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Mercoledì 22 Gennaio 2025 - 265ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 10:00)

A conclusione della discussione della relazione del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 1 di maggioranza.

Il Ministro Nordio ha esposto un bilancio intermedio delle attività del suo Ministero, illustrando i risultati raggiunti e le sfide future. Ha sottolineato l'importanza della stabilità politica per garantire efficacia alle riforme e agli investimenti, come quelli del PNRR, che hanno portato a una significativa riduzione dei processi pendenti e a un incremento dell'efficienza della giustizia civile e penale. Tra i risultati principali, ha citato il miglioramento delle infrastrutture penitenziarie, la riduzione dell'arretrato giudiziario, il potenziamento tecnologico e l'introduzione di norme per una giustizia più moderna e sicura. Ha affrontato anche il tema dell'intelligenza artificiale, ribadendo che essa sarà impiegata solo per semplificare il lavoro giudiziario, lasciando sempre al magistrato il potere decisionale: è necessario conciliare innovazione e controllo, per trasformare l'AI da rischio a opportunità. Si è quindi soffermato sui progressi nelle assunzioni e nella stabilizzazione: sono stati banditi diversi concorsi per l'assunzione di nuovi magistrati con l'obiettivo di colmare entro il 2026 carenze croniche negli organici, mentre è stato raggiunto l'obiettivo di stabilizzare il personale amministrativo a tempo determinato per migliorare l'efficienza degli uffici. Per i ritardi nei pagamenti della legge Pinto, è stato avviato un sistema digitale per azzerare l'arretrato di oltre 300 milioni di euro. Sul fronte carcerario, ha evidenziato piani per aumentare il personale e migliorare le strutture, evitando amnistie ma promuovendo alternative alla detenzione intramuraria. Il Ministro si è quindi soffermato sulla riforma costituzionale, che, attraverso la separazione delle carriere di giudici e pm (con due organi separati di autogoverno), mira a rafforzare il sistema accusatorio, ribadendo la centralità dell'indipendenza giudiziaria come cardine dello Stato di diritto.

Al relativo dibattito hanno partecipato i sen. Verini, Anna Rossomando (PD), Gasparri (FI-BP), Ada Lopreiato (M5S) e Potenti (LSP). In sede di replica, il Ministro ha difeso il numero dei decreti-legge e illustrato i dati sulle assunzioni, con oltre 16.000 assunzioni programmate; ha chiarito che l'abrogazione dell'abuso d'ufficio e la separazione delle carriere sono scelte politiche e non attacchi alla magistratura e respinto l'accusa di proporre uno "scudo penale" come priva di fondamento, sottolineando che l'obiettivo è migliorare le garanzie procedurali. Ha quindi espresso parere favorevole alla proposta di risoluzione n. 1 della maggioranza e contrario alle proposte nn. 2 (Misto-Az), 3 (M5S), 4 (Misto-AVS), 5 (IV) e 6 (PD).

Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i sen. Renzi (IV), che ha espresso sostegno alla separazione delle carriere, ma ha accusato il Governo di imporre riforme costituzionali senza un adeguato dibattito e ne ha denunciato l'ipocrisia nel trattare i trafficanti di esseri umani; Michaela Biancofiore (Cd'I), che ha espresso sostegno al Ministro, elogiandone il coraggio e la visione garantista, ribadendo l'urgenza di giustizia equa, sicurezza e tutela dei diritti, incluso il contrasto alla violenza su donne e animali; Ilaria Cucchi (Misto-AVS), che ha criticato il Ministro Nordio per l'incoerenza tra le sue dichiarazioni passate sulla giustizia e le azioni intraprese dall'attuale Governo, rimarcando l'aumento dei reati e la velocizzazione dei processi a scapito dei diritti; Zanettin (FI-BP), che ha rivendicato il successo di Forza Italia nel promuovere le riforme in atto, in particolare la separazione delle carriere e la riforma del CSM, rimarcando altresì il progresso nella riforma delle intercettazioni e sulla prescrizione; Scarpinato (M5S), che ha accusato il Ministro di voler minare i principi fondamentali della Costituzione e della democrazia, con leggi autoritarie volte a reprimere il dissenso e a potenziare i poteri repressivi della polizia; Giulia Bongiorno (LSP), che ha replicato alle accuse di voler penalizzare la magistratura: la riforma favorirà i magistrati che non appartengono ai sistemi di correntismo e renderà effettivi i principi di indipendenza e terzietà del giudice per garantire un processo equo; Bazoli (PD), che ha espresso preoccupazioni per la riforma della giustizia e la separazione delle carriere, accusando il Governo di indebolire il CSM e mettendo in guardia sul rischio di un controllo troppo forte da parte della politica, che porterà a una deriva autoritaria; Rastrelli (FdI), che ha elogiato l'approccio del Governo nel rispondere alle sfide della giustizia, tra cui la lotta alle mafie e le riforme per migliorare l'efficienza del sistema giuridico, invitando a superare lo scontro tra magistratura e politica, attraverso un dibattito pubblico aperto, in cui anche la magistratura possa contribuire senza che il dissenso diventi motivo di conflitto.

L'Assemblea ha approvato in prima lettura il ddl n. 1335 di conversione in legge del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 200, recante disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina.

