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Martedì 18 Marzo 2025 - 286ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 14:31)

A conclusione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2025, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 2 della maggioranza, che, tra gli altri impegni, chiede al Governo di sostenere l'Ucraina, rafforzare la competitività e l'autonomia energetica europea, semplificare la burocrazia e promuovere una difesa comune, mantenendo alta l'attenzione su Medio Oriente, migrazione e sicurezza marittima. (Vedi Allegato A).

Nelle sue comunicazioni il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha evidenziato la complessità del contesto geopolitico e l'importanza del Consiglio europeo per il futuro dell'Italia e dell'Europa. La competitività industriale, la transizione ecologica equilibrata e la sicurezza energetica sono temi centrali per garantire crescita e indipendenza strategica. In merito ai dazi imposti dagli USA, occorre scongiurare il rischio di una guerra commerciale dannosa, promuovendo soluzioni diplomatiche per proteggere l'economia italiana ed europea. Sul fronte migratorio, l'Italia promuove un approccio strutturato, con focus su rimpatri e cooperazione con i Paesi d'origine: centrale è il Protocollo Italia-Albania, che ha ispirato nuove soluzioni europee, nonostante le sfide giuridiche in corso. In politica estera, la Premier ha ribadito il sostegno all'Ucraina e l'impegno per la stabilità in Medio Oriente, confermando il sostegno al piano di ricostruzione per Gaza e la condanna di ogni forma di terrorismo e violenza. Sul piano della difesa, ha sottolineato l'importanza di un'Europa capace di difendersi autonomamente, evitando di delegare la propria sicurezza ad altri e ribadendo l'obiettivo di costruire un solido pilastro europeo della NATO, complementare a quello nordamericano; ha contestato la denominazione fuorviante "ReAarm Europe", sottolineando che il rafforzamento della sicurezza europea non si limita agli armamenti ma include infrastrutture strategiche e innovazione tecnologica. L'Italia esclude dirottamenti di fondi di coesione e propone garanzie pubbliche europee per attrarre investimenti privati senza compromettere i conti pubblici. Il Presidente Meloni ha quindi concluso l'intervento richiamando al coraggio necessario per affrontare le sfide attuali, con la convinzione che l'Italia abbia le risorse per superarle.

Hanno preso parte al dibattito i sen. Monti (Misto), Casini, Manca (PD), Terzi Di Sant'Agata, Antonella Zedda, Scurria, Speranzon (FdI), Ettore Licheri, Alessandra Maiorino (M5S), Centinaio, Borghi Claudio (LSP), Renzi (IV), Mariastella Gelmini (Cd'I) e Licia Ronzulli (FI-BP). I Gruppi di maggioranza hanno posto l'accento sull'importanza di una politica estera e di difesa solida per l'Italia e l'Europa, con un fermo sostegno all'Ucraina e alla NATO: FdI ha auspicato un'Europa pragmatica e competitiva, FI-BP ha ribadito il valore degli investimenti in difesa; Cd'I ha difeso l'alleanza atlantica. LSP ha criticato l'approccio europeo alle politiche ecologiche e alla difesa comune, esprimendo preoccupazione per l'impatto economico e per la centralizzazione delle decisioni. I Gruppi di opposizione hanno criticato la gestione del riarmo e contestato la gestione interna dell'economia e della crisi migratoria, chiedendo più attenzione alle sfide interne e meno subordinazione alla politica estera americana. Il sen. Monti ha constatato il declino del capitalismo democratico americano, sostenendo che l'Europa deve colmare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti. Il sen. Casini, pur riconoscendo la difficoltà di parlare di riarmo, ha difeso l'importanza della deterrenza per garantire la pace, come avvenuto durante la Guerra Fredda. I sen Licheri e Maiorino hanno accusato l'Esecutivo di manipolare la narrazione sulla difesa e gli armamenti, denunciando l'assenza di una vera politica estera autonoma: il Governo segue le direttive di Washington e presenta le spese militari come una soluzione per la competitività delle imprese. Il sen. Renzi ha chiesto chiarimenti al Presidente Meloni su questioni cruciali come l'economia, l'immigrazione, la democrazia e i dazi, denunciando l'assenza di una visione per il futuro. In replica, il Presidente Meloni ha ribadito la necessità di un rafforzamento del pilastro europeo della NATO senza duplicazioni inefficaci, respingendo l'idea di maggiori cessioni di sovranità a livello europeo; ha enfatizzato l'importanza di politiche che stimolino gli investimenti privati, evitando risposte automatiche sui dazi e sottolineato il successo della stabilità politica italiana come base per le riforme economiche e strutturali. Riguardo alla difesa, ha criticato la posizione di M5S contro l'acquisto di armi, ricordando l'impegno preso dal Governo Conte per il 2 per cento del PIL per la difesa Il Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione Foti ha quindi accolto la proposta di risoluzione n. 2 della maggioranza e respinto le restanti proposte nn. 1 (sen. Patuanelli (M5S) e altri), 3 (sen. Raffaella Paita (IV) e altri), 4 (sen. De Cristofaro (Misto-AVS) e altri), 5 (sen. Boccia (PD) e altri) e 6 (sen. Calenda e Lombardo (Az)).

Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i sen. Calenda (Misto-Az), che ha denunciato incoerenze tra i partiti su temi come il green deal e il MES sanitario; Julia Unterberger (Aut), che ha invitato la Premier a restare ancorata all'Europa e all'Ucraina e a non seguire la politica di Trump; Renzi (IV), secondo cui il tema dei dazi è vitale per l'economia italiana e il Presidente Meloni sta ignorando le esigenze delle imprese e dei lavoratori; Michaela Biancofiore (Cd'I), che ha lodato l'autorevolezza della Premier e il suo impatto positivo a livello europeo e mondiale grazie a una posizione chiara e determinata; De Cristofaro (Misto-AVS), che ha accusato il Governo di subalternità agli USA e denunciato il rischio di sacrificare welfare e istruzione per le spese militari, rilanciando l'idea di un'Europa pacifista; Gasparri (FI-BP), che ha ribadito la necessità di un'integrazione difensiva che razionalizzi risorse e tecnologie, difendendo la posizione atlantista del Governo e respingendo le accuse di subalternità agli USA; Patuanelli (M5S), che ha denunciato l'ipocrisia sul riconoscimento della Palestina e l'assenza di una reale sburocratizzazione, sottolineando la debolezza dell'Italia in Europa e l'incoerenza sulla difesa comune; Romeo (LSP), che ha espresso preoccupazione per il piano di riarmo, evidenziando le potenziali ricadute negative sulle spese sociali e sull'economia, proponendo alternative come zone cuscinetto; Boccia (PD), che ha sollecitato una posizione chiara del Governo sulle politiche protezionistiche di Trump e denunciato il silenzio su temi cruciali come il riconoscimento dello Stato di Palestina e la risposta agli attacchi a Gaza; Malan (FdI), che ha enfatizzato la posizione chiara di Giorgia Meloni, difendendo l'approccio negoziale del Governo per evitare escalation dannose per gli interessi italiani.

(La seduta è terminata alle ore 20:01 )

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