Martedì 5 Novembre 2024 - 238ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 16:37)
Con 75 voti favorevoli, nessun contrario e 44 astenuti, l'Assemblea ha approvato il ddl n. 1256 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° ottobre 2024, n. 137, recante norme per il contrasto alla violenza nei confronti del personale sanitario. Il testo passa all'altro ramo del Parlamento.
Il relatore, sen. Zanettin (FI-BP), ha illustrato il testo che consta di 4 articoli: l'articolo 1 introduce una nuova fattispecie di danneggiamento nel codice penale, punibile con la reclusione da uno a cinque anni e una multa fino a 10.000 euro, per chi distrugge o deteriora beni in strutture sanitarie o socio-sanitarie, con aggravanti se il reato è commesso da più persone. L'articolo 2 prevede l'arresto obbligatorio in flagranza per lesioni a personale sanitario e per il danneggiamento di beni sanitari, introducendo anche la possibilità di arresto differito entro quarantott'ore, con prove video, per motivi di sicurezza. L'articolo 3 stabilisce la clausola di invarianza finanziaria, mentre l'articolo 4 fissa l'entrata in vigore delle disposizioni al 2 ottobre 2024.
Sono intervenuti in discussione generale i sen. Bergesio, Potenti, Maria Cristina Cantù (LSP), Mazzella, Trevisi, Maria Domenica Castellone (M5S), Daniela Sbrollini (IV), Susanna Camusso (PD) e Satta (FdI). Pur concordando sulla necessità di contrastare la violenza, i Gruppi di opposizione hanno ribadito la necessità di riforme strutturali e una gestione sanitaria più efficace per affrontare le cause alla radice del problema, chiedendo condizioni di lavoro più sicure e dignitose. La maggioranza ha definito il decreto una risposta necessaria alla crescente violenza contro il personale sanitario, approvando l'adozione di pene più severe come segnale forte di tutela e sicurezza.
Durante l'esame dell'articolato sono stati approvati gli emendamenti 1.500 del sen. Gasparri (FI-BP), 1.103 del relatore e 2.6 (testo 2) a prima firma Giorgis (PD) (in qualità di Presidente del Comitato per la legislazione); è stato altresì accolto, in un testo riformulato, l'ordine del giorno G1.100 a prima firma Trevisi (M5S).
Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Guidi (Cd'I), che ha enfatizzato la necessità di ricostruire la fiducia tra medici e pazienti, ammettendo che il Governo ha il dovere di schierarsi dalla parte di chi tutela la salute dei cittadini; Paroli (FI-BP), che ha sostenuto l'importanza dell'arresto in flagranza per i reati contro i professionisti sanitari e chiesto di sensibilizzare il pubblico sulle nuove norme e sulla gravità delle violenze; Erika Stefani (LSP), secondo la quale occorre rispondere alle trasformazioni sociali e alla crescente violenza nei confronti del personale sanitario, che richiede una riflessione profonda sulle cause e sulle soluzioni; Russo (FdI), che ha ribadito con forza l'urgente necessità di un decreto-legge per porre rimedio a un fenomeno in crescita e l'importanza di campagne di sensibilizzazione per ripristinare la fiducia dei pazienti. I sen. Scalfarotto (IV), Magni (Misto-AVS), Ada Lopreiato (M5S) e Bazoli (PD) hanno annunciato l'astensione, condividendo l'appello per misure più concrete e risolutive, che includano non solo punizioni ma anche prevenzione e miglioramenti strutturali nel sistema sanitario, come investimenti nelle risorse umane e nelle infrastrutture. IV e PD hanno altresì evidenziato l'inadeguatezza dell'uso dei decreti-legge per creare norme penali, sostenendo che la libertà dei cittadini merita un approccio più ponderato e collaborativo.
(La seduta è terminata alle ore 20:19 )