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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 70 (Nuova Serie), novembre 2022

Speciale: I Premi Nobel italiani negli Atti parlamentari

Nell'anniversario del Premio Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi: una rassegna parlamentare

Si chiude con questo numero lo "Speciale" del 2022 di "MinervaWeb", centrato sulle eccellenze italiane insignite del Premio Nobel e sul loro rapporto col Parlamento, sia nei casi in cui vi ebbero un ruolo istituzionale (come Guglielmo Marconi senatore del Regno, di cui abbiamo parlato nello scorso numero) sia per le tracce della loro attività che si trovano negli Atti parlamentari (ad es. discorsi, progetti di legge per iniziative commemorative ecc., variamente rappresentati negli articoli dedicati a Grazia Deledda e ai Premi Nobel per la medicina).

Spunto di partenza e tappa conclusiva di questo percorso è l'assegnazione del Premio Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi, un evento di cui proprio in questi mesi si festeggia l'anniversario. Coroniamo dunque la serie con una breve rassegna di interventi nelle aule di Senato e Camera, per mostrare ancora una volta la stretta relazione tra lavori parlamentari e attualità, ma anche alcune forme innovative di comunicazione dell'attività parlamentare. Come spunto di riflessione complementare a questo percorso, segnaliamo in questo stesso numero l'articolo a corredo dell'ultimo slideshow disponibile sui totem digitali presenti nelle sale e in pdf sul sito web della biblioteca nell'apposita sezione, che ha ad oggetto le risonanze mediatiche dei premi Nobel assegnati a scienziati italiani.

Scarica l'articolo in versione pdf

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1. I senatori si congratulano in Aula per «un evento straordinario»

2. Interventi di Giorgio Parisi in Parlamento

3. Interventi in video: fonti audiovisive come forma di pubblicità dei lavori parlamentari

4. Riferimenti e approfondimenti bibliografici

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1. I senatori si congratulano in Aula per «un evento straordinario»

Nella seduta del Senato n. 365 della XVIII legislatura, il 6 ottobre 2021, il sen. Roberto Calderoli, in veste di presidente dell'Assemblea, chiudeva gli argomenti all'ordine del giorno con queste parole:

Prima di passare agli auspicati interventi di fine seduta, chiedo al Senato un caloroso applauso per il premio Nobel per la fisica assegnato al professor Parisi. (Applausi). [...]

Gli faceva eco il sen. Ruggiero Quarto, riferendosi anche alle motivazioni ufficiali del premio:

Signor Presidente, parto dall'applauso che lei ha sollecitato poco fa. È con grande gioia che ieri mattina ho accolto la bellissima notizia del premio Nobel per la fisica a Giorgio Parisi per la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazione nei sistemi fisici da scala atomica a scala planetaria. Giorgio Parisi ha scoperto schemi nascosti in materiali complessi disordinati. Le sue scoperte sono tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi. Esse permettono di comprendere e descrivere molti materiali e fenomeni diversi e apparentemente del tutto casuali, non solo in fisica, ma anche in altri ambiti molto diversi, come la matematica, l'informatica, l'intelligenza artificiale, la mineralogia, la biologia, le neuroscienze e la climatologia. Oltre che essere un importantissimo traguardo personale, rappresenta anche uno straordinario risultato per l'università italiana, per la ricerca nazionale e per l'intero sistema Paese.

Ancora nella stessa seduta, la sen. Danila De Lucia si congratulava col prof. Parisi - sempre suscitando gli applausi dell'Aula - e sottolineava come la decisione dell'Accademia di Stoccolma rappresentasse «un evento straordinario», essendo piuttosto raro che a ricevere l'ambìto riconoscimento sia «un italiano che ha svolto la maggior parte del suo lavoro in Italia». Il riferimento era agli italiani premiati col Nobel soprattutto nell'ambito delle scienze esatte: a parte il caso di Guglielmo Marconi, che si era sempre diviso tra Italia e America, erano emigrati negli Stati Uniti Enrico Fermi (partito subito dopo il ritiro del Nobel nel 1938), Emilio Segrè (Nobel nel 1959, ma già in California dal 1938) e Riccardo Giacconi (Nobel 2002, fin dal 1956 trasferitosi a Princeton, poi a Harvard); anche Carlo Rubbia (Nobel 1984), nominato senatore a vita nel 2013 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal 1960 svolgeva la sua attività di ricerca presso il CERN di Ginevra e al momento della premiazione insegnava a Harvard.

