A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Inaugurazione della Biblioteca dell'Associazione Bancaria italiana. Roma, 11 febbraio 2015
La splendida cornice delle Scuderie di Palazzo Altieri a Roma, di recente ristrutturate su progetto dello Studio Gae Aulenti Architetti Associati, ha ospitato lo scorso 11 febbraio la cerimonia d'inaugurazione della Biblioteca dell'Associazione bancaria italiana (ABI).
L'eccezionalità dell'evento risiede soprattutto in due circostanze.
In primo luogo, si è trattato non solo dell'inaugurazione di una nuova sede di biblioteca - che sarebbe già di per sé un fatto meritevole - ma anche dell'apertura, a un più vasto pubblico di studiosi, di una collezione finora ospitata in spazi modesti all'interno del palazzo. Un fenomeno in controtendenza in un periodo in cui da un lato gli istituti culturali subiscono pesanti tagli finanziari, dall'altro si registra una crescente propensione al digitale, che vede le biblioteche sempre più impegnate nelle sfide della mediazione di una informazione dematerializzata.
In secondo luogo, appare inedita la vocazione della Biblioteca dell'ABI, che raccoglie oltre 10.000 volumi, in buona parte rari e fuori commercio, editi dalle banche attive in Italia dalla metà dell'Ottocento ad oggi. Una vocazione di natura quasi archivistica, nel senso che fotografando il "fenomeno" dell'editoria bancaria ("che ha rinverdito i fasti del mecenatismo bancario italiano e oggi offre un affresco unico della storia culturale e civile del Paese", si legge nelle pagine web della Biblioteca) si restituisce al contempo un'immagine - insolita ai più - di un'attività collaterale, ma non per questo irrilevante, del sistema degli istituti di credito.
Dopo i saluti del Presidente dell'ABI Antonio Patuelli, che ha ribadito l'impegno culturale degli istituti bancari, si sono succeduti gli interventi di relatori rappresentativi di diversi aspetti del mondo della cultura e dell'editoria.
La responsabile della Direzione Generale Biblioteche e istituti culturali del MIBAC, Rossana Rummo, ha ricordato l'importanza dell'attività editoriale delle banche anche a scopo di divulgazione e conservazione di un patrimonio bibliografico che le biblioteche da sempre si impegnano a custodire: un esempio su tutti è rappresentato dalla rilevanza, tra le edizioni finanziate da istituti di credito, di prestigiose edizioni anastatiche che mettono alla portata di un pubblico più vasto stampe antiche e codici miniati i cui esemplari si trovano appunto in biblioteche statali. Dal punto di vista della condivisione delle risorse, è stata di particolare importanza la scelta dell'ABI di rendere interrogabile il catalogo della biblioteca anche tramite il Servizio bibliotecario nazionale, aderendo al Polo degli Istituti culturali di Roma.
Marco Carminati, giornalista del supplemento Domenica del Sole 24 ore, ha ricordato quanta parte abbiano avuto, nella sua formazione di storico dell'arte, le edizioni promosse dalle banche per illustrare il patrimonio artistico e culturale del territorio in cui insistono le loro sedi; edizioni spesso di limitata tiratura e di difficile reperimento, ingiustamente poco considerate dalla bibliografia accademica e raramente disponibili anche presso le biblioteche specializzate d'Italia e d'Europa, ma talvolta insostituibili per l'oggetto di studio prescelto e sempre preziose per la qualità dei contributi che ospitano, affidati alle firme di grandi esperti.
L'importanza del legame col territorio - concetto centrale anche nella moderna biblioteconomia - è stata ripresa e sottolineata da Giovanni Solimine, professore di Biblioteconomia all'Università di Roma La Sapienza, il quale partendo da un apprezzamento della bellezza e funzionalità biblioteconomica degli spazi (componente essenziale da considerare in ogni progetto di edilizia bibliotecaria) ha ribadito come l'editoria bancaria che la Biblioteca dell'ABI ospita, lungi dal costituire una semplice vetrina promozionale per gli enti promotori, abbia saputo rispondere a un'esigenza di conoscenza degli aspetti anche di storia sociale, economica, di costume - oltre che artistica - delle comunità territoriali di riferimento.
Ha chiuso la mattinata l'intervento di Marino Sinibaldi, direttore di Radio 3 Rai e anima di molte note trasmissioni di giornalismo culturale, auspicando che la fondazione di una nuova biblioteca (evento dirompente in una società che sembra aver sostituito internet al libro e che nell'ultimo anno - secondo le statistiche - starebbe perdendo cospicue porzioni di un già scarso popolo di lettori) possa essere un segnale di ripresa dell'attenzione all'industria culturale e degli investimenti nel settore, per ribadire e rinvigorire il ruolo anticiclico del consumo culturale, tradizionalmente rivelatosi l'ultimo a cedere (fino appunto a tempi recenti) in periodi di crisi.
La mostra di pubblicazioni allestita al piano terra in occasione dell'inaugurazione rappresenta, con le edizioni più notevoli, le varie aree tematiche coperte dal patrimonio della Biblioteca: pittura, scultura, architettura, archeologia e altre forme d'arte, territorio, storia economica e del pensiero.
Per approfondire, sono disponibili in rete il comunicato stampa dell'apertura al pubblico e una rassegna degli articoli di giornale dedicati all'evento, nonché l'articolo di M. Patrizia Calabresi apparso in "AIB Notizie. L'informazione dell'Associazione italiana biblioteche".