Mercoledì 19 Febbraio 2025 - 275ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:05)
L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1374 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 201, recante misure urgenti in materia di cultura.
Il provvedimento è volto a promuovere lo sviluppo culturale e la rigenerazione delle aree svantaggiate, valorizzare il patrimonio librario e archivistico, incentivare l'editoria e rafforzare la cooperazione culturale internazionale (v. comunicato n. 274).
Nella seduta di ieri sono iniziate le dichiarazioni di voto finale, che si sono concluse oggi con gli interventi, a favore del provvedimento, dei sen. Occhiuto (FI-BP), che ha definito il decreto un atto di speranza per il futuro del Paese, sostenendo una visione inclusiva e non elitaria della cultura; Paganella (LSP), che ha messo in risalto il valore di una cultura diffusa come fattore di coesione sociale, richiamando il modello comunitario di Olivetti, ribadendo l'importanza della semplificazione amministrativa per favorire la tutela del patrimonio; Carmela Bucalo (FdI), secondo cui il provvedimento è un segnale concreto di attenzione al settore, apprezzando la valorizzazione della cultura nelle periferie e all'estero, con investimenti su biblioteche, librerie e spettacoli dal vivo, nonostante le ristrettezze di bilancio. Sono altresì intervenuti, dichiarando un voto contrario, i sen. Pirondini (M5S), che, pur condividendo taluni obiettivi, ha lamentato la mancanza di coperture finanziarie e sottolineato l'urgenza di affrontare temi concreti come il debito delle fondazioni liriche, il precariato nel comparto e il sostegno agli artisti; Verducci (PD), che ha criticato duramente il decreto in quanto inadeguato a risollevare il settore culturale, duramente colpito dai tagli del governo Meloni, e stigmatizzato l'assenza di un vero sostegno ai lavoratori della cultura, chiedendo un piano serio che rilanci il pluralismo.
L'Assemblea ha approvato all'unanimità la mozione 1-00120 (testo 2), sottoscritta da diversi senatori dei Gruppi di opposizione, sui programmi di finanziamento pubblico alla ricerca, che impegna il Governo a: garantire, dal 2026, un finanziamento certo per i bandi PRIN con cadenza annuale; definire indicatori oggettivi per selezionare i centri e partenariati più meritevoli; istituire una commissione di esperti per permettere procedure trasparenti ed efficienti nella gestione e valutazione della ricerca pubblica. Nella seduta del 12 febbraio scorso, la sen. Cattaneo (Aut), prima firmataria, ha illustrato la mozione, che torna in Aula in un testo riformulato (v. comunicato n. 272). Il Ministro dell'università e della ricerca Anna Maria Bernini ha sottolineato l'importanza della ricerca come motore di sviluppo, evidenziando investimenti senza precedenti, pari a 11 miliardi fino al 2026. Ha ribadito la necessità di continuità nei finanziamenti, puntando sul rafforzamento delle infrastrutture di ricerca e sul rientro dei cervelli. Ha difeso l'approccio del Governo rispetto alla creazione di un'Agenzia per la ricerca, considerandola potenzialmente burocratica, e citato investimenti strategici nell'intelligenza artificiale, supercomputer e tecnologie innovative, ribadendo il ruolo chiave della collaborazione internazionale. Il Ministro ha quindi confermato il parere favorevole del Governo alla mozione: pur non essendoci una piena convergenza su tutti i punti, c'è stata una collaborazione costruttiva per migliorare il testo. Intervenendo in dichiarazione di voto, la sen. Cattaneo ha sottolineato la necessità di un sistema di ricerca più strutturato, efficiente e competitivo, con una programmazione stabile e regole chiare, per ridurre la dispersione di competenze e migliorare la posizione dell'Italia nella competizione europea. Sono altresì intervenuti a sostegno della mozione i sen. Silvia Fregolent (IV), Occhiuto (FI-BP), Guidi (Cd'I), Maria Domenica Castellone (M5S), Clotilde Minasi (LSP), Verducci (PD) e Carmela Bucalo (FdI).
L'Assemblea ha poi respinto la mozione 1-00119 (sen. Boccia (PD) e altri), illustrata dal sen. Misiani (PD), sull'aumento dei prezzi dei beni essenziali e dell'energia, che chiede al Governo di evitare l'aumento delle accise su carburanti, contenere l'incremento dei prezzi essenziali, bloccare l'aumento dell'energia per i vulnerabili, supportare le imprese con misure fiscali. Il Sottosegretario per l'economia Sandra Savino ha proposto diverse riformulazioni degli impegni del dispositivo, che i presentatori non hanno accolto, ritenendo che esse svuotino il significato della mozione, in particolare per quanto riguarda la gestione delle accise sui carburanti. Sono intervenuti a sostegno della mozione i sen. Silvia Fregolent (IV), Magni (Misto-AVS), Patuanelli (M5S) e Manca (PD). Hanno dichiarato voto contrario i sen. Damiani (FI-BP), Cantalamessa (LSP) e Russo (FdI).
