La validità del sistema Michela è testimoniata non solo dalla quotidiana attività di resocontazione dei lavori del Senato, ma anche dal costante confronto con altri sistemi nelle varie occasioni di incontro e, soprattutto, nelle competizioni che si svolgono a livello nazionale ed internazionale.

A livello italiano, gli stenografi del Senato hanno sempre riportato grandi successi: lo testimonia, ad esempio, il diploma di benemerenza rilasciato al Presidente del Senato "per aver consentito che la macchina stenografica Michela figurasse con onore nelle Gare Nazionali Stenografiche di Milano" nel 1914. In tempi più vicini a noi, gli stenografi del Senato hanno vinto tutti i titoli italiani assoluti fino a quando hanno partecipato alle gare, dal 1977 al 1996.

La stenotipia è stata ammessa alle competizioni mondiali organizzate dall'Intersteno (la Federazione Internazionale per il trattamento dell'informazione e della comunicazione, nata a Londra nel 1887) a partire dal 1975. Nelle successive edizioni del 1977, 1979, 1981 e 1983 uno stenografo del Senato, Lillo Bruccoleri, ha riportato due titoli mondiali e un secondo e un quarto posto.

Ai campionati di Sofia (1985) due stenografi del Senato, Claudio Tosi e Fausto Ramondelli, ottennero rispettivamente il titolo mondiale e il secondo posto, toccando entrambi la straordinaria velocità di 500 sillabe al minuto.

Il dominio degli stenografi del Senato è continuato negli anni successivi con un'ininterrotta serie di piazzamenti ai più alti livelli delle classifiche nelle varie tipologie di gare ed un nuovo titolo mondiale ai campionati di Amsterdam nel 1995 con Daniele Pendolini.

Ai campionati mondiali di Pechino (2009) e di Budapest (2015) una stenografa del Senato, Giulia Torregrossa, ha raggiunto con la tastiera Michela, rispettivamente, 445 sillabe (pari a circa 200 parole al minuto) nel 2009 e 471 sillabe nel 2015. Vale a dire, la più elevata velocità di scrittura tra tutti i concorrenti e tutti i sistemi, compresi quelli di riconoscimento vocale.