Mercoledì 26 Giugno 2024 - 202ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:02)
Con 97 voti a favore, 62 contrari e un astenuto, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando il ddl n. 1133 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione. Il testo passa ora alla Camera.
Il provvedimento, composto da 38 articoli, mira a riformare la politica di coesione nel quadro del PNRR, definendo principi e aree strategiche, come risorse idriche, infrastrutture, ambiente, trasporti, energia e sviluppo delle imprese (comunicato n. 201).
Nella seduta di ieri è stata posta la questione di fiducia. Oggi, nelle dichiarazioni finali, hanno annunciato la fiducia i sen. Salvitti (Cd'I), che ha elogiato il Governo per aver trasformato la revisione del PNRR in un'opportunità per sistematizzare tutti i programmi di investimenti finanziati con fondi europei, mantenendo un'unità strategica; Zanettin (FI-BP), che ha ribadito l'importanza di un uso ottimale dei fondi europei per promuovere lo sviluppo e la coesione territoriale, proponendo un coordinamento strategico tra Stato e Regioni; Elena Testor (LSP), che ha evidenziato la necessità di una visione d'insieme per evitare sprechi, dal momento che l'Italia finora non è riuscita a sfruttare appieno le risorse assegnate; Liris (FdI), che ha rimarcato che il tema cruciale non è solo l'entità delle risorse, ma la qualità della spesa, elogiando il ruolo della cabina di regia istituita dal Governo nel coordinamento efficace degli interventi e nella verifica dello stato d'avanzamento dei lavori e della spesa regionale. Hanno negato la fiducia i sen. Raffaella Paita (IV), che ha rimarcato la mancanza di azioni concrete su temi cruciali come le risorse idriche, evidenziando la necessità di investimenti seri per affrontare la siccità e implementare dissalatori, che il Governo non ha realizzato nonostante le promesse; Magni (Misto-AVS), che ha invocato una redistribuzione equa delle risorse, paragonando la situazione italiana a quella tedesca post-unificazione, e richiamato la necessità di interventi concreti e radicali per affrontare le sfide del Mezzogiorno; Elisa Pirro (M5S), che ha criticato il Governo per la sua incoerenza e schizofrenia nelle politiche economiche, oscillando tra centralizzazione e autonomia differenziata ed evidenziando la contraddizione tra annunci di politiche strutturali e l'elargizione di bonus; Manca (PD), che ha condannato l'affievolimento della fiducia tra il Governo e il Paese reale, attribuendo il problema a un approccio che mina la cooperazione istituzionale, necessaria per l'attuazione delle politiche di coesione e del PNRR.
A conclusione della discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno 2024, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 1 di maggioranza e diversi impegni, molti dei quali riformulati, delle proposte n. 2 a prima firma del sen. Borghi Enrico (IV), n. 3 a prima firma del sen. Patuanelli (M5S), n. 4 a prima firma del sen. Calenda (Misto-Az), n. 5 a prima firma del sen. De Cristofaro (Misto-AVS) e n. 6 a prima firma del sen. Boccia (PD).
Questa mattina il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha consegnato il testo delle comunicazioni rese alla Camera. Nella discussione, il sen. Terzi di Sant'Agata (FdI) ha proposto una nuova direzione per l'Unione, promuovendo un'integrazione con l'Alleanza atlantica e affrontando le crisi in Ucraina e Medio Oriente; il sen. Claudio Borghi (LSP) ha criticato il sistema delle nomine e delle poltrone nell'UE, sottolineando la necessità di confrontarsi con le sfide economiche, in particolare il deficit commerciale francese; il sen. Barcaiuolo (FdI) ha contestato l'eccessiva regolamentazione dell'UE e la percezione di un'omologazione forzata delle politiche nazionali; la sen. Rojc (PD) ha sollevato preoccupazioni riguardo alle posizioni e alle azioni del Governo ungherese, evidenziando un allineamento inaccettabile per l'Italia e per l'UE; il sen. Scurria (FdI) ha difeso l'assegno unico per le famiglie italiane contro le richieste europee di estenderlo agli stranieri temporaneamente residenti; il sen. Scalfarotto (IV) ha ribadito la necessità di un mercato unico dei capitali e un'unione bancaria per migliorare la competitività; il sen. Monti (Misto) si è concentrato sulla coerenza politica: la Presidente Meloni parla di sussidiarietà ma poi difende il veto in politica estera; la sen. Ronzulli (FI-BP) ha dichiarato che l'opposizione non comprende che la partita a Bruxelles riguarda l'intero Paese e non una singola fazione politica: il Governo va sostenuto per il bene di famiglie, imprese e lavoratori; il sen. Turco (M5S) ha richiamato la procedura di infrazione per deficit eccessivo e un debito pubblico record, chiedendo al Presidente Meloni di abbandonare le politiche di austerità e favorire investimenti che stimolino la crescita economica; la sen. Pucciarelli (LSP) ha chiesto che l'Italia abbia un ruolo centrale nel prossimo Consiglio europeo, evidenziando la necessità di un cambiamento di rotta per un'Europa stabile e coesa; il sen. Casini (PD) ha sostenuto l'importanza di una maggiore integrazione e cooperazione europea per affrontare sfide globali e geopolitiche e la necessità di un commissario europeo di peso per l'Italia e di un impegno deciso a sostegno dell'Ucraina; il sen. Speranzon (FdI) ha sottolineato l'importanza di un rapporto paritario con l'Africa per affrontare le questioni migratorie e lo sviluppo economico, auspicando un'Europa orientata alla crescita e all'innovazione.
