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Celebrazioni per il centenario della nascita di Paolo Volponi
In occasione della ricorrenza dei cento anni della nascita del poeta e scrittore Paolo Volponi (Urbino, 6 febbraio 1924-23 agosto 1994), al quale "MinervaWeb" aveva già dedicato un articolo, numerose sono state le iniziative per ricordare l'opera letteraria dell'urbinate e la sua figura di autore, senatore, deputato, critico d'arte. Per coordinarle è stato costituito il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Paolo Volponi su proposta della figlia Caterina Volponi, dell'Università di Urbino "Carlo Bo", rappresentata dal rettore Giorgio Calcagnini che lo presiede, del Comune di Urbino, rappresentato dall'allora vicesindaco Marianna Vetri, della Galleria nazionale delle Marche, rappresentata dal direttore Luigi Gallo, e della Fondazione Carlo e Marise Bo di Urbino, rappresentata dal segretario generale Marcella Peruzzi. Appunto a Marcella Peruzzi si deve la panoramica dei principali eventi coordinati dal Comitato che qui volentieri pubblichiamo, ringraziandola per il contributo.
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Le celebrazioni per il centenario
La figura di Paolo Volponi, poeta, scrittore e parlamentare è ben nota e meritatamente celebre (una estesa e accurata biografia si trova nelle pagine introduttive all'edizione dei suoi Romanzi e prose, a cura di Emanuele Zinato. Torino, Einaudi, 2002, vol. I). In questa sede ci limiteremo a trattare delle celebrazioni per il centenario della sua nascita, la cui proposta ha preso le mosse dalla sua città natale, Urbino, ma ha coinvolto numerose realtà, non soltanto istituzionali, con sede in diverse parti d'Italia.
La poliedricità della figura di Paolo Volponi ha stimolato iniziative differenti e suggestive, che hanno avuto come obiettivo ricostruire alcuni aspetti che hanno caratterizzato la sua vita e il suo operato. In particolare si possono identificare tre filoni che sono stati percorsi e sviluppati: quello della sua produzione letteraria, quello della sua passione per l'arte e infine il rapporto con l'industria e la politica.
Le iniziative proposte sono state molto numerose in tutta Italia, indirizzate a pubblici differenti, dagli studenti, agli studiosi, agli appassionati. In questa sede mi limiterò a segnalare quelle che sono state incluse nella domanda sottoposta al Ministero della cultura per le celebrazioni volponiane. Con il Decreto del Ministro della Cultura n. 40 del 1 febbraio 2024, è stato istituito il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Paolo Volponi.
Per condividere gli eventi in programma per le celebrazioni del centenario è stato creato un sito: CentenarioVolponi nel quale si trovano informazioni, video, rassegna stampa oltre alla documentazione dei lavori del Comitato.
Le celebrazioni si sono aperte a Urbino il giorno della nascita di Paolo Volponi, il 6 febbraio 2024; in quell'occasione è stata inaugurata la mostra documentaria, è stato aperto il convegno urbinate di studi a lui dedicato (v. infra) ed è stata svelata una lapide nella casa natale dello scrittore, ora ben individuabile a chi visita la città. Si segnala, inoltre, nell'anno del centenario, l'acquisto da parte del Comune di Urbino della Fornace Volponi, attività della famiglia e struttura di archeologia industriale, collocata nelle immediate vicinanze della città e attualmente in abbandono, che tornerà ad essere fruibile con nuove destinazioni d'uso.
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Convegni, seminari e incontri
Sono quattro gli atenei che per l'occorrenza del centenario hanno organizzato incontri di studio sulla figura e l'opera di Paolo Volponi.
L'evento più articolato si è aperto a Urbino lo stesso giorno dell'inaugurazione delle celebrazioni ed è terminato l'8 febbraio 2024: il convegno "Paolo Volponi: le carte, l'opera, la polis" [qui programma, comitato scientifico e registrazioni degli interventi, ndr] ha visto la presenza di ventidue relatori, provenienti da diverse università, italiane e straniere, che si sono confrontati per esplorare e discutere le più interessanti prospettive interpretative dell'opera volponiana sia in rapporto al lascito di temi di grande attualità (dalla distopia al postumano all'ecologia), sia in considerazione di un sotteso progetto di 'polis', capace di rispondere a numerosi problemi contemporanei. La discussione scientifica ha avuto come riferimento e fondamento i documenti relativi allo scrittore conservati negli archivi di Urbino e Pavia. Gli atti sono in corso di stampa come volume monografico della rivista "Sinestesie".
