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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 78 (Nuova Serie), novembre 2024

Gli affreschi di Pietro Cavallini a Santa Cecilia in Trastevere / Federico Hermanin

Grazie alla collaborazione con Liber Liber e il suo progetto di biblioteca telematica gratuita, annunciata nel febbraio 2023, anche in questo numero recuperiamo e offriamo al pubblico in formato digitale il testo integrale di una pubblicazione non più coperta da diritto d'autore e disponibile nelle raccolte della Biblioteca del Senato. Si tratta di un saggio dello storico dell'arte Federico Hermanin, apparso nel vol. V di Le gallerie nazionali italiane: notizie e documenti, per cura del Ministero della pubblica istruzione (Roma, Unione cooperativa editrice e stabilimento fototipico danesi, 1894-1902). La Biblioteca del Senato conserva sia l'opera in più volumi, sia l'estratto che qui si presenta digitalizzato: Gli affreschi di Pietro Cavallini a Santa Cecilia in Trastevere.

L'esemplare posseduto ha la peculiarità di recare sulla coperta una dedica dell'autore "Al Signor Prof. Alessandro Chiappelli | Roma 4.7.1902, | omaggio del dr. Federico Hermanin"; ed è appunto al sen. Alessandro Chiappelli (1857-1931) che si deve il lascito alla Biblioteca del Senato, insieme ad altre opere confluite nel fondo che porta il suo nome. Nel corso della digitalizzazione si è potuto notare che l'estratto era mutilo di alcune tavole, le cui riproduzioni sono state tuttavia recuperate dall'esemplare dell'edizione in volume, consentendoci di riproporre qui la pubblicazione nella sua integrità.

Riportiamo di seguito un estratto della presentazione alla pubblicazione fornita dalla dott.ssa Claudia Pantanetti, volontaria in Liber Liber: la ringraziamo e rinviamo, per maggiori notizie sulla figura di Hermanin, all'articolo completo che introduce la digitalizzazione dell'opera nella pagina web Scaffale della memoria.

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[…] Ci sono momenti della vita che capitano ad alcuni fortunati e fortunate, o forse capitano a tutti ma solo a volte si è in grado di riconoscerli, che cambiano la vita, danno una svolta positiva e da quel momento tutto è diverso.

Al trentaduenne Federico Hermanin questo accade nel 1900. Ha fatto i suoi studi rigorosi, ha assimilato perfettamente l'importanza dell'analisi delle fonti anche nello studio delle opere d'arte. Durante il sopralluogo richiestogli nella basilica romana di S. Cecilia in Trastevere, lo studioso si trova davanti ad una importantissima scoperta: un grande affresco del Giudizio universale fino ad allora occultato dagli stalli del coro delle monache, addossati nel secolo XVI alla parete interna della facciata della chiesa. Passare dalla teoria alla pratica è un attimo. Egli immediatamente affronta con metodo severamente scientifico lo studio dell'opera per individuarne l'autore e senza esitazione attribuisce il bellissimo Giudizio universale all'eccelso pittore romano Pietro Cavallini (1240 c.-1330 c.).

Il ritrovamento genera una serie di sue comunicazioni, sempre più specifiche ed approfondite, e dopo un primo annuncio della scoperta nello stesso 1900 (Un affresco di P. Cavallini a S. Cecilia in Trastevere, "Archivio della Regia Società romana di storia patria", XXIII, 1900, pp. 397-410), e un articolo dell'anno successivo ("L'Arte", IV, 1901, pp. 239-244) in cui Hermanin sottolinea la raffinatezza e la qualità dell'opera dell'artista romano, egli pubblica nel 1902 uno studio più approfondito (quello che qui si presenta), dal titolo Gli affreschi di Pietro Cavallini a Santa Cecilia in Trastevere, nel quale inserisce l'affresco ritrovato nel contesto più ampio della figura e dell'opera di Cavallini e dell'arte a Roma alla fine del Duecento. Il Ministero della pubblica istruzione nell'occasione concede ad Hermanin di allargare la sua indagine a Napoli, Assisi e Firenze per completare il catalogo delle opere dell'artista romano ed approfondire la relazione tra questi e l'opera di Giotto ad Assisi.

Il rilevantissimo tema affrontato è quello legato alla nascita dell'arte 'moderna' e se questa 'nascita' vada attribuita a Giotto o a Cavallini. Era Cavallini allievo di Giotto? Derivò Giotto temi e stilemi dal grande pittore romano? Quanto è attribuibile a Giotto e quanto a Cavallini in San Francesco in Assisi? Sulla vita e le opere di Cavallini è più attendibile Ghiberti o Vasari?

Il testo di Hermanin è veramente un'opera godibilissima, appassionante, piena di riferimenti dotti e citazioni latine, scritta in maniera semplice e perfettamente chiara anche per i non addetti ai lavori, con un ritmo narrativo assolutamente incalzante e con una definizione del lavoro d'indagine dei particolari paragonabile alle migliori indagini poliziesche. Veramente pagine da non perdere.

Scarica Gli affreschi di Pietro Cavallini a Santa Cecilia in Trastevere o leggi e scarica la pubblicazione su Internet Archive

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Dal sito della biblioteca:

- Scaffale della memoria [raccolta delle pubblicazioni antiche o rare digitalizzate e disponibili per il download]

- Edizioni antiche e fondi speciali [in particolare la sezione dedicata a Fondi personali, manoscritti e carte autografe]

In "MinervaWeb" leggi anche:

- La libertà di stampa / Mario Borsa, 2024, n. 77 (n.s.)

- La Biblioteca del Senato collabora con Liber Liber, 2023, n. 75 (n.s.)

- Le memorie di un antiquario / Augusto Jandolo, 2023, n. 74 (n.s.)

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