A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Pubblicata online la serie "Discussioni" del Senato del Regno
Qui di seguito pubblichiamo un contributo ricevuto da parte dell'Ufficio dell'archivio storico e dell'Ufficio delle informazioni parlamentari del Senato della Repubblica. Il risultato di cui si parla - la pubblicazione online dei resoconti stenografici delle sedute del Senato del Regno - è frutto di un lavoro di squadra che ha visto coinvolti settori diversi dell'amministrazione parlamentare: se infatti l'attività di indicizzazione, scansione, controllo, predisposizione del sito che ospita i testi è stata seguita principalmente dai due uffici sopra citati, essenziale è stato l'apporto del Servizio dell'Informatica lungo tutto il percorso; anche la biblioteca ha collaborato col reperimento di circa metà dei volumi da scansionare, oltre che dei volumi integri non disponibili in Archivio storico.
Ringraziamo dunque Alessandro Scurti, estensore materiale dell'articolo a partire dal testo della Guida alla consultazione degli atti del Senato del Regno pubblicata sul sito storico del Senato, e con lui i colleghi e le colleghe che, collaborando trasversalmente a uffici e mansioni, hanno profuso la loro attività per un importante risultato: rendere più accessibile ai cittadini una preziosa documentazione. Aggiungiamo che, di queste novità nel sito storico del Senato, daremo conto nella prossima edizione di Atti parlamentari. Guida pratica alla ricerca, consultabile nella nostra pagina di Guide e strumenti di ricerca.
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Sito storico: le legislature del Senato del Regno
Che cosa si può fare per ricercare e leggere un discorso di Cavour in Senato? O il discorso di un senatore del Regno riguardante un dato provvedimento? Da dove si deve iniziare per rintracciare il discorso con il quale Vittorio Emanuele II inaugurò una legislatura del Regno d'Italia? Come si può ripercorrere negli Atti parlamentariuna discussione su un tema di rilevanza storica?
Queste ricerche sono oggi possibili anche online grazie alla pubblicazione sul sito storico del Senato della Repubblica dei dibattiti del Senato del Regno di Sardegna, divenuto Senato del Regno d'Italia dal 1861. Questa banca dati si affianca a quella di medesimo contenuto realizzata sul sito storico della Camera dei deputati. È quindi attualmente a disposizione dell'utente telematico la scansione in formato ricercabile della totalità delle discussioni parlamentari in seduta pubblica dal 1848 al 1943, vale a dire dall'emanazione dello Statuto Albertino, che sancisce la nascita delle istituzioni parlamentari sabaude, alla conclusione della trentesima e ultima legislatura del Regno d'Italia.
La ricerca della documentazione richiede tuttavia un po' di abilità e di accortezza, per evitare il disorientamento o la perlustrazione casuale e infruttuosa: scorrere il fitto calendario delle sedute d'Assemblea senza un indizio, una data, una parola chiave rischia di allontanare gli studiosi dall'oggetto di studio.
L'utente telematico non può quindi esimersi dal compiere uno studio preliminare per circoscrivere e orientare la ricerca, desumendo da altre fonti oppure dagli indici degli Atti parlamentari stessi le informazioni su cui basare la consultazione della banca dati.
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Il Senato del Regno, composizione e lavori
La documentazione che si presenta raccoglie e organizza cronologicamente tutte le discussioni parlamentari, seguendo le scansioni temporali delle legislature. L'attività del Senato del Regno si articolò, come anche quella della Camera dei deputati, in trenta legislature di durata variabile: la più breve fu la seconda legislatura; la più lunga fu la ventiquattresima, coincidente con gli anni della prima guerra mondiale e prorogata per legge oltre la scadenza naturale prevista dallo Statuto (articolo 42 sulla durata del mandato dei deputati) per non interrompere il funzionamento delle istituzioni parlamentari in un periodo complesso e drammatico.
I lavori parlamentari erano talvolta suddivisi in sessioni all'interno di una stessa legislatura, come previsto dallo Statuto Albertino, secondo le necessità politiche e gli eventi contingenti. Su trenta legislature, tredici soltanto furono ripartite in più sessioni. Nell'intervallo di tempo tra la chiusura di una sessione e la convocazione con regio decreto della sessione successiva non potevano essere svolte sedute parlamentari; anche nell'ambito di una sessione si potevano avere lunghi periodi d'inattività del Senato e della Camera, privi cioè di sedute e di altri lavori parlamentari. Il funzionamento a intermittenza del Parlamento del Regno, con periodi di intenso lavoro alternati a lunghi periodi di inattività, fu tipico della maggior parte dell'epoca statutaria, a differenza del Parlamento repubblicano, caratterizzato da un'attività più costante nel tempo e quasi priva di pause.
