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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Venti anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato
n. 74 (Nuova Serie), novembre 2023

Inaugurato il Fondo Sergio Zavoli alla Biblioteca del Senato

E se scoprissimo d'essere solo anime
all'interno dei nostri corpi,
quante pietre dovremmo sollevare
dal petto dell'umanità.
Chiederei di sapere perché tace,
nell'anima e nel corpo,
la voce che soltanto la pace
può vincere la guerra.

(Zavoli, 2017)

È in un momento storico internazionale difficile, di ombra, per usare un termine caro al Sergio Zavoli poeta, che è caduto il centenario della nascita del grande giornalista, letterato e politico, classe 1923 (21 settembre). Dalle pagine dei suoi scritti, che abbiamo ripercorso durante l'ordinamento del fondo a lui intitolato, ci soccorrono questi bellissimi versi sulla pace tratti da La strategia dell'ombra: la guerra ha un'unica soluzione, che è la pace. Non ce n'è un'altra. La semplicità di questa riflessione, insieme all'essenzialità della forma con cui viene espressa, amplificano efficacemente il dramma della condizione degli uomini, incapaci di tradurre tale semplice soluzione in realtà.

Questa citazione che abbiamo scelto di mettere in evidenza in apertura, ben rappresenta il carattere essenziale della collezione libraria intitolata a Zavoli che racconta, nella forma della divulgazione storica e della cronaca fedele, l'azione dell'uomo nella storia e nella società, in tutte le sue molteplici declinazioni (cronaca, politica, società, spettacolo, sport) e, su un diverso piano, esplora la dimensione sociologica, filosofica e poetica dell'essenza profonda della realtà e dell'uomo che la vive.

Il 21 settembre 2023 la Biblioteca del Senato ha reso disponibile per il pubblico il Fondo Sergio Zavoli, che ha trovato quasi naturalmente la sua collocazione nel cuore dell'Emeroteca del Polo bibliotecario parlamentare e della Sala di Giornalismo, circa 5.000 titoli distribuiti in otto sezioni tematiche.

La Sezione I raccoglie gli scritti di Sergio Zavoli, circa 150 volumi in cui Zavoli è autore, coautore o curatore. È una sezione tematicamente trasversale, che vede Zavoli cimentarsi in tutti gli ambiti disciplinari e in tutti i generi che, a firma di autori diversi da Zavoli, trovano poi una collocazione specifica nelle diverse sezioni della sala. Per dare un'idea della ricchezza degli ambiti esplorati da Zavoli nei suoi scritti, citiamo i numerosi i volumi ispirati alle sue originali trasmissioni televisive, come Viaggio intorno all'uomo (1970; 1. ed. 1969), Nascita di una dittatura (1983; 1. ed. 1973), La notte della Repubblica (1992), presenti nel fondo anche in traduzioni straniere. Ricordiamo il volume Socialista di Dio, che gli valse il Premio Bancarella nel 1981, emblematico della coabitazione feconda, in Zavoli, della fede cattolica, di un animo laico e di un legame forte con il socialismo della sua Romagna. E, ancora, Diario di un cronista (2003, 1. ed. 2002), una cronaca della memoria di 50 anni di inchieste di costume e storia, e Il ragazzo che io fui del 2011, un grande affresco di una vita consacrata alla 'parola' nelle sue molteplici declinazioni, parola scritta, parlata, vista (da ricondurre agli ambiti della scrittura e della radiotelevisione). E infine le raccolte di poesia, dalla citata La strategia dell'ombra del 2017, fino all'ultima, pubblicata postuma nel 2021, Il tempo di scordare.

Radio, televisione e carta stampata sono protagonisti della Sezione II della sala, che dà voce al giornalismo, al giornalismo d'inchiesta e, ancora, al giornalismo applicato alla divulgazione storica e scientifica e al giornalismo sportivo. È una sezione di circa 1.000 titoli di cui una parte sostanziale con dedica manoscritta a Sergio Zavoli sul frontespizio, una sezione che restituisce un'idea dell'immensa rete di contatti professionali e di amicizia del grande giornalista scomparso. È la parola al servizio del racconto dei molteplici aspetti di Zavoli nelle sue diverse dimensioni sociali, dalla grande storia all'evento sportivo.

La dimensione artistica dell'uomo, centrale nel pensiero di Sergio Zavoli, ha meritato due sezioni della Sala, la Sezione III, dedicata al Cinema e al teatro e la Sezione VII consacrata all'arte in tutte le sue altre espressioni. Il cinema soprattutto è molto presente nel fondo con la sua storia, i festival, i protagonisti, fra i quali domina l'amico di una vita Federico Fellini, cui Zavoli nel 2016 dedicò un'importante mostra e una splendida iniziativa editoriale, Il Casanova di Fellini, curato dalla Biblioteca del Senato. La VII Sezione, che raccoglie circa 400 volumi di cui numerosi con dedica manoscritta degli artisti, ci parla di una passione orientata soprattutto agli artisti e al loro legame con il territorio. Tra tutti vogliamo citare il cesenate Alberto Sughi legato a Zavoli dalla profonda passione per la Romagna.

