Mercoledì 4 Dicembre 2024 - 249ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:01)
Con 99 voti a favore, 65 contrari e un astenuto, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando definitivamente il ddl n. 1310 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 ottobre 2024, n. 145, recante disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali.
Il testo è composto da 32 articoli, suddivisi in cinque Capi (v. comunicato n. 248).
Nella seduta di ieri sono state respinte le questioni pregiudiziali e si è conclusa la discussione generale. Oggi, nella replica, il Sottosegretario all'interno Wanda Ferro ha chiarito che il Governo Meloni mira a gestire i flussi migratori attraverso tre direttrici: contrasto all'immigrazione illegale, promozione di canali legali e sostegno ai Paesi di origine tramite il Piano Mattei; la regolamentazione legale concilia il bisogno di manodopera con l'integrazione dei migranti, evitando sfruttamenti, e sono stati ottenuti risultati significativi, con una forte diminuzione degli arrivi irregolari. A tale riguardo, l'accordo Italia-Albania per la gestione dei migranti, criticato dall'opposizione per presunti sprechi e violazioni dei diritti umani, punta a ridurre i flussi irregolari e i costi dell'accoglienza, stimati in 1,8 miliardi di euro nel 2023, prevedendo uno stanziamento di 700 milioni in cinque anni per strutture polifunzionali in Albania, escludendo donne, minori e soggetti fragili. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del ddl di conversione, con modificazioni, del dl n. 145, nel testo approvato dalla Camera.
Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato la fiducia i sen. Michaela Biancofiore (Cd'I), che ha difeso le politiche migratorie del Governo Meloni, apprezzando regole certe, maggiore pianificazione, repressione del crimine e tutela dei migranti legali per evitare sfruttamento e criminalità; Gasparri (FI-BP), che ha criticato aspramente le ONG, accusandole di collaborare con i trafficanti di esseri umani, e denunciato l'influenza della magistratura, ritenendo che alcuni giudici stiano politicizzando le loro decisioni, ostacolando le politiche di respingimento e rimpatrio, e sostenendo un uso ideologico delle sentenze; Tosato (LSP), che ha rivendicato la riduzione significativa degli sbarchi (fino al 60 per cento) e l'aumento dei rimpatri come conferma dell'efficacia delle politiche governative, e criticato l'opposizione per la sua ipocrisia, ricordando che la tanto contestata Bossi-Fini non è mai stata abrogata dai Governi di centro sinistra; Balboni (FdI), che ha evidenziato che la gestione dei flussi migratori deve essere nelle mani delle autorità italiane, e non dei mercanti di esseri umani, criticando la sinistra per aver favorito politiche di immigrazione incontrollata, e accusando vari attori, come ONG e cooperative, di lucrare sull'accoglienza. Hanno negato la fiducia i sen. Lombardo (Misto-Az), che ha proposto in particolare di sostituire il sistema del click day, considerato inefficace e vulnerabile alle mafie, con politiche di ingresso legale, corridoi umanitari e formativi, chiedendo una normativa europea sui Paesi sicuri per garantire uniformità; Renzi (IV), che ha accusato l'Esecutivo di aver strumentalizzato il tema dell'immigrazione irregolare per oscurare problemi più urgenti, come l'aumento delle bollette, le liste d'attesa nella sanità e il caro-affitti, e ha denunciato l'uso improprio delle forze dell'ordine impiegate nei centri migranti anziché per la sicurezza pubblica; De Cristofaro (Misto-AVS), che ha contestato la narrativa secondo cui l'Italia sarebbe insicura, sostenendo che i dati dimostrano il contrario, e denunciando il focus esclusivo del Governo sulla repressione, ignorando approcci più razionali e realistici; Ettore Licheri (M5S), secondo cui le sfide epocali come l'emergenza climatica, la penuria di materie prime e la gestione dei flussi migratori richiedono interventi più strutturati e approfonditi, piuttosto che soluzioni superficiali come quelle proposte dal decreto, sottolineando la necessità di una regolamentazione che promuova la collaborazione tra le istituzioni per una gestione equa dei flussi; Giorgis (PD), che ha condannato in particolare le restrizioni sul ricongiungimento familiare e l'ostilità verso le ONG, chiedendo un approccio più moderno e umano all'immigrazione e proponendo una legislazione basata sul dialogo, l'integrazione e il riconoscimento dei diritti: ridurre le quote d'ingresso alimenterà l'immigrazione irregolare, lo sfruttamento e il crimine.
