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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 29 - giugno 2010

Il fenomeno delle biblioteche su Facebook

logofbTorniamo a occuparci del Web 2.0, dopo la breve panoramica dei numeri passati (vedi gli articoli La Biblioteca del Senato e il Web 2.0, in MinervaWeb n. 23, giugno 2009 e I siti Internet delle pubbliche amministrazioni aprono al Web 2.0 in MinervaWeb n. 28, aprile 2010).

Passiamo in rassegna stavolta i social networks e Facebook in particolare, piattaforma che vanta oggi un grandissimo numero di pagine di biblioteche di tutto il mondo. Superati gli iniziali scetticismi, le biblioteche si sono aperte al social web sfruttandone le doti di immediata comunicazione, per raggiungere gli utenti e per tenerli costantemente aggiornati. Grazie alle nuove tecnologie le amministrazioni pubbliche possono coinvolgere i propri cittadini, aprendo canali comunicativi che creano nuove forme di presenza attiva degli utenti, dagli strumenti di rilevazione del gradimento, alla consultazione, fino alla vera e propria partecipazione.

Gli strumenti interattivi del Web 2.0 sono esplicitamente inclusi tra i requisiti della e-Participation, "intesa come partecipazione dei cittadini alle attività della Pubblica Amministrazione attraverso l'utilizzo delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (ICT)" nelle Linee guida per i siti Web della PA stabilite nel 2009 dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione. Nel documento si sottolinea che "il confronto e l'interazione con gli utenti rappresenta un supporto prezioso ai decision maker pubblici, sia in fase di progettazione che di correzione o ripensamento delle politiche pubbliche e dei servizi al cittadino. L'adozione degli strumenti e delle logiche di open policies, cioè caratterizzate da una forte interazione tra pari, devono diventare parte integrante delle modalità con cui la pubblica amministrazione si rivolge agli utenti. Diventa oggi prioritario per i siti e i servizi web delle pubbliche amministrazioni dotarsi di strumenti che aumentino la partecipazione degli utenti attraverso l'interazione tra PA e cittadini" (si cita da p. 40).

I social network sono caratterizzati da un alto potenziale di audience, dalla forma semplice e di versatile diffusione tra i cittadini e dalla economicità. La navigazione in questi ambiti mette in evidenza i gusti, le opinioni, le scelte degli utenti.

Le pagine Facebook, quando l'utente iscritto lo renda possibile, vengono indicizzate dai motori di ricerca, risultando visibili a tutti i navigatori della rete, ma l'essere iscritti alla piattaforma apre ulteriormente il dialogo tra la biblioteca e gli utenti, che non necessitano di raggiungere il sito web della biblioteca per aggiornamenti e notizie ma le ricevono direttamente sulla propria bacheca (pagina iniziale).

Diverse sono le tipologie di pagine utilizzate dalle biblioteche, da profili personali - dove per accedere e visualizzare le informazioni, altrimenti limitate, bisogna "richiedere l'amicizia" - a pagine pubbliche liberamente consultabili da tutti, per le quali basta diventare "fan", cliccando sull'icona "mi piace", per entrare in contatto con il profilo della biblioteca.

Diversi sono anche i livelli informativi delle pagine, da cui spesso dipende il flusso di interazione delle biblioteche con i propri utenti virtuali. La pagina base destinata agli utenti "istituzionali" (aziende o istituti), impostata per default, comprende le sezioni bacheca-info-foto-riquadri-eventi-note e risulta abbastanza agevole per contenere le informazioni e risultare piacevolmente vissuta e interattiva, si veda per esempio la pagina della Biblioteca dell'Università di Salerno.

Altre biblioteche hanno ampliato alcune funzioni disponibili tra le applicazioni gratuite selezionabili all'interno di un catalogo predefinito per poter offrire altri servizi, quali, per esempio, video, come per la

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