A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Matite appuntite
L'Emeroteca del Polo bibliotecario parlamentare continua, anche per l'anno 2012, l'iniziativa denominata "Un giornale al mese", dedicata allo studio e alla valorizzazione del proprio patrimonio. Sono stati infatti molto positivi i riscontri ottenuti in seguito alla serie di conferenze ed alla pubblicazione con questo nome, dedicate - nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia - ai giornali e periodici maggiormente rappresentativi del clima politico e culturale del Risorgimento.
"Un giornale al mese" presenta quindi "Matite appuntite", un percorso tematico di approfondimento su alcuni tra i più importanti giornali satirici pubblicati in Italia dal periodo preunitario alla seconda guerra mondiale. Grazie alla pregevole raccolta di giornali satirici dell'Emeroteca, una delle più importanti del paese, si intende quindi continuare nell'intento di delineare la storia della nostra identità nazionale. Questa volta guardando attraverso una lente che restituisce, in maniera di volta in volta distorta, dissacrante, mordace e pungente, testimonianza delle vicende politiche e socio-culturali che hanno costruito la storia dello Stivale.
Nelle pagine dell'Emeroteca all'interno del sito della Biblioteca del Senato sarà pubblicata una serie di schede illustrative che prende avvio dall'Arlecchino e dalla Rana, caratterizzati da uno spirito burlesco e sferzante, capace di sottolineare con acuta ironia gli eventi che accompagnarono i moti risorgimentali, analizzando poi il Capitan Fracassa e il Pasquino, che nell'ultimo scorcio del XIX secolo commentarono con graffiante umorismo le fasi principali della vita politica e parlamentare del Paese. La rassegna prosegue poi con La Tradotta, Il Razzo e Dalla trincea, pubblicazioni risalenti al primo conflitto mondiale, largamente diffuse e popolari fra le truppe italiane impegnate nei combattimenti del 1915-18, fino ad affrontare la satira di costume rappresentata dal Marc'Aurelio e dal Bertoldo, in cui l'accento caricaturale costituisce l'elemento di maggior rilievo, destinato a conoscere un notevole sviluppo nei decenni successivi.