Si può segnalare che, proprio in occasione del centenario, l'archivio letterario di Paolo Volponi, donato dalla figlia Caterina alla Fondazione Carlo e Marise Bo, è stato completamente digitalizzato e reso accessibile al pubblico nella teca digitale Sanzio Digital Heritage. Si tratta di uno strumento che fornisce un contributo all'approfondimento dello studio dell'opera di Paolo Volponi, insieme all'accesso diretto a curiose peculiarità del suo processo creativo, che si articola anche in piccoli disegni, prove di titoli, annotazioni ecc., che vengono messi a disposizione grazie alla digitalizzazione. Nella teca digitale si trova l'intero complesso documentale composto da manoscritti e dattiloscritti dell'autore, da suoi componimenti poetici manoscritti autografi, editi e inediti, e da materiali preparatori dei suoi romanzi. Le serie documentarie disponibili su Sanzio sono sei: Poesia; Prosa narrativa; Scritti vari. Saggi. Interventi; Traduzioni; Corrispondenza; Tesi su Paolo Volponi.
Sempre a febbraio gli studiosi si sono trovati all'Università di Pavia per il convegno di studi dal titolo "Le difficoltà del romanzo. Rileggere Paolo Volponi" (15-16 febbraio 2024) organizzato dal Centro Manoscritti dell'Università in collaborazione con il Comitato nazionale per il centenario Paolo Volponi, con l'Almo Collegio Borromeo di Pavia e con la Società per lo studio della modernità letteraria (MOD). Alle giornate di studio hanno partecipato alcuni tra i maggiori esperti di Volponi per ripercorrere l'opera del grande scrittore a partire dai primi romanzi 'industriali' giungendo alle sperimentazioni più complesse della maturità, con riferimenti anche all'opera poetica.
Nell'autunno l'approfondimento scientifico è proseguito con gli incontri realizzati a Pisa e a Padova. Il primo, "Volponi oltre/dopo l'umano", curatore scientifico Raffaele Donnarumma, tenutosi il 4 ottobre 2024, ha affrontato il tema dell'ecologismo nelle opere volponiane, in particolare ne Il pianeta irritabile, portando una conferma dell'attualità della riflessione dello scrittore e della lungimiranza delle sue inquietudini.
Mentre scrivo queste pagine, non si è ancora svolto l'importante convegno padovano, che si terrà a Padova il 24 e 25 ottobre, intitolato "Volponi e il romanzo italiano". Per illustrarne i contenuti previsti, ricorro alle parole dei curatori, Emanuele Zinato e Alessandra Grandelis [si cita dalla brochure del convegno, ndr]:
Le opere di Paolo Volponi, nella loro sfuggente incandescenza, sono forse il caso più significativo del Late modernism italiano: il primo oggetto di raffigurazione in Memoriale è costituito dalla vita psichica; in Corporale la realtà è filtrata dallo sguardo allucinato del protagonista; nelle Mosche del capitale domina l'accumulo caotico di ripetizioni e assonanze. Al contempo, Volponi convoglia queste forme eversive all'interno di opere che rimangono a loro modo coerenti e organiche e che rappresentano porzioni decisive di realtà sociale: la mutazione industriale e postindustriale, la distruzione atomica. Il convegno si propone di sottrarre Volponi a categorie di corto respiro e di contribuire a ridiscutere la storia del romanzo italiano dagli anni Sessanta in poi.
A questi incontri più propriamente scientifici si sono affiancate occasioni di riflessione, presentazioni e approfondimenti della figura e dell'opera di Paolo Volponi.
Del suo rapporto con l'industria si è parlato a Ivrea durante la dodicesima edizione del festival "La Grande Invasione": nell'Archivio storico Olivetti, Marco Peroni ha tenuto una lezione dal titolo: Cent'anni dalla nascita di Paolo Volponi. Da Urbino a Ivrea.
Del rapporto di Volponi con la politica ha invece parlato Walter Veltroni a Urbino il 10 aprile 2024, nell'incontro "Omaggio a Paolo Volponi. Walter Veltroni ricorda Volponi politico" [qui il video dell'incontro, ndr], organizzato dalla Fondazione XXV aprile in collaborazione con la Fondazione Carlo e Marise Bo.