A partire dalla ventiduesima legislatura si instaurò la prassi di svolgere soltanto sessioni uniche nel corso della stessa legislatura, per ragioni d'organizzazione dei lavori parlamentari, ma principalmente per consentire ai deputati di conservare le immunità e le prerogative lungo l'intera durata del mandato, poiché queste venivano sospese tra una sessione e l'altra: soprattutto durante la crisi politica e istituzionale tra il 1898 e il 1901, la cosiddetta crisi di fine secolo, la chiusura di una sessione, con la conseguente decadenza delle immunità (articolo 45 dello Statuto Albertino), aveva costituito l'appiglio giuridico utilizzato dal governo per consentire l'arresto dei deputati dell'opposizione, essenzialmente socialisti e radicali democratici.
Mentre la carica di deputato era elettiva e durava al massimo cinque anni, i senatori erano nominati dal re sulla base di requisiti stabiliti in prima istanza dallo Statuto Albertino (le 21 categorie di nomina elencate nell'articolo 33) e al termine di una procedura di convalida affinata e perfezionata nel corso del tempo. Di fatto le nomine erano indicate al re dal governo in carica, in modo da creare in Senato le condizioni per la formazione di una maggioranza omogenea, nei limiti del possibile, a quella della Camera dei deputati. La carica di senatore era a vita. Di conseguenza per i senatori, a differenza dei deputati, le immunità (scudo penale, divieto di perquisizione) e le prerogative erano di durata illimitata.
Oltre alle singole sedute, consultabili scorrendo il calendario dei lavori di ciascuna legislatura del Regno (sezione Resoconti: elenco cronologico), il sito web riporta, nella sezione dedicata ai Resoconti: volumi e indici, l'elenco in ordine cronologico dei volumi interi degli Atti parlamentari dellaserie Discussioni. In questa sezione sono consultabili le scansioni in formato pdf ricercabile dei volumi nella loro integrità, ossia comprensivi, oltre che delle sedute, anche degli indici alfabetici e analitici, strumenti indispensabili per poter compiere ricerche negli Atti parlamentari [nelle immagini proponiamo esempi tratti dalla VIII legislatura per quanto riguarda l'elenco cronologico dei resoconti e la lista di volumi e indici, ndr]. Gli indici consentono infatti di avere informazioni di prima istanza per orientarsi nell'intreccio dei lavori parlamentari: forniscono ad esempio un prospetto estremamente sintetico dell'attività di ciascun senatore in carica nella legislatura; contengono indicazioni sui disegni di legge e sulle materie trattate, comprese le attività di sindacato ispettivo e le comunicazioni del governo. Le informazioni sono tuttavia organizzate in modo disomogeneo e mutevole nel corso del tempo.
Sin dalla prima legislatura, nell'organizzare la stampa degli Atti parlamentariè invalso l'uso di far introdurre ogni seduta da un sommario che ne elencasse i temi e gli interventi. Con l'andare del tempo, il sommario si è articolato e si è arricchito di locuzioni, cristallizzando a poco a poco le denominazioni delle attività parlamentari. I sommari delle singole sedute sono un primo importante elemento di orientamento sui temi dei dibattiti in Senato.
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Le commissioni legislative (1940-1943)
Le sedute in Assemblea durante la trentesima legislatura del Regno furono tenute in Senato soltanto fino al 17 maggio 1940, benché la legislatura sia durata fino al 5 agosto 1943. Dopo il maggio del 1940 l'attività del Senato si svolse essenzialmente nelle commissioni legislative previste dal regolamento approvato il 21 dicembre 1938. Avendo potestà legislativa, tali commissioni integravano, ma potevano anche sostituire l'Assemblea. L'attività delle commissioni legislative, suddivise per materia, è consultabile nei volumi integrali presenti nella sezione Resoconti: volumi e indici della trentesima legislatura. Le commissioni legislative sostituirono quelle a competenza generica, denominate 'Uffici', che avevano svolto nei precedenti novant'anni d'esistenza del Senato l'esame e il vaglio preliminare di tutti i disegni di legge prima della fase di discussione in Assemblea.
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Contesto storico e approfondimenti
Le pagine del sito sono corredate da sintesi d'inquadramento storico di ciascuna legislatura, contenenti soprattutto riferimenti all'attività istituzionale e alle principali realizzazioni legislative, con alcune informazioni riguardanti l'avvicendamento dei presidenti del Senato e la cornice cronologica delle legislature e delle sessioni.
Per eventuali informazioni aggiuntive sulla documentazione del Senato del Regno si rinvia alla Guida all'Archivio storico del Senato e alla sezione dedicata al Patrimonio dell'Archivio storico del Senato.
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Dal sito della biblioteca: |
In "MinervaWeb", leggi anche:
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