A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Osservatorio internazionale. La Repubblica di Corea e la Repubblica popolare democratica di Corea
La Penisola coreana, altrimenti conosciuta come "Terra della calma mattutina", si protende nelle acque del Mar Giallo e del Mare del Giappone per circa 220.000 Km2 e confina a nord con la Cina e, per un breve tratto, con la Russia.
Colonia giapponese dal 1910, la Corea viene invasa dagli Alleati alla fine della seconda guerra mondiale: le truppe sovietiche controllano il nord della penisola mentre contingenti statunitensi si stanziano nei territori meridionali. Le due zone di occupazione militare, la cui linea di confine viene individuata all'altezza del 38° parallelo, ispirano la formazione di due regimi ideologicamente orientati, determinando di fatto la nascita di due Stati distinti: la Repubblica di Corea a sud della penisola e la Repubblica popolare democratica di Corea a nord. La guerra tra i due Paesi nel 1950 con il successivo armistizio di Panmunjeom del 1953 formalizza definitivamente, con la creazione della Zona Demilitarizzata (DMZ) lungo il 38° parallelo, la già tracciata linea di confine tra le due Coree. Da allora, l'unico punto di contatto tra la Corea del Nord e la Corea del Sud è costituito dal villaggio di Panmunjeom.
La Repubblica di Corea, con capitale Seul, proclama la propria indipendenza nel 1948. La storia della sua Costituzione, emanata in quello stesso anno e più volte emendata, segna le tappe del lungo e complesso processo di democratizzazione del paese e del graduale passaggio dal regime militare all'attuale forma di governo costituzionale. In base alla riforma del 1987, la Corea del sud è una Repubblica presidenziale fondata su di una rigida applicazione del principio della separazione dei poteri: al vertice del sistema è il Presidente della Repubblica, eletto direttamente dal popolo. La carica, di durata quinquennale, è attualmente rivestita da Lee Myung-bak, che, secondo costituzione, svolge le funzioni di Capo dello Stato e di Capo dell'Esecutivo. Terminato il mandato, il Presidente non è rieleggibile. Il potere legislativo spetta ad un parlamento monocamerale - l' Assemblea Nazionale - composto da 299 membri eletti a suffragio universale. La legislatura è di quattro anni e non è dato al Presidente della Repubblica alcun potere di scioglimento anticipato. Chiude il sistema la Corte costituzionale, prevista in Costituzione dalla riforma del 1987 e concretamente istituita nel 1988.
A partire dalla fine degli anni '80 il processo di consolidamento delle istituzioni democratiche ha determinato profondi mutamenti nella struttura e nella dinamica socio-economica del paese aprendo spazi per l'emersione dei ceti medi e la formazione di gruppi di pressione in grado di condizionare le scelte politiche su temi quali la lotta alla corruzione, la garanzia dei diritti umani, la discriminazione di genere, la tutela dell'ambiente. L'avvio di una serie di riforme strutturali e di liberalizzazione dei mercati rendono oggi la Corea del Sud uno dei paesi più moderni e competitivi in termini economico-finanziari del sud-est asiatico.
La scarsità di fonti istituzionali rende difficile delineare il profilo della Repubblica popolare democratica di Corea. Nata ufficialmente nel 1948 con l'insediamento al potere di Kim Il-Sung, il regime socialista di Pyongyang presenta caratteri assolutamente originali per la centralità attribuita dal sistema al culto della personalità del detentore del potere - definito ufficialmente "Grande Leader" o "Caro Leader"- e all'ideologia ufficiale dello Stato - Juche. Essa si ispira ai principii di sovranità, indipendenza, autodeterminazione e autosufficienza economica e la sua interpretazione è demandata esclusivamente al "Caro Leader".
La sovrapposizione delle strutture di partitoagli organi costituzionali, tipica dei regimi a partito dominante, caratterizza le istituzioni politiche nord-coreane: organo di vertice è la Suprema Assemblea del Popolo eletta a suffragio universale. Essa esercita il potere legislativo ed elegge il Presidente della Repubblica. L'Assemblea è affiancata dal Comitato Centrale del Popolo, organo permanente cui è affidata la guida e la supervisione degli affari di Stato. L'esecuzione delle leggi e, in generale, l'attività amministrativa spetta al Consiglio Amministrativo posto alle dirette dipendenze del Presidente e del Comitato Centrale del Popolo. Il potere giudiziario è suddiviso in diversi organi - Corte Centrale, Corte della provincia, Corte del Popolo e Corte Speciale - a seconda delle competenze territoriali o per materia. I giudici della Corte Centrale sono designati dal Comitato Permanente della Suprema Assemblea del Popolo. La Costituzione del 1948 è stata modificata in diverse occasioni. Dal 1998, in seguito alla scomparsa nel '94 di Kim Il-Sung e alla sua proclamazione quale "Presidente eterno" della Corea del Nord, la carica di Presidente non viene più assegnata. La recentissima revisione costituzionale dell'aprile 2009 ha notevolmente rafforzato il potere del figlio di Kim Il-Sung, Kim Jong Il, suo successore e capo del governo attualmente in carica. Secondo le nuove norme, il "Caro Leader" è il leader supremo della Repubblica con amplissimi poteri di decisione politica e di nomina e revoca delle più alte cariche dello Stato. L'esplicito riferimento costituzionale al rafforzamento della politica militare (Songun politics), con l'individuazione nell'Esercito del Popolo quale pilastro fondante il regime, ha destato particolare preoccupazione nella comunità internazionale, anche in relazione alla ripresa degli esperimenti nucleari condotti nel 2006 e nel 2009 dopo l'uscita del paese nel 2003 dal Trattato di non proliferazione nucleare. L'inefficacia delle risoluzioni dell'ONU (n. 1718 dell'ottobre 2006 e n. 1874 del giugno 2009) e delle relative sanzioni e, insieme, il cambiamento di orientamento in politica estera del governo statunitense hanno creato le premesse e, al tempo stesso, rinnovato l'impulso per l'avvio di una nuova politica delle Nazioni Unite sulla questione nucleare e della sicurezza dei popoli, le cui linee guida sono contenute nella risoluzione n. 1887, approvata dal Consiglio di sicurezza il 24 settembre 2009.
Resta senza soluzione la questione della riunificazione delle due Coree. Nonostante l'alta considerazione riservata al tema dai rispettivi governi, lo studio sulle possibili forme confederali o comunitarie del futuro stato unitario e la volontà comune di una sua realizzazione pacifica, graduale e libera da ingerenze straniere, l'obiettivo dell'unificazione resta ancora oggi una prospettiva meramente teorica, trovando nei costi economici, nella distanza ideologica e nella diversità degli stili di vita e delle culture consolidate negli anni dai due popoli ostacoli difficilmente superabili.
La Biblioteca del Senato offre ai suoi lettori un'ampia selezione di monografie sull'argomento. Per ulteriori approfondimenti si rimanda poi alle banche dati della Biblioteca e al catalogo del Polo Bibliotecario Parlamentare.