La decima edizione del festival "Urbino e le città del libro" (3-5 maggio 2024) è stata intitolata: Per Paolo Volponi nel centenario della nascita. Ricco di eventi e di presentazioni dedicate all'autore urbinate, il festival ha dedicato uno spazio alla rassegna "Scrittori e scrittrici di oggi per Paolo Volponi" con l'intento di sondare la ricezione critica dei testi di Volponi, per misurare la tenuta della sua opera, anche sotto il profilo artistico e di stimolo creativo, e, specificamente, come quest'ultima possa aver ispirato la nuova generazione di autori. L'incontro ha visto gli scrittori Giulia Corsalini, Stefano Valenti e Simona Vinci in dialogo con Emanuele Zinato, per un esame della loro produzione anche alla luce degli influssi ricevuti dal poeta e scrittore urbinate.
L'associazione di Ancona La punta della lingua ha organizzato il 30 giugno 2024 l'incontro "Volponiana. La poesia italiana per Paolo Volponi". Si è trattato di un incontro con i poeti Franca Mancinelli, Fabio Orecchini, Salvatore Ritrovato in dialogo con Massimo Raffaeli, dedicato all'opera poetica di Paolo Volponi nella prospettiva di tre autori contemporanei che hanno illustrato l'opera volponiana e le suggestioni poetiche che da essa si traggono a tutt'oggi.
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Esposizioni e mostre
"Paolo Volponi: un itinerario nella vita e nell'opera. Manoscritti, foto, video, documenti, testi di un grande scrittore italiano" è il titolo della mostra allestita a Palazzo Passio nei Paciotti, sede della Fondazione Carlo e Marise Bo di Urbino, programmata dal 6 febbraio al 13 dicembre 2024 e curata da Caterina Volponi, Salvatore Ritrovato, Elena Baldoni e Alessio Torino con Alberto Fraccacreta, Sara Serenelli, Ursula Vogt e chi scrive.Il percorso espositivo si snoda lungo ventotto teche, tra le stanze dei due piani superiori del palazzo, ripercorrendo la biografia e la produzione letteraria dello scrittore urbinate. Introdotta da una teca che illustra il rapporto tra Volponi e Carlo Bo, la mostra prosegue al primo piano focalizzandosi sugli affetti dello scrittore (Urbino, la famiglia d'origine, la moglie Giovina Jannello, i figli Roberto e Caterina), i suoi maestri (Pier Paolo Pasolini e Adriano Olivetti) e la sua vita politica, sia come militante di partito sia in qualità di senatore della Repubblica [nelle legislature IX e X, ndr]. Al secondo piano, l'esposizione prende in esame la produzione letteraria, a partire da Il ramarro, l'esordio poetico di Volponi, pubblicato nel 1948 dall'Istituto d'arte di Urbino, con presentazione di Carlo Bo. Seguono le teche dedicate alle opere successive di Volponi, da L'antica moneta all'ultimo libro, La strada per Roma, passando attraverso tutta la produzione dello scrittore, documentata da manoscritti e dattiloscritti autografi, libri con dedica a Bo, lettere, recensioni e fotografie. Le ultime tre teche sono dedicate agli amici scrittori di Volponi e alle riviste e giornali a cui ha collaborato, "Officina" e "Alfabeta" in particolare. La mostra si conclude con una libreria in cui sono esposti gli scritti postumi e i libri di critica volponiana e con una sala video per la proiezione di quattro documentari dedicati a Volponi: Viva Volponi: videomemoria e testimonianze sull'uomo e lo scrittore(di Alessandro Tontini, Tele 2000 Produzioni, 2024), Volponi e la Flagellazione di Piero della Francesca(di Anna Zanoli, RAI, 1973), Paolo Volponi e Corporale (conversazione con Grytzko Mascioni, RSI, 1974), Ritratti: Paolo Volponi (di Umberto Piersanti, RAI, 1981).
