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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 67 (Nuova Serie), febbraio 2022

Verso la transizione digitale: Relazioni digitali. Ciclo di webinar, novembre 2021 - gennaio 2022

Si è concluso il mese scorso il ciclo di webinar "Relazioni digitali. Oggetti, contenuti, persone: cinque conversazioni pubbliche", un percorso di aggiornamento a distanza ideato dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, istituto internazionale per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati nell'ambito delle competenze del Ministero della cultura (che ne è socio fondatore), in collaborazione con l'Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale - Digital Library, istituito con DPCM 2 dicembre 2019, n. 169 per promuovere e coordinare il Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND).

I cinque incontri, che si sono svolti tra l'8 novembre 2021 e il 18 gennaio 2022, ospitati nella splendida cornice del 'vaso' librario della Biblioteca Angelica di Roma e trasmessi online, sono stati indirizzati ai professionisti dei beni culturali ma anche a studiosi, amministratori, decisori, per riflettere su alcune questioni chiave poste dal digitale in riferimento alla visione del patrimonio culturale, alla gestione delle istituzioni culturali, agli strumenti giuridici e ai fattori abilitanti per governare e attuare la transizione digitale.

L'intento che ha guidato l'iniziativa è stato quello di accompagnare con una riflessione profonda l'elaborazione del PND; presupposto è che ogni trasformazione debba essere prefigurata da una visione, per interpretare e guidare le traiettorie di cambiamento, concretizzare i valori in obiettivi, a loro volta produttivi di opportunità di cambiamento, che possano essere concretizzate da strategie per l'apertura del patrimonio culturale a nuovi pubblici, l'allestimento di nuovi servizi, l'elaborazione di nuovi modelli di conoscenza. In questo contesto le tecnologie sono un fattore fondamentale, a patto di non dimenticare che i processi vanno governati dalle persone, vero focus del PND: sono infatti le persone - ha detto Laura Moro, direttore della Digital Library - che «fanno accadere le cose» e che usano le tecnologie non solo per svolgere in modo diverso azioni tradizionali, ma anche per ideare orizzonti nuovi. Logica conseguenza è che il cambiamento organizzativo vada preceduto e generato da un cambiamento degli individui che a vario titolo operano nell'ecosistema dei beni culturali (sotto il profilo sia professionale che manageriale), grazie all'ibridazione tra diversi saperi. L'obiettivo finale è disegnare scenari che guardino oltre l'attualità, traghettando verso la next generation con la parola d'ordine del cambiamento: non un semplice slogan ma un'esigenza percepita da tutti i decisori, da fondare su un corretto set-up teorico e metodologico.

Ogni appuntamento è stato caratterizzato da una struttura insieme dialogica e collettiva: due interlocutori, sollecitati da un facilitatore a confrontarsi su alcune questioni chiave, hanno dato vita a conversazioni pubbliche per costruire una conoscenza condivisa, basata sulla promozione di saperi e competenze solo in parte attingibili dai percorsi formativi tradizionali.

Dopo i primi quattro incontri dedicati alle questioni fondamentali in ambito culturale, manageriale strategico, giuridico, tecnologico, il webinar conclusivo del 18 gennaio, curato proprio dalla Digital Library in collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, ha inteso riassumere alcune competenze trasversali cruciali per la gestione del patrimonio culturale nel contesto digitale. Ne hanno discusso con Francesca Tomasi, co-direttore del Digital Humanities Advanced Research Center dell'Università di Bologna, Giovanni Michetti, docente di Archivistica presso l'Università di Roma La Sapienza, e Federico Badaloni, architetto dell'informazione presso la Divisione Digitale del Gruppo GEDI, concordando su molti punti, tra cui la centralità delle persone nella progettazione degli ambienti informativi, la necessità di gestire la complessità in un contesto basato sulle relazioni (tra persone, persone e oggetti, dati), l'importanza delle soft skill trasversali a discipline e professioni, per integrare e reinterpretare la formazione tradizionale adeguandola continuamente ai nuovi tempi nella costruzione di un sapere critico.

A partire dalla pagina web dedicata a quest'ultimo webinar sul sito della Digital Library sono disponibili efficaci sintesi dei contenuti e le registrazioni video di tutti gli incontri. Viene inoltre prospettato un prossimo ciclo formativo, sempre a distanza, impostato però sull'attività di focus group basati sul coinvolgimento di rappresentanti delle istituzioni e fruitori delle risorse, negli ambiti che sono considerati i mattoni costituenti della Digital Library: dati e open data; relazioni tra risorse; esperienze e tecnologie immersive. Un lungo percorso dunque, ispirato - nelle parole di Martina De Luca, responsabile della formazione della Scuola dei beni e delle attività culturali - a una «logica di condivisione e partecipazione» con cui affrontare le sfide future.

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