Mercoledì 24 Luglio 2024 - 211ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:07)
L'Assemblea ha avviato un dibattito sulle prossime elezioni in Venezuela, al quale hanno preso parte i sen. Stefania Craxi (FI-BP), Casini (PD), Scalfarotto (IV), Mariastella Gelmini (Misto-Az), Marton (M5S), Dreosto (LSP) e Malan (FdI). Come sottolineato in tutti gli interventi, le elezioni presidenziali del 28 luglio prossimo saranno cruciali per un popolo che merita un futuro libero dopo innumerevoli sofferenze. Per superare la crisi economica e sociale imposta dal regime di Maduro è fondamentale un processo elettorale trasparente; il Senato italiano ha approvato all'unanimità una risoluzione che sottolinea l'urgenza di elezioni libere e credibili. Tuttavia, il percorso verso le elezioni è stato segnato da violenze, intimidazioni e arresti arbitrari, con l'obiettivo di diffondere paura e limitare l'accesso al voto, come dimostrato dalle ingiuste esclusioni, tra cui quella della leader dell'opposizione Maria Corina Machado. Gli oratori hanno quindi insistito sull'importanza di mantenere alta l'attenzione internazionale per sostenere il desiderio di libertà del popolo venezuelano, ribadendo che il ripristino di un ordine democratico richiederà impegno, sacrificio e il sostegno della comunità internazionale. Il Sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale Maria Tripodi ha assicurato il continuo impegno dell'Italia nel monitorare e sostenere la comunità italo-venezuelana, inclusi i rifugiati e i detenuti politici, evidenziando altresì la collaborazione con partner europei e del G7 per garantire standard democratici e la protezione dei diritti umani.
Con 106 voti a favore, 68 contrari e un astenuto, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl n. 1197 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica.
Il Vice Presidente della 8a Commissione, sen. Rosa (FdI), ha riferito all'Assemblea che la Commissione non è riuscita a concludere i lavori, con la conseguente impossibilità di conferire il mandato al relatore. Alla luce delle modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento, il provvedimento consta di 5 articoli. L'articolo 1 modifica il testo unico delle disposizioni in materia edilizia introducendo nuove categorie per opere minori, semplificando i cambi di destinazione d'uso, aumentando le sanzioni per abusi edilizi e prevedendo tolleranze per difformità minori. L'articolo 2 permette di mantenere le strutture amovibili realizzate durante la pandemia oltre il limite temporale, se necessarie; i Comuni possono richiederne la rimozione e le dichiarazioni false sono penalmente sanzionabili. L'articolo 2-bis stabilisce che il certificato di collaudo per edifici del Vajont sostituisce il certificato di abitabilità, se le opere rispettano le norme edilizie dell'epoca. L'articolo 3 estende specifiche norme edilizie a interventi e amministrazioni pubbliche, chiarisce la ripartizione delle riduzioni fiscali e regola la restituzione di somme versate per sanzioni. Infine, l'articolo 4 disciplina l'entrata in vigore.
Respinta la questione pregiudiziale QP1, illustrata dalla sen. Di Girolamo (M5S), sulla quale sono intervenuti (a favore) i sen. Dafne Musolino (IV), Magni (Misto-AVS), Irto (PD) e Patuanelli (M5S) e (contro) i sen. Rosso (FI-BP), Romeo (LSP) e Castelli (FdI), si è svolta la discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Rosa, Sigismondi, De Priamo (FdI), Germanà, Potenti (LSP), Spagnolli (Aut), Guidi (Cd'I), Rosso (FI-BP), Gabriella Di Girolamo (M5S), Rapani (FdI), Magni (Misto-AVS) e Fina (PD). I Gruppi di maggioranza hanno sostenuto che il decreto rappresenta una misura necessaria per aggiornare e rendere conforme il patrimonio edilizio italiano: il provvedimento punta a risolvere piccole difformità senza compromettere la legalità degli edifici, facilitando la modernizzazione e migliorando l'efficienza abitativa. I senatori di opposizione hanno criticato il provvedimento in quanto favorisce sanatorie piuttosto che incentivare miglioramenti strutturali duraturi; lungi dal risolvere le vere emergenze abitative e promuovere il recupero edilizio e la sicurezza antisismica, il decreto si limita a permettere condoni edilizi. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del ddl di conversione, con modificazioni, del dl n. 69, nel testo approvato dalla Camera.