Il testo, composto di 2 articoli, proroga fino al 31 dicembre 2025 l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all'Ucraina, in linea con gli impegni assunti da Italia in ambito internazionale; le forniture sono a titolo non oneroso, con un parziale rimborso tramite i fondi europei (v. comunicato n. 264).

Nella seduta di ieri sono iniziate le dichiarazioni di voto. che si sono concluse oggi con gli interventi, a favore del provvedimento, dei sen. Scalfarotto (IV), Lombardo (Misto-Az), Giovanna Petrenga (Cd'I), Stefania Craxi (FI-BP), Alfieri (PD) e Terzi di Sant'Agata (FdI). I sen. Magni (Misto-AVS) e Marton (M5S) hanno dichiarato un voto contrario alla proroga sull'invio di armi, considerandola incoerente e priva di prospettive concrete per la pace, ribadendo la necessità di intraprendere negoziati concreti.

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1275 recante istituzione del Parco ambientale per lo sviluppo sostenibile della laguna di Orbetello.

La relatrice, sen. Petrucci (FdI) ha illustrato il testo, composto di 11 articoli, che istituisce il Parco ambientale per la laguna di Orbetello, gestito da un consorzio pubblico con enti locali e statali; regola organi, attività, statuto e finanziamenti, con contributi del Ministero dell'ambiente e degli enti consorziati. Il Sottosegretario per l'ambiente e la sicurezza energetica Barbaro ha espresso piena soddisfazione per il raggiungimento di questo importante obiettivo.

Approvato l'articolato, sono intervenuti in dichiarazione di voto i sen. Lombardo (Misto-Az), Spagnolli (Aut), Silvia Fregolent (IV), Guidi (Cd'I), Aurora Floridia (Misto-AVS), Rosso (FI-BP), Nave (M5S), Potenti (LSP), Basso (PD) e Marcheschi (FdI).

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Salvini ha reso un'informativa sulla situazione della rete ferroviaria nazionale, denunciando un'escalation di atti dolosi nel 2024 - con un incremento delle denunce del 25 per cento rispetto al 2023 - tra cui sabotaggi e incendi, che hanno aggravato i disagi. Ha sottolineato un impegno straordinario con oltre 1.200 cantieri attivi (700 per nuove opere, 500 per manutenzione), investimenti record di 10 miliardi di euro e un aumento dei treni in circolazione (+15 per cento). Nonostante le difficoltà, la puntualità dell'alta velocità è salita dal 75 al 78-85 per cento a gennaio 2025. Il Ministro ha evidenziato il raddoppio degli investimenti in nuove opere rispetto al 2022 e il potenziamento della manutenzione straordinaria; ha condannato sabotaggi e scioperi strumentali, lodando il lavoro dei 92.000 dipendenti di FS e ribadito l'importanza della modernizzazione per un trasporto più sicuro ed efficiente.

Nel successivo dibattito, il sen. Spagnolli (Aut) ha invitato il Ministro a evitare teorie complottiste e a concentrarsi sulla gestione efficace del suo Dicastero; il sen. Renzi (IV) ha sottolineato il declino della puntualità ferroviaria, l'aumento dell'indebitamento di FS e le assunzioni politiche, accusando il Ministro di essere responsabile della paralisi ferroviaria; il sen. Salvitti (Cd'I) ha apprezzato i progressi del Governo, come l'aumento delle manutenzioni e delle nuove opere, sottolineando la necessità di affrontare i problemi della rete ferroviaria con un approccio neutrale; la sen. Aurora Floridia (Misto-AVS) ha accusato il Ministro di favorire progetti faraonici e inutili come il Ponte sullo Stretto di Messina e la pista da bob di Cortina, rilevando l'assenza di investimenti significativi nel trasporto pubblico e una gestione inefficace del Ministero; il sen. Rosso (FI-BP), ricordando gli ostacoli posti dai precedenti Governi, in particolare da M5S, sulla TAV, ha criticato gli attacchi strumentali dell'opposizione, che non ammette risultati oggettivi come l'aumento dei treni, gli investimenti record e i cantieri aperti, fondamentali per la crescita del Paese; la sen. Di Girolamo (M5S) ha accusato il Ministro per l'inadeguatezza e il ritardo nella risposta al caos ferroviario, evidenziando il silenzio prolungato e l'attribuzione di colpe improprie ai cantieri del PNRR, invitandolo a dimettersi per manifesta incapacità; il sen. Romeo (LSP) ha difeso Salvini, lodandone l'impegno, sottolineando gli investimenti e le risorse disponibili e invitando l'opposizione a maggiore prudenza, soprattutto riguardo al sabotaggio e ad altri temi sensibili; il sen. Irto (PD) ha criticato l'atteggiamento del Ministro, che minimizza la situazione con scuse come il sabotaggio, scaricando le colpe sugli altri, invitando lo stesso ad assumersi le proprie responsabilità chiedendo scusa agli italiani per la gestione disastrosa della rete ferroviaria; il sen. Sigismondi (FdI) ha difeso l'operato del Governo e accusato le opposizioni di essere contraddittorie poiché, pur riconoscendo l'importanza degli investimenti infrastrutturali, si oppongono a opere strategiche come la TAV e il Ponte sullo Stretto.

(La seduta è terminata alle ore 17:02 )

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