Archivio delle notizie
  • Marzo 2009

    • Giovedì 5

      Lingua italiana dei segni e interventi in favore dei disabili

      Chiesto il passaggio in sede deliberante
      Mercoledì 4 marzo la Commissione Affari Costituzionali ha richiesto il trasferimento in sede deliberante dei ddl in materia di "Lingua italiana dei segni" (831 e connessi) e di "Interventi in favore dei disabili" (952 e connessi). Su quest'ultimo, è stato fissato alle ore 18 di lunedì 9 marzo il termine per la presentazione degli emendamenti. Sul primo argomento, invece, è stato conferito il mandato al relatore Battaglia per la redazione di un testo unificato.

      Collegato su sviluppo economico: sì dell'Aula

      Il ddl torna alla Camera

      Con 147 voti a favore, 108 contrari e 7 astenuti, nella seduta antimeridiana di mercoledì 4 marzo, l'Assemblea ha approvato, con modifiche, il disegno di legge contenente "disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile", già approvato dalla Camera dei deputati (ddl 1082). Il testo torna all'esame di Montecitorio.

      Come riferito il 25 febbraio dal sen. Malan, il disegno di legge contiene interventi infrastrutturali nelle aree sottoutilizzate, volti a facilitare l'adeguamento delle reti di comunicazione all'evoluzione tecnologica, e la costituzione di un fondo per i progetti di eccellenza nel settore del turismo, pari a 48 milioni di euro.
      In materia di semplificazione, vengono indicati diversi principi cui il Governo è tenuto ad adeguarsi nella redazione dei testi legislativi - tra i quali l'obbligo di indicare espressamente le eventuali norme sostituite, modificate, abrogate o derogate - e si stabilisce che ogni 7 anni debba provvedersi all'aggiornamento dei codici e dei testi unici, secondo le procedure previste dalla legge n. 400 del 1988.
      Il provvedimento reca inoltre misure sulla certezza dei tempi di conclusione del procedimento amministrativo, sul meccanismo del silenzio assenso e sull'istituto della conferenza dei servizi, prevedendo in particolare la partecipazione dei concessionari e dei gestori di pubblici servizi solo nel caso in cui il procedimento amministrativo abbia effetto diretto o indiretto sulle loro attività.
      Il sen. Delogu ha invece riferito sugli aspetti del provvedimento riguardanti le modifiche al codice di procedura civile volte a semplificare determinate procedure e a ridurre la durata dei processi. Vengono tra l'altro ridotti i termini entro i quali possono essere recepite o rilevate le eccezioni; si stabilisce che nella sentenza non è più necessario esporre lo svolgimento del processo ma si devono indicare solo le ragioni che hanno portato alla decisione; si stabilisce che i consulenti, i custodi e gli altri ausiliari devono rispettare i termini fissati dal giudice, i quali di norma non devono superare i tre mesi; si prevede che la procura alle liti possa essere conferita con sistema informatico; vengono snellite le modalità di svolgimento delle prime udienze e la procedura relativa alle consulenze.
      Si prevede inoltre che il giudice, su accordo delle parti, possa disporre di assumere le testimonianze per iscritto; vengono elencati dettagliatamente i casi di ammissibilità dei ricorsi in Cassazione e si predispone un filtro, presso la stessa Corte di cassazione, per valutare preventivamente tale ammissibilità; viene snellito il procedimento del pignoramento presso terzi e si inserisce il procedimento sommario di cognizione; si stabilisce che il giudice debba fissare il calendario del processo in modo che le parti possano sapere quando la causa terminerà.
      Il provvedimento conferisce delega al Governo per l'adozione di decreti legislativi in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili e di mediazione e conciliazione delle controversie civili e commerciali. Esso contiene infine una serie di disposizioni transitorie che riguardano la pratica dei rapporti tra lo Stato e l'amministrazione della giustizia e non incidono in modo significativo sulla durata dei processi.

      Testamento biologico: prosegue discussione in Commissione Sanità. In Aula il 18 marzo

      La Commissione Sanità avrà altre due settimane di tempo per la trattazione degli emendamenti allo schema di testo unificato proposto dal relatore Calabrò in materia di testamento biologico (ddl 10 ed altri). Lo ha deciso la Conferenza dei Capigruppo che si è riunita nella mattina di martedì 3 marzo. L'inizio dell'esame in Aula è previsto nella seduta pomeridiana di mercoledì 18 marzo; il 19 marzo sarà interamente dedicato alla discussione generale; l'esame degli emendamenti in Aula (il termine per la presentazione è rinviato alle ore 12 del 13 marzo) avrà inizio nella seduta antimeridiana di martedì 24 marzo.

      Calendario dei lavori

      La Conferenza dei Capigruppo, riunitasi martedì 3 marzo, ha approvato modifiche al calendario corrente ed il nuovo calendario dei lavori fino al 12 marzo.

