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Febbraio 2012
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Venerdì 24
Decreto liberalizzazioni: emendamento Ici su beni della Chiesa non contrasta con i criteri richiamati dal Capo dello Stato
In relazione all'emendamento sull'applicazione dell'ICI ai beni della Chiesa, presentato oggi dal Governo al decreto-legge sulle liberalizzazioni, si apprende da ambienti vicini alla Presidenza del Senato che l'ammissibilità della proposta emendativa non contrasta affatto con i criteri richiamati dal Presidente della Repubblica alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale, cui il Presidente Schifani ha espresso la propria convinta adesione.
L'emendamento è infatti omogeneo al contenuto del provvedimento sia riguardo il pacchetto di norme di armonizzazione con la normativa europea, all'interno delle quali si inserisce, sia con riferimento al tema della concorrenza.
Quanto al primo profilo, la norma risponde ad una procedura di infrazione aperta contro l'Italia, rispetto alla quale l'ordinamento fiscale italiano si presta a difficoltà interpretative e di accertamento.
Quanto al secondo profilo, la netta distinzione tra attività commerciali e attività non commerciali va vista come strettamente connessa alle questioni della libera concorrenza e del mercato.
Inoltre il testo, che ha natura di chiarificazione della questione sollevata in sede europea, è la risposta definitiva alle critiche riguardanti gli aiuti di Stato cosiddetti "esistenti".
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