A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Open access: il futuro della comunicazione scientifica (2)
Come funziona l' Open Access? Gli autori possono depositare liberamente e gratuitamente i loro contributi scientifici in archivi aperti, gestiti direttamente da enti e istituti di ricerca. Il deposito avviene mediante la procedura del self-archiving secondo i parametri definiti dall'Open Archive Initiative (OAI).
Gli open archives, a loro volta, si distinguono in "istituzionali" e "disciplinari". I primi raccolgono il materiale messo a disposizione dai soggetti appartenenti ad una determinata istituzione. I secondi archiviano esclusivamente materiale scientifico inerente ad uno specifico settore disciplinare. I documenti depositati negli archivi aperti sono classificati come materiale e-print - nelle diverse forme di pre-print e post-print - e, in genere, comprendono ogni contributo scientifico digitale ancorché privo di validazione ufficiale da parte di un comitato scientifico.
Il modello OAI si articola in due componenti funzionali: i data provider, che raccolgono e gestiscono i documenti raccolti negli archivi (repositories), e i service provider, che utilizzano i metadati messi a disposizione dai data provider, aggregandoli e indicizzandoli attraverso il protocollo OAI - PMH (Protocol for Metadata Harvesting).
Accanto agli open archives, ulteriori prospettive di accesso aperto alla comunicazione scientifica sono quelle offerte dagli open access journals, ovvero periodici in rete che consentono la libera e gratuita consultazione degli articoli.
Termini connessi all'Open access
Si veda anche la newsletter n. 3.
(continua)