e responsabile; Romeo (LSP), che ha lodato risultati positivi come il dimezzamento dello spread, il miglioramento del rating italiano e il successo delle aste dei titoli di Stato, ribadendo l'impegno della Lega su temi come il federalismo fiscale e l'assistenza ai Comuni; Calandrini (FdI), che ha difeso l'operato del Governo Meloni, riconoscendogli di aver stabilizzato il bilancio, di aver contenuto la spesa pubblica e di aver generato un avanzo primario e una forte crescita delle esportazioni, criticando le opposizioni per non ammettere i progressi evidenti. Hanno annunciato voto contrario i sen. Calenda (Misto-Az), che ha posto l'accento sul contrasto tra le promesse elettorali e l'approccio prudente e conservatore adottato dal Governo, lamentando l'assenza di una visione strategica per lo sviluppo industriale e l'incapacità di affrontare problemi strutturali; Patton (Aut), che ha denunciato la mancanza di coraggio nelle politiche industriali e ambientali, così come nel sostegno sociale, e criticato la politica dei condoni; Renzi (IV), che ha stigmatizzato l'incoerenza della presidente Meloni nel violare le regole parlamentari che lei stessa aveva difeso in passato e denunciato una norma ad personam introdotta contro di lui, definendola illiberale, come strumento di rancore politico; De Cristofaro (Misto-AVS), che ha parlato di una manovra socialmente iniqua e priva di una visione ambientale, ribadendo il mancato impegno del Governo contro l'evasione fiscale e i privilegi concessi a lobby e grandi ricchezze; Patuanelli (M5S), che ha accusato il Governo di promuovere false narrazioni sui dati economici e di penalizzare imprese e famiglie con misure insufficienti, contestando l'uso dello spread come indicatore di successo e rilevando incoerenze nelle politiche fiscali e sull'occupazione; Boccia (PD), che ha stigmatizzato la precarizzazione del lavoro e l'assenza di interventi significativi contro la povertà e la crisi demografica, proponendo un'Italia più europea, con infrastrutture strategiche sotto il controllo pubblico, secondo una visione opposta alla privatizzazione promossa dall'Esecutivo.

(La seduta è terminata alle ore 13:12 )

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