Comunicati stampa del Senato
    • Presidente Casellati: Berlinguer uomo del dialogo e delle istituzioni

      «Uomo del dialogo e delle istituzioni, Enrico Berlinguer è una figura politica di cui ancora oggi, a 35 anni dalla scomparsa, il panorama politico italiano sente la mancanza. Lo ricordiamo come un leader capace di farsi apprezzare da alleati e avversari, per autorevolezza e visione. Commemorarlo è doveroso, così come lo è ricordare il suo impegno a difesa della democrazia negli anni più bui della Repubblica, quelli dello stragismo di matrice terroristica».
      Lo ha detto il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ricordando il segretario del PCI scomparso l'11 giugno 1984.
      «Della sua eredità politica resta ancora attuale la denuncia della "questione morale" rispetto alla modalità di gestione della cosa pubblica. Una denuncia da cui traspare l'etica e il forte idealismo con cui Berlinguer ha sempre vissuto e interpretato il suo impegno politico» ha concluso il Presidente Casellati.

      Casellati ricorda Gianni De Michelis: «Uomo di visione e pragmatismo, seppe intuire come il mondo stava cambiando»

      «Uomo di grandi intuizioni in politica estera e sul mondo del lavoro, difensore dell'interesse nazionale, figura istituzionale che ha contribuito per anni alla vita democratica del Paese: Gianni De Michelis è stato tante cose, e lo è sempre stato con il tratto della competenza, della risolutezza e del pragmatismo».

      Lo ha affermato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati nel suo intervento al convegno che si è tenuto oggi a Palazzo Madama per ricordare l'ex deputato, ministro e vicepremier di recente scomparso.

      Il Presidente Casellati ha aggiunto: «Il suo contributo alla politica internazionale ha una rilevanza proporzionale agli sconvolgimenti epocali che caratterizzarono quel periodo storico. Dalla caduta del Muro di Berlino in avanti, De Michelis visse in prima linea tutti i fatti che hanno cambiato radicalmente l'Europa. E fu il primo a capire quanto avrebbero influito sul nostro Paese. La sua azione dalla Farnesina diede forza alla nostra diplomazia».

      «Vide in anticipo - ha concluso il Presidente del Senato - che in un mondo rinnovato l'Unione Europea sarebbe diventata indispensabile protagonista sullo scacchiere internazionale. Una posizione coerente con il suo ruolo di padre fondatore dell'Ue: fu lui infatti, insieme a Guido Carli e Giulio Andreotti, a firmare il trattato di Maastricht»