E proprio la Romagna dà vita alla Sezione IV della sala, dedicata alla storia e alla cultura del territorio romagnolo. Dai testi di carattere scientifico su Mussolini, che ebbe anche lui i suoi natali in Romagna, e sull'antifascismo e la resistenza romagnoli, la Sezione va ad esplorare anche protagonisti e fatti meno noti della storia locale della Romagna, terra a cui Zavoli era indissolubilmente legato.

La Sezione V, articolata in due sottosezioni, a. e b., è dal punto di vista della consistenza, la più ampia. Qui la parola, continuando a seguire questo filo rosso che percorre tutta la biblioteca di Zavoli, si fa poesia (a) e letteratura (b), con oltre 200 testi sulla poesia e raccolte poetiche e 1.400 titoli di letteratura. Anche qui molte copie recano una dedica manoscritta.

Il Fondo si completa con le Sezioni VI e VII che abbracciano volumi riconducibili ai domini della storia generale, della sociologia, della filosofia, della religione e con le sezioni degli opuscoli (Misc.) e dei periodici (Per.).

Ragionando proprio sulle dediche, così numerose, possiamo dire che è impossibile, nella biblioteca di Zavoli, distinguere tra i testi che ha semplicemente letto e quelli che portano con sé un legame personale con l'autore. Il Fondo Zavoli non è, cioè, una biblioteca di studio, non solo questo almeno, ma, in un certo qual modo, è la biblioteca della vita del grande giornalista e letterato, delle sue ricchissime relazioni con i protagonisti della cultura italiana suoi coevi nel costante tentativo di aggiungere un tassello alla grande inchiesta intorno all'uomo e al suo vivere nella società. Ed è proprio in forza di questo che la biblioteca ci restituisce una fotografia dell'uomo a tutto tondo, l'uomo protagonista della grande storia e della microstoria, l'uomo della cruda realtà della cronaca, l'uomo politico, l'uomo della finzione cinematografica e artistica, l'uomo sportivo, l'uomo che forse solo nella poesia rivela per Zavoli la sua vera natura.

Numerose sono state, anche fuori dal Senato, le iniziative per commemorare il centenario della nascita di Sergio Zavoli. L'Archivio storico della Presidenza della Repubblica, che conserva l'archivio di Zavoli, ha organizzato il 22 settembre 2023 l'incontro di studio Documentare la storia della Repubblica. Tra cronaca e storia. La "Collezione Sergio Zavoli" all'Archivio storico della Presidenza della Repubblica (1950-2020), in cui è stato illustrato l'archivio costituito da numerosi documentari, inchieste-reportage e video-interviste, da documenti e da centinaia di fotografie di scena. Questo patrimonio sarà accessibile tramite il Portale storico della Presidenza della Repubblica.

Il 27 settembre 2023 si è tenuta, nella sede della Rai di viale Mazzini, la cerimonia di intitolazione a Sergio Zavoli della sala Arazzi, con l'intervento della presidente della Rai, Marinella Soldi, e alla presenza della moglie di Zavoli, Alessandra, e della figlia Valentina (è online il video). In questa occasione si è sottolineato come per Zavoli la televisione fosse un mezzo straordinario di promozione della crescita culturale della società, e come la grande curiosità, l'apertura al mondo e il rifiuto delle spiegazioni superficiali abbiano portato Zavoli a indagare luoghi, eventi e situazioni poco illuminati o critici del nostro Paese e della nostra storia, sempre dalla parte del pubblico, senza protagonismo.

Ora che le parole di Zavoli non possono più soccorrerci e commentare per noi gli eventi di questi giorni, vogliamo far ricorso nuovamente alle sue poesie, che in quanto tali hanno la forza di uscire dalla storia e diventare senza tempo, per leggere ciò che accade nel mondo:

Perché non dire cosa rimane della guerra
Quando ci trova confusi nella selva,
assenti da noi stessi;
serbiamo la pietà nei viali stretti dai cipressi
pensando a un miserere che non può dirci
dove finisce il senso;
l'anima della Terra è ancora ignara del grave
adempimento, una bufera incollerita
sta correndo nel mondo
e l'uliveto ha i rami protesi come braccia.

(Zavoli, 2017)

In occasione dell'apertura al pubblico del Fondo Zavoli, la biblioteca, in collaborazione con l'Archivio legislativo del Senato, ha realizzato la bibliografia delle monografie di Zavoli possedute dal Polo bibliotecario parlamentare (nella quale sono contenute per esteso i riferimenti dei volumi citati nel presente contributo) e la raccolta degli interventi di Zavoli in Senato nell'ambito della sua attività parlamentare, dalla XIV alla XVII legislatura.

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