A fianco del convegno Le difficoltà del romanzo, l'Università di Pavia ha allestito una mostra dal titolo "Verticale del 1924.Industria Scienza Letteratura",a cura di Nicoletta Trotta (15 febbraio-15 maggio 2024), dove è stata esposta una selezione di carte e di foto di quattro autori: Alfredo Giuliani, Francesco Leonetti, Ottiero Ottieri e Paolo Volponi, tutti nati nel 1924. I quattro scrittori sono testimoni della fase concitata dell'industrializzazione e del boom economico in Italia e sono accomunati da un ruolo di protagonisti - si pensi agli incarichi di Volponi e Ottieri alla Olivetti - o di vigili osservatori della vita industriale, come Leonetti con la rivista "Officina" e Giuliani con il Gruppo 63.
A Paolo Volponi collezionista e intenditore d'arte sono state dedicate a Urbino due importanti esposizioni.
Il 4 giugno 2024, nella Sala del Castellare di Palazzo Ducale è stata inaugurata "Figure per un romanzo. Paolo Volponi e le arti. Opere dal '500 al '900 della collezione privata", a cura di Luca Cesari, promossa da Comune di Urbino e Accademia di belle arti di Urbino con il patrocinio della Regione Marche, aperta fino al 3 novembre 2024. Sono state esposte opere d'arte dal XVI al XX secolo prestate da Caterina Volponi. Di grande suggestione il fatto che le pitture sono state non solamente scelte da Volponi, ma vengono anche da lui 'raccontate' attraverso pagine che trattano di esse e dei loro autori in varie sedi (presentazioni e brani di romanzi), mostrando il Volponi collezionista e critico d'arte. È in programma la pubblicazione da parte della casa editrice Electa di queste pagine che formano un corpus disperso che sarà riunito. In esposizione sono opere di Federico Barocci, Simone Cantarini, Giovanni Francesco Guerrieri, Carlo Magini, Carlo Maratta, Monsù Desiderio e Gaspard Dughet. Oltre alle pitture sei-settecentesche, la mostra espone opere del Novecento, svelando un interesse di Volponi meno noto, ma capace di creare con gli artisti contemporanei anche un rapporto umano. Si trovano così lavori di Renato Bruscaglia, Mario Schifano, Tano Festa, Alik Cavaliere ed Emilio Isgrò.
Infine, la Galleria nazionale delle Marche dal 18 luglio 2024 al 6 gennaio 2025 ospita "Volponi Corporale". Accanto ai tredici pezzi donati alla galleria da Paolo Volponi in memoria del figlio Roberto, e agli altri otto dipinti donati dalla moglie Giovina Jannello e dalla figlia Caterina Volponi in memoria dello scrittore, sono esposte ulteriori otto opere ancora nella collezione della famiglia. Esse attestano la passione di Volponi per il Seicento e, tra i vari dipinti, si segnalano la Maddalena in estasi (dal perduto originale del Caravaggio), il San Sebastiano di Bartolomeo Schedoni, una Sofonisba suicida di ambito guercinesco e un Cristo alla colonna di Carlo Saraceni, pittore evocato da Volponi in chiusura del Corporale - e da qui anche una delle suggestioni per il titolo della mostra. Rinvio al catalogo Paolo Volponi collezionista // Paolo Volponi collector, a cura di Luigi Gallo, Giovanni Russo, introduzione di Massimo Raffaeli. Urbino, Galleria nazionale delle Marche, SAGEP, 2024.
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Pubblicazioni
In occasione del centenario la casa editrice Einaudi ha pubblicato una raccolta di tutta la produzione poetica di Paolo Volponi (Poesie, a cura di Emanuele Zinato. Torino, Einaudi, 2024), oltre alla nuova edizione di Sipario ducale, all'interno della collana "Letture" (conprefazione di Paolo Di Stefano. Torino, Einaudi, 2023 [opera presente nell'edizione Garzanti 1975 nei fondi di Giuseppe Petronio e Sergio Zavoli presso la Biblioteca del Senato, ndr]). Una distribuzione riservata al formato e-book ha invece riguardato i tre volumi di Romanzi e prose curati da Emanuele Zinato (Torino, Einaudi, 2002-2003) e il dialogo con Francesco Leonetti, Il leone e la volpe.Dialogo nell'inverno 1994 (Torino, Einaudi, 1995). Queste iniziative editoriali sono state presentate al Salone del libro di Torino 2024, dove il ricordo di Volponi è stato affidato alle parole di Giuseppe Lupo e Alessio Torino.