È parsa dunque una notizia doppiamente felice l'assegnazione del riconoscimento a uno scienziato italiano che, pur dopo una consistente carriera all'estero (negli anni Settanta, infatti, Parisi si era diviso tra la Columbia University, l'Institut des Hautes études scientifiques e l'École normale superieure di Parigi), aveva deciso di tornare in Italia, prima come ricercatore dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), poi come professore ordinario nelle università di Roma Tor Vergata e Sapienza, diventando inoltre membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei, di cui è stato presidente dal 2018 ed è oggi vice presidente. Sempre nel 2021, peraltro, Parisi aveva ricevuto anche il prestigioso Wolf Prize «per le sue scoperte pionieristiche nella teoria quantistica dei campi, in meccanica statistica e nei sistemi complessi»: la cerimonia di conferimento si era svolta il 31 maggio 2021 presso il Senato accademico.

Tali riconoscimenti sono stati colti (nelle aule parlamentari e non solo) anche come spunti per auspicare un rilancio degli studi scientifici, da sostenere con opportuni finanziamenti: «Il mondo si aspetta ancora grandi cose dagli scienziati del nostro Paese, ed è importante perseguire ogni strada e iniziativa che possa creare un terreno fertile per la ricerca italiana in qualsiasi forma e campo di applicazione» (così la sen. Laura Garavini nella seduta n. 393 dell'11 gennaio 2022).

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2. Interventi di Giorgio Parisi in Parlamento

Sul tema della ricerca scientifica Parisi stesso era intervenuto in più occasioni, talvolta con accenti critici, come emerge dai suoi molti contributi sulla stampa, oggi raccolti nel suo volume Scienza è politica. Gli scritti del Nobel per la fisica sulla stampa italiana (Futura, 2021). Uno dei gesti più eloquenti e recenti è la sottoscrizione, insieme ad altri scienziati di livello internazionale (tra cui vari accademici lincei) di una lettera indirizzata ai politici, in particolare alle Commissioni Cultura di Camera e Senato, per richiamare la loro attenzione sull'importanza della ricerca, ritenuta fattore strategico per lo sviluppo dell'Italia, anche in considerazione della «produttività di lavori eccellenti più alta rispetto a quella degli altri Paesi». Le opportunità connesse ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, si legge nel comunicato, dovrebbero non restare un'occasione isolata ma servire come basi per «immaginare il futuro. Un'attività propria della politica». Di qui l'appello alla lungimiranza e a investire nella scienza, sulla quale appunto si gioca - per dirla sempre con le parole della lettera aperta - «il futuro dell'Italia».

Altri episodi recenti di coinvolgimento diretto di Giorgio Parisi nei lavori parlamentari sono connessi alla sua partecipazione all'attività non legislativa di tipo conoscitivo. In particolare nella legislatura XVIII e nella Commissione 12a del Senato (competente su Igiene e sanità) è intervenuto in audizione per portare dati ed evidenze scientifiche in relazione ai vaccini anti Covid-19, prima depositando - in qualità di presidente dell'Accademia dei Lincei e della Commissione Covid-19 dell'Accademia stessa - una memoria in forma orale nella seduta n. 134 del 26 maggio 2020, nell'ambito dell'esame del disegno di legge S.1800, Conversione in legge del decreto-legge 10 maggio 2020, n. 30, recante misure urgenti in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2 (qui l'elenco generale dei documenti acquisiti dalla Commissione), poi partecipando a un'Audizione sul ricorso ai test e al tracciamento per il contenimento della pandemia Covid-19, sed. n. 154, 10 novembre 2020, portando appunti contenenti documentazione a supporto del suo intervento, e ancora all'Audizione informale tema vaccini anti Covid-19, sed. n. 182, 9 marzo 2021, anche in questo caso con una traccia di documentazione.