In replica, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato diversi temi cruciali: ha esordito sottolineando l'importanza dell'assegno unico per sostenere la natalità in Italia, criticando l'apertura di un'infrazione europea contro di esso; ha richiamato la necessità di un approccio pragmatico e meno ideologico da parte della Commissione europea per sostenere politiche demografiche efficaci e criticato l'eccessiva regolamentazione dell'UE e la mancanza di una politica estera comune adeguata, evidenziando la necessità di un'industria europea della difesa più forte. Ha quindi contestato il processo decisionale delle nomine europee, richiamando l'importanza del rispetto per tutte le Nazioni e l'equilibrio tra le forze politiche in Europa. Il Ministro per gli affari europei Fitto ha quindi dato parere favorevole alla proposta di risoluzione n. 1 della maggioranza e a diversi impegni, molti dei quali riformulati, delle proposte nn. 2 (IV), 3 (M5S), 4 (Misto-Az), 5 (AVS) e 6 (PD).
Nelle dichiarazioni finali, la sen. Gelmini (Misto-Az) ha sostenuto l'importanza di affrontare le sfide geopolitiche con leadership autentica e responsabilità istituzionale, compreso il sostegno alle missioni italiane all'estero; il sen De Poli (Cd'I) ha rilevato che il Governo italiano si presenta al vertice europeo con un forte mandato popolare e un rinnovato orgoglio nazionale, dopo aver dimostrato risultati concreti, come il pieno rispetto degli impegni del PNRR; la sen. Unterberger (Aut) ha affermato che l'Europa deve mantenere un equilibrio tra la cooperazione tra gli Stati membri e il rispetto per le loro autonomie: minare i principi solidaristici potrebbe compromettere l'integrità stessa dell'UE; il sen. Renzi (IV) ha criticato il Presidente Meloni per mancanza di chiarezza e di onestà intellettuale e per non aver rispettato le regole europee e non aver costruito le alleanze necessarie per influenzare la decisione; il sen. De Cristofaro (Misto-AVS) ha accusato il Governo di non affrontare adeguatamente le disuguaglianze economiche nell'UE e questioni cruciali come il green deal e la politica migratoria europea; il sen. Gasparri (FI-BP) ha argomentato che l'Europa deve evitare l'estremismo e l'astensionismo e concentrarsi sulla crescita economica anziché sull'austerità, promuovendo un ruolo centrale dell'Italia nel PPE; la sen. Maiorino (M5S) ha messo in discussione la coerenza del Presidente Meloni sull'autonomia differenziata, evidenziando le sue vulnerabilità politiche e le scelte controverse con la Lega; il sen. Romeo (LSP) ha criticato l'attuale gestione dell'UE, sottolineando la mancanza di coesione e la divisione interna che compromettono la sua efficacia internazionale, auspicando un ritorno alla diplomazia come strumento primario; il sen. Alfieri (PD) ha chiesto chiarimenti al Presidente del Consiglio su posizioni strategiche come il completamento del mercato interno e la competitività, sottolineando la necessità di maggiori investimenti sulla transizione ecologica; il sen. Malan (FdI) ha elogiato il Presidente Meloni per il suo ruolo di rappresentanza internazionale, elencando i risultati economici positivi del Governo, con record di occupazione e bassa inflazione.
(La seduta è terminata alle ore 19:13 )