Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti. Continuando la navigazione se ne accetta l'utilizzo. Per maggiori informazioni sulle caratteristiche e sulle modalità di disattivazione dei cookie si veda l'informativa estesa. Chiudi
«
»
Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 79 (Nuova Serie), febbraio 2025

Eventi

La città Ultima. Presentazione del volume di Sandro Bulgarelli. Sala dei Presidenti, 28 novembre 2024

La città Ultima, volume edito da Le Lettere nel 2024, rappresenta una interessante novità nel panorama letterario italiano. Si tratta di un romanzo scientifico, che mescola in modo originale elementi fantastici con le più aggiornate conoscenze della fisica. Si tratta anche, per la Biblioteca del Senato, di una piacevole sorpresa, dal momento che l'autore, Sandro Bulgarelli, è stato per molti anni consigliere parlamentare e direttore proprio della biblioteca. È stato dunque su iniziativa del Presidente della Commissione per la biblioteca e l'archivio storico del Senato, sen. Marcello Pera, che lo scorso 28 novembre si è svolta, presso la Sala dei Presidenti di Palazzo Giustiniani, la presentazione del volume, moderata da un altro ex direttore della Biblioteca del Senato, Giuseppe Filippetta.

Dare conto di un'opera autoriale attraverso il resoconto della sua presentazione può sembrare riduttivo, persino stridente, tanto più se si tratta - come appunto in questo caso - di un lavoro non immediatamente riconducibile a un preciso genere, pur intrecciandone molti: infatti, come dice l'evocativo sottotitolo (Indagine lungo il confine), è la storia dell'indagine su un mistero, sospesa in un tempo e luogo indefiniti, in una zona nella quale - si scopre quasi subito - avvengono strani fenomeni, ai quali un enigmatico Inquirente cercherà la spiegazione. D'altra parte, gli interventi proposti nel corso del pomeriggio sono stati concertati in modo da fornire diverse chiavi di lettura del romanzo, che pur senza rinunciare al suo carattere narrativo si presta a molteplici interpretazioni, attingendo a un ampio spettro di conoscenze specialistiche che hanno anche a che fare con l'esperienza professionale (bibliotecaria e non) dell'autore.

A prendere la parola per primo è stato il presidente Pera, che ha riletto il romanzo in chiave filosofica, soffermandosi in particolare su un principio centrale nella scienza contemporanea: quello per cui le raffigurazioni della realtà la alterano nel momento stesso in cui la osservano. Non sono mancati anche ricordi di carattere più personale, legati alla consuetudine col bibliotecario e alla sua attività nel settore della storia del diritto, anch'essa richiamata in vari passaggi del romanzo, dov'è utilizzata come materiale narrativo: alcuni personaggi sono giuristi e il concetto giuridico della certezza del diritto è al centro di una scena particolarmente evocativa nel plot.

Taglio personale ha avuto anche l'avvio dell'intervento di Pietro Trifone, professore emerito di storia della lingua italiana e accademico della Crusca, che ha rievocato gli anni in cui, appunto con Sandro Bulgarelli, lavorava presso la Biblioteca di Storia moderna e contemporanea di Roma. La sua chiave di lettura, però, non poteva che essere quella del linguista, capace di apprezzare la scrittura «cristallina, di una chiarezza assoluta», funzionale controcanto della complessità di un romanzo che attraversa generi diversi, incluso il giallo, senza indulgere agli stereotipi, anzi cercando un nuovo orizzonte della letteratura teso a prendere in considerazione le scoperte della scienza (in ciò rinnovando una linea della narrativa italiana del secondo Novecento).

La complessità che innerva il romanzo e tiene il lettore avvinghiato alla narrazione è stata rimarcata anche da Giuseppe Filippetta, che ha fatto riferimento a due famose conferenze sul tema della irrappresentabilità del reale: "La questione della tecnica, pronunciata da Martin Heidegger il 18 novembre 1953 presso la Technische Höchschule di Monaco di Baviera (raccolta poi in Saggi e discorsi, a cura di Gianni Vattimo. Milano, Mursia, 1976), e "L'immagine della natura nella fisica contemporanea" di Werner Heisenberg, pronunciata nello stesso anno e nella stessa sede (poi in Holzwege: sentieri erranti nella selva, a cura di Vincenzo Cicero, la cui seconda edizione - Milano, Bompiani, 2006 - è consultabile presso il Polo bibliotecario parlamentare). Di quest'ultima, in particolare, l'assunto per cui la scienza non può parlare della natura in sé (o almeno non senza incidere sull'oggetto stesso del conoscere) richiama il tema, pure presente nel libro, della inadeguatezza dei concetti di soggetto e oggetto.

Un romanzo così legato ai grandi interrogativi posti dal sapere scientifico contemporaneo non poteva non essere riletto anche da una personalità del mondo accademico nell'ambito delle scienze dure: nel panel di relatori era dunque presente Sara Bonella, Deputy Director del Centre Europeen de Calcul Atomique et Moleculaire (CECAM), sede di Losanna. La studiosa ha colto dal libro numerosi spunti per portare in evidenza i modi in cui gli elementi della natura ci interrogano sulla realtà, una realtà che le mappe possono solo rappresentare per come essa appare a chi la osserva. Di particolare interesse il tentativo - riuscito sia per l'autore che per la relatrice - di sfruttare l'occasione narrativa per invitare alla riflessione su elementi centrali nella vita di ciascuno e nell'esperienza quotidiana di chi fa ricerca: l'importanza non tanto dell'esito di un percorso quanto del percorso stesso; l'accettazione dei limiti della nostra conoscenza come necessario punto di partenza per governare la complessità in cui siamo immersi; la consapevolezza che l'oggetto dei nostri studi è sempre in relazione con noi stessi; il valore di un'attitudine critica che insegni a rapportarsi con l'incertezza (dimensione in qualche misura inevitabile e persino quotidiana) in modo costruttivo e senza cedere alla paura, consapevoli che ciò che fa apparire stabile la realtà è il modo con cui vi si interagisce. La conclusione dell'intervento, per cui avere più cara la domanda che la risposta accomuna chi scrive e chi fa scienza, ha portato a riflettere sull'utilità di non separare la cultura scientifica da quella umanistica, e di trarne piuttosto un dialogo fruttuoso.

Ne è emersa una ulteriore, possibile lettura del romanzo in chiave esistenziale, corroborata anche dall'autore che, intervenuto in conclusione per raccordare le molte sollecitazioni emerse dall'incontro, ha chiarito alcune tra le numerose citazioni letterarie e cinematografiche che costellano il romanzo, molte delle quali esplicitate in una interessante Nota sulle fonti che chiude il volume, a riprova di un'attenzione alla documentazione a lungo coltivata.

Una notevole gamma di suggestioni culturali si armonizza dunque alla riflessione «sul rapporto tra le leggi del mondo subatomico e la leggi della nostra dimensione» (così sul risvolto di copertina) e sposa la dimensione dell'«avventura riplasmata dai principi rivoluzionari della scienza contemporanea» (come da premessa all'interessante podcast Notizie dal confine, dedicato al libro da Marino Sinibaldi sul sito de "il Post" nella serie "Timbuctu", episodio 201) ribadendo una concezione problematica della realtà, che noi stessi costruiamo momento per momento ben al di là di come la percepiamo.

La videoregistrazione del pomeriggio è disponibile sul canale SenatoItaliano di YouTube.

**********************

In "MinervaWeb" leggi anche:

- Indice generale per rubrica [nella rubrica "Eventi" altri articoli relativi a eventi in Senato e non]

Archivio

FINE PAGINA

vai a inizio pagina
by