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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 70 (Nuova Serie), novembre 2022

Lo statuto cinquecentesco di Force donato alla Biblioteca del Senato

Il 29 settembre scorso, il professore Massimo Teodori, già deputato e senatore, ha donato alla Biblioteca del Senato una rarissima edizione dello statuto cinquecentesco della comunità di Force in provincia di Ascoli Piceno, stampata a Macerata presso gli eredi di Agostino Grisei e Giuseppe Piccini nel 1665. La cerimonia di consegna del prezioso volume da parte del professor Teodori e della figlia Raissa si è svolta alla presenza del Presidente della Commissione per la biblioteca e l'archivio storico del Senato Gianni Marilotti, del responsabile della biblioteca Francesco Pappalardo, del sindaco del Comune di Force Amedeo Lupi e dell'assessore Fabio Flamini.

Il codice è stato rinvenuto dal professor Teodori tra i libri e le carte del padre, avvocato Nunzio Giulio Teodori, esponente provinciale del Comitato di liberazione nazionale per il Partito liberale italiano (PLI) e primo presidente della Provincia di Ascoli Piceno, nella casa di famiglia a Force.

È probabile che l'esemplare dello statuto appartenesse da tempo ai Teodori in ragione del ruolo centrale che la famiglia ha svolto nel tempo nelle istituzioni del Paese, che sia stato trasferito nell'Ottocento al parente Antonio Donzelli (1821-1902), studioso della storia di Force, la cui firma di possesso si legge al verso della carta di guardia anteriore del volume, e che alla morte di quest'ultimo sia tornato, insieme a diversi appunti manoscritti sulla storia di Force, nelle mani di Enrico Teodori, deputato del Regno e sindaco di Force.

All'edizione statutaria fa infatti riferimento Nunzio Giulio Teodori, figlio di Enrico, nello studio Force nel medioevo, pubblicato ad Ascoli nel 1967. Agli statuti di Force il volume dedica un capitolo, offrendone un'ampia descrizione e analizzandone in dettaglio i contenuti, utilizzando peraltro, tra le fonti per la propria ricerca storica, anche gli studi del Donzelli, da lui definito «diligente raccoglitore di antiche memorie».

Lo statuto, approvato dal governatore generale della Marca anconetana il 29 aprile 1580, dovette essere stampato per la prima volta a Fermo, come lasciano intendere le indicazioni di edizione (Nunc rursus... in lucem aedita, & ab omnibus propemodum erroribus, & mendis in meliorem formam expurgata), e di luogo (Firmi, et denuò Maceratae) che si leggono sul frontespizio della seicentina. Nessun esemplare dell'editio princeps, tuttavia, sembra giunto sino a noi. Il confronto diretto con l'unica altra copia censita - acefala e mutila - dello statuto forcese, appartenente alla Biblioteca comunale di Fermo Romolo Spezioli (di cui ringraziamo per la gentile collaborazione la direttrice, dott.ssa Maria Chiara Leonori, e la dott.ssa Cecilia Giacinti), ha permesso di verificarne l'assoluta coincidenza con l'esemplare Senato e quindi di definirne più precisamente la datazione e l'attribuzione tipografica che la mancanza di frontespizio aveva finora impedito. Luigi Manzoni nella classica bibliografia statutaria e più recentemente Giuseppe Mariani nel suo repertorio degli statuti comunali del Piceno nei secoli XIV-XVIII segnalano anche l'esistenza di una copia manoscritta del secolo XVIIII dello statuto di Force del 1580, tratta dall'edizione a stampa seicentesca e conservata presso l'Archivio di Stato di Roma.

Fin dalla metà del XIII secolo, la terra di Force cominciò a rivendicare la propria autonomia quale libero comune, iniziò a eleggere magistrature proprie e si dotò di un primo statuto, rinnovato poi nel 1580. Il testo cinquecentesco presenta la più classica delle articolazioni in cinque libri, dedicati rispettivamente a: de regimini et officiis publicis (68 capp.); de iudiciis et civilibus causis (96 capp.); de causis criminalibus (115 capp.); de damnis datis (47 capp.); de extraordinariis (113 capp.). A questi si aggiungono in calce cinque capitoli relativi alla cancelleria.

L'esemplare donato dal professor Teodori alla Biblioteca del Senato, che costituisce una fonte documentaria fondamentale in quanto unico testimone a stampa completo dello statuto di Force, sarà interamente digitalizzato e reso disponibile onlinesul sito della biblioteca, nella sezione dedicata alla consultazione in rete del testo integrale di oltre 150 statuti tra i più importanti e significativi della raccolta statutaria posseduta dalla biblioteca, per la quale rinviamo alle pagine descrittive dei fondi speciali.

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