A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
"Dall'e-Parliament allo smart-Parliament". Camera dei deputati e Senato della Repubblica, 12 e 13 giugno 2014
La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica hanno organizzato congiuntamente, il 12 e 13 giugno 2014, il seminario internazionale Dall'e-Parliament allo smart-Parliament: come migliorare la partecipazione dei cittadini utilizzando le tecnologie web e i social media? E come possono i regolamenti parlamentari migliorare la trasparenza e la partecipazione?
Il seminario si colloca nel quadro delle attività del CERDP (Centro Europeo di Ricerca e Documentazione Parlamentari), ed è stato organizzato dalle due aree di interesse del Centro relative alle Tecnologie dell'Informazione e alle Procedure parlamentari, in continuità con il seminario congiunto organizzato presso il Parlamento russo a San Pietroburgo nel settembre 2013.
Svoltosi nell'Aula dei Gruppi della Camera dei deputati, il Seminario è stato aperto dalla Presidente della Camera On. Laura Boldrini, e introdotto dai coordinatori delle due aree di interesse CERDP con un intervento del Global Centre for ICT in Parliament, iniziativa congiunta delle Nazioni Unite e dell'Unione Interparlamentare avviata nel 2006 con finalità di studio, assistenza tecnica e coordinamento della cooperazione interparlamentare, per l'informatizzazione dei parlamenti e dei processi istituzionali.
La scelta delle due aree di interesse di unire le proprie competenze per un confronto aperto in sede seminariale ha permesso di esplorare, da prospettive e secondo punti di vista professionalmente contigui ma distinti, il tema, ormai piuttosto dibattuto in sede interparlamentare, dell'impatto (effettivo o potenziale) delle nuove tecnologie sul funzionamento dei parlamenti e sul processo legislativo, con particolare riferimento alle istanze di trasparenza e accesso all'informazione, al potere di controllo e all'efficienza dell'azione istituzionale.
Il programma dei lavori, delineato dai Servizi dell'Informatica del Senato e della Camera, si è articolato su tre distinte sessioni, dedicate rispettivamente all'uso dei social media da parte dei parlamenti, all'uso dei dati aperti (open data), e al riflesso sui regolamenti parlamentari dell'impiego delle nuove tecnologie nei parlamenti per lo svolgimento delle proprie funzioni.
Ognuna delle tre sessioni di lavoro è stata preceduta dall'analisi comparativa dei risultati di un questionario diffuso a monte dell'evento, come da prassi per i seminari del CERDP, per raccogliere dati su come nei parlamenti e nei paesi membri del CERDP siano affrontate le questioni e gli oggetti di interesse del seminario.
La sessione dedicata ai social media, che ha registrato il maggior numero di presentazioni (Parlamento europeo, Finlandia, Francia, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna) e di interventi dalla platea, ha testimoniato la crescente familiarità dei parlamenti europei con l'uso di tali strumenti, seppure con un utilizzo ancora limitato delle loro potenzialità per forme di comunicazione bidirezionale e interattiva, a fronte di un uso prevalente per la disseminazione unidirezionale di informazioni sull'attività parlamentare, eventi, pubblicazioni, dati.
La progressiva integrazione dei social media nelle strategie di comunicazione dei parlamenti europei ben si colloca peraltro nel quadro internazionale testimoniato dall'edizione 2012 del World e-Parliament Report, che ne riportava un uso corrente da parte di un terzo dei parlamenti, con previsione di un ulteriore incremento di un terzo, e con le iniziative dell'Unione interparlamentare sia a livello politico (con la risoluzione del marzo 2013) che, sul piano dell'uso concreto, per fornire un supporto alle scelte in termini di strategie d'uso e aspetti gestionali e organizzativi (con la pubblicazione, nel marzo 2013, delle Social Media Guidelines for Parliaments).
La seconda sessione (con interventi di Parlamento Europeo, Italia, Svezia, e del World Wide Web Consortium) ha permesso di constatare che anche sul fronte dell'uso dei dati e dei formati aperti i parlamenti europei stanno compiendo progressi, anche se in misura minore, attraverso la pubblicazione di siti che mettono a disposizione dati aperti e riutilizzabili sull'attività parlamentare e i documenti ad essa connessi. Merita segnalare come, in tale contesto, il parlamento italiano abbia sviluppato nel corso degli ultimi anni significative competenze e introdotto innovazioni di qualità, che gli consentono oggi di svolgere un ruolo di referente sia in ambito interparlamentare che sul piano nazionale.
Più impervio il terreno di discussione della terza sessione di lavoro, sul tema dei regolamenti parlamentari: nonostante l'incidenza degli strumenti informatici, pochissimi sono infatti i parlamenti che hanno apportato, ad oggi, modifiche regolamentari indotte dall'uso delle nuove tecnologie per lo svolgimento delle proprie funzioni. La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, intervenuta nella sessione, ha messo in luce le modifiche determinate dall'ingresso di nuovi requisiti in termini di trasparenza e accesso ai dati.
Va segnalato in ultimo che il seminario ha registrato, per volontà degli organizzatori, la partecipazione attiva, oltre che dei parlamenti membri della rete CERDP, di altre organizzazioni impegnate su fronti contigui (si segnalano: Nazioni Unite, Open Government Partnership, World Wide Web Consortium, oltre a Organizzazioni per il controllo parlamentare e Università).
Si è trattato senza dubbio di una scelta di successo che ha contribuito fortemente alla buona riuscita dell'evento e alla qualità del programma dei lavori: la convergenza di competenze diverse appare determinante per un confronto serio ed articolato su un tema che, per la sua connessione con le istanze di trasparenza e partecipazione dei cittadini, rappresenta oggi un di primo piano nella vita politica e istituzionale dei paesi democratici.
Il programma dell'evento, le relazioni, i documenti, i partecipanti, le foto e altro materiale sono visibili sulle pagine web dedicate all'evento nell'ambito del sito CERDP e sul sito pubblico realizzato nell'ambito del sito www.parlamento.it, alla pagina http://www.parlamento.it/1070.