La Fondazione Carlo e Marise Bo è in procinto di pubblicare le trascrizioni di tre lunghi passaggi registrati su audiocassetta da Paolo Volponi, uno dei quali riporta il primo abbozzo de Il lanciatore di giavellotto (la curatela del volume è affidata ad Alessio Torino per Raffaelli editore) e gli altri due si riferiscono a progetti di romanzi che lo scrittore non ha poi sviluppato. Inoltre, sempre per la collana "Quaderni della Fondazione Bo", uscirà una raccolta degli scritti di Carlo Bo su Volponi, affiancata dal loro carteggio, per la curatela di Salvatore Ritrovato.
Nell'ambito del citato festival "Urbino e le Città del Libro", il portico della città intitolato a Paolo Volponi, dietro la curatela artistica di Andrea Passanisi, si è trasformato in una mostra di quanto la Scuola del Libro di Urbino ha prodotto sull'opera dello scrittore urbinate: volumi con illustrazioni incise e rilegature artigianali insieme alla sezione Sulla pelle del ramarro composta da manifesti affissi a muro con parole e immagini di copertine in tecnica artigianale d'arte progettate dagli allievi della Scuola del Libro per Il ramarro, la prima raccolta di poesie di Paolo Volponi.
Infine, è stata annunciata la pubblicazione di una nuova edizione delle Cantonate di Urbino, una raccolta di brevi testi che lo scrittore dedicò alla sua città e che comparvero in varie edizioni, tra cui quella artigianale del 1985, che conteneva tre vedute in acquaforte dell'incisore urbinate Renato Bruscaglia [la Biblioteca del Senato ha acquisito, col Fondo Giuseppe Petronio, l'edizione Lecce, Besa, 1996, ndr]; nella edizione del centenario saranno inserite nuove lastre, riemerse dall'archivio dell'artista con immagini di Urbino.
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Altre iniziative
Tra le iniziative collaterali va ricordata la produzione del citato docufilm Viva Volponi: videomemoria e testimonianze sull'uomo e lo scrittore, di Alessandro Tontini: un racconto poetico del rapporto tra lo scrittore e la sua città, partendo da spezzoni di video filmati da Volponi stesso o presenti nell'archivio di famiglia intervallati da interviste a persone che lo hanno conosciuto e gli erano vicine, creando un ritratto inedito e coinvolgente di Volponi e della sua visione di Urbino. Il docufilm è stato presentato il 6 febbraio 2024 in occasione dell'inaugurazione del Centenario della nascita di Paolo Volponi, ed ha avuto una pubblica presentazione all'interno del festival "Urbino e le città del libro".
Si segnala, infine, la produzione teatrale a cura del Centro teatrale universitario "Cesare Questa" della Lisistrata di Aristofane basata sull'adattamento della traduzione della Lisistrata ad opera di Paolo Volponi (a cura di Caterina Paoli. Urbino, QuattroVenti, 2014). L'opera è stata messa in scena ad Urbino, il 7 luglio 2024, nel Cortile di Santa Chiara con grande partecipazione di pubblico.
Numerosissime sono state le iniziative che - al di fuori di quelle programmate dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario e segnalate in questa sede - sono sorte in modo spesso spontaneo e non coordinato. Sono stati organizzati, a Urbino e in Italia, presentazioni, incontri, seminari, esposizioni, saggi, creazioni artistiche ed altro, per impulso di atenei, associazioni, scuole, circoli culturali, amici e ammiratori. Questo fiorire di iniziative per rendere omaggio e ritornare all'eredità poliedrica e feconda di Volponi testimonia la vitalità della sua opera e il fascino della sua persona, caratterizzata da un tratto passionario e irruente, capace di una sensibilità umana e sociale dalla quale scaturivano moniti e proposte del tutto attuali per gli individui e per la comunità.
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Dal sito del Senato: - Paolo Volponi, IX legislatura [scheda di attività parlamentare] - Paolo Volponi, X legislatura [scheda di attività parlamentare] |
Dal sito della Biblioteca: - Catalogo del Polo bibliotecario parlamentare [con molte opere di e su Paolo Volponi] |
In questo stesso numero: - Carlo Bo |
In "MinervaWeb" leggi anche: - Paolo Volponi e il Senatore Segreto, "MinervaWeb", 2013, n. 16 (n.s.) |