L'Assemblea ha approvato la mozione 1-00121 (testo 3), del sen. Paroli (FI-BP) e altri, sul sostegno agli investimenti nel settore idroelettrico. Il sen. Trevisi (FI-BP) ha illustrato il testo, sottolineando la necessità di prolungare le concessioni per incentivare investimenti in manutenzione straordinaria, migliorando efficienza e capacità di stoccaggio. Il sen. Fina ha poi illustrato un ordine del giorno che si concentra su tre punti: la reciprocità tra gli Stati UE, la necessità di maggiori investimenti per superare le disomogeneità territoriali e l'attuazione di piani infrastrutturali e ambientali. Il Vice Ministro per l'ambiente Vannia Gava ha accolto la mozione con alcune riformulazioni, prevedendo la possibilità di riassegnare le concessioni idroelettriche al concessionario uscente a fronte di investimenti condivisi. Ha poi accolto un impegno del dispositivo dell'ordine del giorno, previa riformulazione, che il sen. Fina non ha accettato. Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti, a sostegno della mozione, i sen. Silvia Fregolent (IV), Trevisi (FI-BP), Bergesio (LSP) e Sigismondi (FdI). La sen. Licheri (M5S) ha dichiarato un voto contrario, in quanto la proposta favorisce pochi interessi industriali a scapito dell'uso civile e agricolo dell'acqua, andando contro i principi di trasparenza e concorrenza stabiliti dalle norme europee. Il sen. Fina (PD) ha annunciato l'astensione: pur apprezzando alcuni punti della mozione, ha insistito sul ruolo delle autonomie locali, sulla trasparenza nelle concessioni e su un confronto più forte con l'Europa.
L'Assemblea ha respinto la mozione n. 1-00083 (testo 3), della sen. Maiorino (M5S) e altri, sul riconoscimento italiano e internazionale dello Stato di Palestina. Nella seduta del 28 gennaio scorso il Vice Ministro degli esteri Cirielli ha avanzato una richiesta di riformulazione del testo, che la sen. Maiorino ha confermato anche oggi di non accettare. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato un voto contrario i sen. Scalfarotto (IV), che ha espresso il timore che un riconoscimento affrettato favorisca entità non rappresentative, come Hamas; Mariastella Gelmini (Cd'I), secondo cui non vi sono le condizioni giuridiche per riconoscere la Palestina, data l'assenza di confini certi e di un Governo unitario; Stefania Pucciarelli (LSP), che ha sostenuto che il riconoscimento della Palestina deve avvenire solo in un contesto di pace e sicurezza, con il pieno riconoscimento di Israele; Terzi di Sant'Agata (FdI), ad avviso del quale la mozione rappresenta un atto di disinformazione e riscrittura della storia, diffondendo narrazioni distorte che giustificano gli aggressori. I sen. Magni (Misto-AVS), Alessandra Maiorino (M5S) e Delrio hanno dichiarato un voto favorevole. Secondo AVS il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina è un atto politico necessario per avviare un reale processo di pace; M5S ha accusato l'Esecutivo di allinearsi alle posizioni di Trump e Netanyahu, e denunciato il mancato sostegno italiano alle risoluzioni ONU per il cessate il fuoco e il riconoscimento palestinese; il PD ha sottolineato che il riconoscimento dello Stato di Palestina non è un atto contro Israele, ma il riconoscimento di un diritto all'autodeterminazione.
L'Assemblea ha infine approvato all'unanimità la mozione 1-00097 (testo 2), sottoscritta da rappresentanti di quasi tutti i Gruppi parlamentari, su iniziative volte a sostenere il processo di pacificazione tra Armenia e Azerbaijan. Nella seduta del 28 gennaio scorso il Vice Ministro Cirielli ha proposto diverse modifiche relative ad alcuni punti delle premesse e del dispositivo. Oggi il sen. Scalfarotto (IV) ha confermato che il testo è stato modificato, pur mantenendo un equilibrio tra le parti in conflitto: sono stati introdotti riferimenti al riconoscimento del Nagorno-Karabakh come parte dell'Azerbaigian, alla questione dello sminamento e alla revisione dei dati sugli sfollati e sulle vittime, sottolineando l'importanza di una cooperazione economica bilanciata con entrambe le parti per favorire la pace. Sono altresì intervenuti a sostegno della mozione i sen. Magni (Misto-AVS), De Rosa (FI-BP), Marton (M5S), Stefania Pucciarelli (LSP), Casini (PD) e Menia (FdI).
(La seduta è terminata alle ore 18:34 )