L'Assemblea ha approvato la relazione della Giunta e delle immunità parlamentari (doc. XVI, n. 3) che propone di sollevare un conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato, in seguito alla decisione del tribunale di Modena di usare delle intercettazioni, effettuate da un privato senza la necessaria autorizzazione da parte della Camera di appartenenza, dell'onorevole Carlo Amedeo Giovanardi, senatore all'epoca dei fatti. Dopo che il relatore, sen. Balboni (FdI), ha spiegato che il tribunale di Modena ha fatto equiparato le intercettazioni a registrazioni effettuate da privati, che senza autorizzazione possono essere usate in giudizio, sono intervenuti i sen. Scalfarotto (IV), secondo cui l'articolo 68 della Costituzione richiede che tutte le intercettazioni, indipendentemente dal soggetto che le effettua, siano autorizzate dalla Camera competente; Ada Loprienato (M5S), che ha criticato la posizione della Giunta, che sta ampliando eccessivamente il concetto di immunità parlamentare; Anna Rossomando (PD), che ha scelto l'astensione, riconoscendo la legittimità del dubbio sollevato dalla giurisprudenza.
L'Assemblea ha poi approvato la relazione della Giunta (doc. XVI, n. 4) di promuovere un conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato in relazione a un caso di perquisizione domiciliare e all'utilizzo di intercettazioni e videosorveglianze effettuate dall'autorità giudiziaria, riguardante gli uffici della segreteria politica della deputata Valeria Sudano (senatrice all'epoca), nell'ambito di un procedimento penale pendente presso la procura distrettuale di Catania. I sen. Scalfarotto ed Erika Stefani (LSP) hanno dichiarato voto favorevole.
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1272 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 ottobre 2024, n. 153, recante disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell'economia circolare, l'attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico, nel testo proposto dalla Commissione.
I relatori, sen. Simona Petrucci (FdI), Rosso (FI-BP) e Potenti (LSP), hanno illustrato i contenuti del decreto, che ha subito modifiche significative in Commissione per rispondere meglio alle sfide ambientali e alla necessità di accelerare i progetti previsti dal PNRR. Il provvedimento affronta temi centrali come la tutela ambientale, la crisi idrica, la gestione dei rifiuti e la transizione energetica: viene semplificata la disciplina delle valutazioni ambientali, dando priorità a progetti strategici come il geostoccaggio di CO₂ e il riutilizzo delle acque reflue; si rafforzano i poteri del commissario unico per la gestione del riuso delle acque reflue urbane e modifiche specifiche riguardano l'acquedotto pugliese. È abrogato il piano Pitesai, limitando nuovi permessi per l'estrazione di idrocarburi, mentre si promuove il riuso e il riciclo dei rifiuti e vengono rafforzate le misure contro il dissesto idrogeologico con risorse aggiuntive e semplificazioni per le bonifiche. Per accelerare il PNRR, il Ministero dell'ambiente avrà poteri ampliati e nuovo personale. Si prevede che l'Italia partecipi alla rete europea degli operatori di trasporto dell'idrogeno, rafforzando il ruolo del Paese nella transizione energetica e Cdp potrà finanziare progetti legati al Piano Mattei, inclusi quelli per lo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali.
Hanno preso parte alla discussione generale i sen. De Cristofaro (Misto-AVS), Elena Sironi (M5S), Clotilde Minasi (LSP), Nicita (PD) e De Priamo (FdI). Le opposizioni hanno lamentato un approccio superficiale che ostacola un serio confronto parlamentare su questioni ambientali cruciali per le future generazioni; AVS e M5S hanno condannato il tentativo di privatizzazione dell'acqua, attraverso un emendamento di FI, respinto dopo forti opposizioni, sollecitando interventi strutturali per la gestione idrica.
(La seduta è terminata alle ore 18:39 )