      Per quanto riguarda il disegno di legge sul testamento biologico (10 e connessi), per il quale il calendario corrente prevedeva l'avvio della discussione giovedì 5 marzo, alle ore 11, è stato ritenuto opportuno ampliare i tempi di esame presso la Commissione competente. Pertanto, il termine per la presentazione degli emendamenti al testo definito dalla Commissione o, in alternativa, al testo base del relatore, è stato differito alle ore 12 di venerdì 13 marzo, in vista dell'inizio dell'esame in Assemblea nella seduta pomeridiana di mercoledì 18. In tale seduta potranno essere discusse eventuali questioni incidentali e la discussione generale potrà proseguire per tutta la giornata di giovedì 19 marzo. Le votazioni degli emendamenti inizieranno a partire dalla seduta antimeridiana di martedì 24 marzo.

      La prossima settimana, nella seduta pomeridiana di martedì 10 marzo, con inizio alle ore 18, sarà discussa la relazione del Comitato per la sicurezza della Repubblica sui dati sensibili (Doc. XXXIV, n. 1). Nel dibattito, che si concluderà - secondo i precedenti - senza votazione di strumenti, potranno intervenire, dopo la relazione introduttiva, un oratore per Gruppo ed il Governo.

      Nel corso di tale settimana si passerà poi all'esame del disegno di legge comunitaria 2008 e dei disegni di legge di ratifica di accordi internazionali definiti dalla Commissione affari esteri.

      Nella prossima Conferenza dei Capigruppo, da convocarsi all'inizio della prossima settimana, sarà presa in considerazione la mozione preannunziata dal Gruppo del Partito Democratico, ai fini di un dibattito sulla crisi occupazionale.

      Collegato su sviluppo economico: sì dell'Aula

      Il ddl torna alla Camera

      Con 147 voti a favore, 108 contrari e 7 astenuti, nella seduta antimeridiana di mercoledì 4 marzo, l'Assemblea ha approvato, con modifiche, il disegno di legge contenente "disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile", già approvato dalla Camera dei deputati (ddl 1082). Il testo torna all'esame di Montecitorio.

      Come riferito il 25 febbraio dal sen. Malan, il disegno di legge contiene interventi infrastrutturali nelle aree sottoutilizzate, volti a facilitare l'adeguamento delle reti di comunicazione all'evoluzione tecnologica, e la costituzione di un fondo per i progetti di eccellenza nel settore del turismo, pari a 48 milioni di euro.
      In materia di semplificazione, vengono indicati diversi principi cui il Governo è tenuto ad adeguarsi nella redazione dei testi legislativi - tra i quali l'obbligo di indicare espressamente le eventuali norme sostituite, modificate, abrogate o derogate - e si stabilisce che ogni 7 anni debba provvedersi all'aggiornamento dei codici e dei testi unici, secondo le procedure previste dalla legge n. 400 del 1988.
      Il provvedimento reca inoltre misure sulla certezza dei tempi di conclusione del procedimento amministrativo, sul meccanismo del silenzio assenso e sull'istituto della conferenza dei servizi, prevedendo in particolare la partecipazione dei concessionari e dei gestori di pubblici servizi solo nel caso in cui il procedimento amministrativo abbia effetto diretto o indiretto sulle loro attività.
      Il sen. Delogu ha invece riferito sugli aspetti del provvedimento riguardanti le modifiche al codice di procedura civile volte a semplificare determinate procedure e a ridurre la durata dei processi. Vengono tra l'altro ridotti i termini entro i quali possono essere recepite o rilevate le eccezioni; si stabilisce che nella sentenza non è più necessario esporre lo svolgimento del processo ma si devono indicare solo le ragioni che hanno portato alla decisione; si stabilisce che i consulenti, i custodi e gli altri ausiliari devono rispettare i termini fissati dal giudice, i quali di norma non devono superare i tre mesi; si prevede che la procura alle liti possa essere conferita con sistema informatico; vengono snellite le modalità di svolgimento delle prime udienze e la procedura relativa alle consulenze.
      Si prevede inoltre che il giudice, su accordo delle parti, possa disporre di assumere le testimonianze per iscritto; vengono elencati dettagliatamente i casi di ammissibilità dei ricorsi in Cassazione e si predispone un filtro, presso la stessa Corte di cassazione, per valutare preventivamente tale ammissibilità; viene snellito il procedimento del pignoramento presso terzi e si inserisce il procedimento sommario di cognizione; si stabilisce che il giudice debba fissare il calendario del processo in modo che le parti possano sapere quando la causa terminerà.
      Il provvedimento conferisce delega al Governo per l'adozione di decreti legislativi in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili e di mediazione e conciliazione delle controversie civili e commerciali. Esso contiene infine una serie di disposizioni transitorie che riguardano la pratica dei rapporti tra lo Stato e l'amministrazione della giustizia e non incidono in modo significativo sulla durata dei processi.



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