Gli episodi citati riferiscono un'attenzione alla comunicazione scientifica come supporto delle scelte politiche, che ha raggiunto l'apice in un evento non strettamente connesso all'attività parlamentare, tuttavia ospitato presso la Camera dei deputati. L'8 ottobre 2021 Giorgio Parisi ha tenuto un discorso nell'Aula di Palazzo Montecitorio in occasione della Sessione inaugurale del Pre-COP26 Parliamentary meeting, la riunione dei parlamenti nazionali organizzata in collaborazione con il Senato e l'Unione interparlamentare (UIP) in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UN Climate change conference), che si è svolta a Glasgow il mese successivo. Alcune delle parole che Parisi ha pronunciato in quella occasione sono diventate una traccia tra quelle proposte negli esami di maturità del 2022 per la prova scritta di italiano, vertente sull'analisi e produzione di un testo argomentativo. Dal brano utilizzato a tale scopo riportiamo in particolare il passaggio in cui il neo-premio Nobel si rivolge direttamente ai politici:

Sappiamo tutti che "il medico pietoso fece la piaga purulenta". Voi avete il dovere di non essere medici pietosi. Il vostro compito storico è di aiutare l'umanità a passare per una strada piena di pericoli. È come guidare di notte. Le scienze sono i fari, ma poi la responsabilità di non andare fuori strada è del guidatore, che deve anche tenere conto che i fari hanno una portata limitata. Anche gli scienziati non sanno tutto, è un lavoro faticoso durante il quale le conoscenze si accumulano una dopo l'altra e le sacche di incertezza vengono pian piano eliminate. La scienza fa delle previsioni oneste sulle quali si forma pian piano gradualmente un consenso scientifico.

L'eloquente metafora 'notturna' si riferisce, nel contesto della conferenza, alle sfide poste all'umanità dai cambiamenti climatici come pure dalla recente pandemia, ma si presta a inquadrare l'intero rapporto tra scienza e politica. Il ragionamento infatti prosegue toccando «tantissimi temi: energia, ricerca scientifica, giustizia sociale, economia ed educazione dei giovani», per concludere, rivolto ai parlamentari: «Affrontare queste problematiche e risolverle è il vostro compito. Con il contributo di tutti, specialmente dei giovani».

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3. Interventi in video: fonti audiovisive come forma di pubblicità dei lavori parlamentari

Per quanto invece riguarda la PreCOP26, trattandosi di una riunione di rappresentanti delle Commissioni competenti in materia di clima e ambiente a livello internazionale, ospitati dall'Italia in partnership col Regno Unito, non rientra nell'attività parlamentare ordinaria, sebbene si sia svolta in uno dei rami del Parlamento. Sono visibili in YouTube una clip con l'estratto del ringraziamento rivolto al prof. Parisi dal Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, e l'intervento stesso dello scienziato, sotto il titolo Ambizioni globali per contrastare il cambiamento climatico.

È disponibile la videoregistrazione anche per gli interventi di Parisi in Commissione in Senato del 26 maggio e del 10 novembre 2020, nonché del 9 marzo 2021. Nel caso delle audizioni, c'è un'altra particolarità: i mesi in cui si sono svolte ricadevano nel pieno dell'emergenza pandemica e dei lockdown del 2020. Il prof. Parisi - come altri intervenuti in analoghe occasioni - è stato dunque audito in videoconferenza online da remoto, circostanza inedita per i lavori parlamentari, che mostra come essi si siano tempestivamente adattati alle nuove e comuni necessità. In casi del genere, il video ha valore documentale non solo perché veicolo dei discorsi che registra (che non sono, in questi casi, riportati in un resoconto scritto), ma anche come specchio dei tempi: si tratta di una fonte ulteriore d'informazione che merita di essere segnalata a complemento dei materiali che siamo andati illustrando nel corso dello "Speciale.