Al termine della discussione sulla fiducia, alla quale hanno preso parte i sen. Patuanelli (M5S) e Ylenia Zambito (PD), nelle dichiarazioni finali hanno annunciato la fiducia i sen. Salvitti (Cd'I), secondo cui, pur non essendo una svolta radicale, il provvedimento punta a risolvere problemi concreti, come la doppia conformità e le difficoltà dei tecnici comunali; Rosso (FI-BP), che ha sostenuto che il decreto fa parte di una riforma più ampia sulla rigenerazione urbana quale motore dell'edilizia e dell'economia, mirando a rinnovare norme obsolete e a rispondere al crescente fabbisogno abitativo; Clotilde Minasi (LSP), che, elogiando il Ministro Salvini per il suo impegno nella modernizzazione e sburocratizzazione del settore, ha sostenuto che il provvedimento renderà il mercato immobiliare più efficiente, abbassando i prezzi e aumentando l'offerta di case; Matera (FdI), che ha ribadito la necessità di affrontare un problema sociale significativo, semplificando e tutelando il diritto di proprietà dei cittadini onesti: l'obiettivo è risolvere situazioni di abuso di necessità e difficoltà amministrative senza favorire speculatori edilizi. Hanno negato la fiducia i sen. Lombardo (Misto-Az), che, pur condividendo misure come la semplificazione e le tolleranze costruttive, ha accusato il Governo di non affrontare problematiche concrete come l'accesso alla casa per i giovani e le famiglie in difficoltà, e di aver ignorato proposte cruciali; Magni (Misto-AVS), che ha sottolineato la carenza di personale tecnico nei Comuni e accusato il decreto di favorire i proprietari e le lobby edilizie, senza risolvere i reali fabbisogni abitativi dei cittadini; Silvia Fregolent (IV), secondo la quale, lungi dall'essere un vero "piano casa", il decreto si limita a piccoli condoni edilizi, trascurando le vere esigenze del Paese, come la ristrutturazione del patrimonio abitativo, l'edilizia pubblica, il rifinanziamento del fondo per gli affitti e i morosi incolpevoli; Elena Sironi (M5S), che ha accusato l'Esecutivo di ignorare la pianificazione urbanistica e le necessità dei cittadini, come servizi pubblici e spazi verdi, privilegiando interessi edilizi e immobiliari; ha altresì contestato la gestione degli emendamenti, specialmente quelli ritirati che avrebbero avvantaggiato Milano; Irto (PD), che ha affermato che il decreto, consentendo facilmente il cambio di destinazione d'uso di ambienti come cantine e sottotetti, favorirà la speculazione edilizia e l'aumento degli affitti, soprattutto nelle aree urbane e nei centri storici, penalizzando particolarmente gli studenti e le famiglie meno abbienti.
Come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, riunitasi ieri, l'esame del dl ricostruzione e protezione civile si svolgerà a partire da martedì prossimo.
In apertura di seduta la Vice Presidente Castellone ha ricordato il tragico incidente occorso nella notte del 22 luglio scorso nel quartiere di Scampia, a Napoli, dove il crollo di un ballatoio ha causato due vittime e 13 feriti, tra cui sette bambini in condizioni molto gravi. Ha quindi espresso cordoglio alle famiglie delle vittime, solidarietà agli sfollati e ringraziamenti ai soccorritori, invitando l'Assemblea a un momento di raccoglimento.
(La seduta è terminata alle ore 16:17 )