Percorrendo il solenne corridoio con busti marmorei di personaggi che hanno dato lustro alla nostra Repubblica, si entra nella Sala Garibaldi, già Sala dei Re, perché fu adornata dai ritratti dei sovrani, da Carlo Alberto a Vittorio Emanuele III. La sala attualmente prende il nome dal busto dell'"Eroe dei due mondi", Giuseppe Garibaldi, posizionato centralmente tra il busto di Camillo Benso di Cavour e quello di Vittorio Emanuele II.
Si tratta di un vasto ambiente di rappresentanza, dove spesso si riuniscono i Senatori durante le pause dai lavori, nato dalla demolizione di una parete divisoria all'inizio degli anni Trenta del secolo scorso. Alzando lo sguardo si trova un soffitto a cassettoni di recente costruzione e un fregio seicentesco, articolato in riquadri con scene storiche riguardanti l'attività pontificia di Leone X.
Le pitture non si susseguono in modo unitario, essendo destinate in origine a due vani distinti e appartenendo, come sembrerebbe da alcuni particolari, a due differenti mani: da una parte predominano putti e leoni; dall'altra figure femminili, disposte intorno ad alcuni affreschi di carattere storico. Sulla parte frontale l'unico pezzo moderno della sala: una grande tela che raffigura un paesaggio marino nebbioso di Piero Guccione: "Il nero e l'azzurro", realizzato nel 2003. Da una delle finestre della Sala Garibaldi è visibile la torre dei Crescenzi.
I Palazzi - Palazzo Madama