Al di là delle contingenze, tuttavia, cogliamo l'occasione per ricordare che le videoregistrazioni dei lavori parlamentari, almeno per quanto riguarda le assemblee plenarie di Senato e Camera, sono ormai la prassi da molti anni, rispondendo al dettato costituzionale che prevede che le sedute siano pubbliche (art. 64 Cost, c. 2): si tratta di un modo di rispettare il principio della sovranità popolare, consentendo ai cittadini di conoscere posizioni e atti di chi li rappresenta e di formarsi un'opinione sui temi del dibattito politico. A questo scopo, già da tempo sono state predisposte apposite WebTV sia per il Senato che per la Camera, dotate di diversi canali che accolgono anche le videoregistrazioni di eventi ospitati nei palazzi parlamentari (per il Senato si veda in particolare la sezione "Altri video", che contiene l'archivio delle trasmissioni dalla XVI legislatura).

La breve digressione è funzionale a sottolineare un aspetto centrale per l'intero "Speciale" di quest'anno (ma il discorso si potrebbe estendere anche ad anni precedenti): la stretta relazione tra Atti parlamentari e attualità passa anche attraverso la messa a disposizione in rete di una varietà di documentazione che, se rappresenta una ricchezza informativa accessibile a tutti i cittadini, richiede anche di essere comunicata e conosciuta. Da questo punto di vista, crediamo che anche la biblioteca parlamentare abbia il suo ruolo da giocare, rivolgendosi alle diverse esigenze di un pubblico variegato, composto da parlamentari e dipendenti dell'Amministrazione ma anche da studiosi e studenti a partire dal raggiungimento dei 16 anni d'età. Siamo convinti, infatti, che le biblioteche siano strumento di formazione umana e scientifica, sia come luogo di confronto e circolazione delle idee, sia - in modo forse meno immediatamente percepibile - come intermediarie nell'acquisizione di risorse per l'informazione e la ricerca, da mettere a disposizione della comunità degli studiosi erogando servizi di qualità.

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4. Riferimenti e approfondimenti bibliografici

Sulla pubblicità dei lavori parlamentari c'è una folta bibliografia, in parte rappresentata nel catalogo del Polo bibliotecario parlamentare: in particolare, per le collezioni della Biblioteca del Senato, consigliamo di avviare la ricerca tramite la specifica voce di soggetto Parlamento - pubblicità lavori parlamentari - Italia.

Anche i temi del rapporto tra scienza e politica trovano riscontro nelle nostre raccolte; in tempi abbastanza recenti, peraltro, la Biblioteca del Senato ha dedicato un intero convegno al rapporto tra discipline scientifiche e umanistiche (Scienza e umanesimo: un'alleanza? con introduzione di Sergio Zavoli. Roma, Senato della Repubblica, 2018), nella convinzione che il rapporto tra scienza e diritto, soprattutto in tempi di disinformazione dilagante, sia un punto chiave per affrontare le sfide del futuro. Gli atti del convegno sono disponibili in formato digitale oltre che a stampa.

Infine, riportiamo qui per esteso i riferimenti ai resoconti stenografici delle sedute del Senato citate nel presente contributo, secondo lo stile proposto per gli Atti parlamentari nella nuova edizione della Guida per leggere e compilare una bibliografia (presentata in questo stesso numero di "MinervaWeb"): Senato della Repubblica, Resoconto stenografico. XVIII legislatura, seduta n. 365, 6 ottobre 2021, <http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1313956.pdf>; Senato della Repubblica, Resoconto stenografico. XVIII legislatura, seduta n. 393, 11 gennaio 2022, <http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1330637.pdf>.

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