A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Percorso tematico: Le biblioteche parlamentari europee. Strategie digitali e servizi per la cittadinanza
Facendo seguito al percorso tematico presentato nel numero di maggio 2023 di "MinervaWeb" e dedicato alla storia e alle collezioni delle principali biblioteche parlamentari europee, proponiamo un secondo e ultimo itinerario attraverso i progetti di digitalizzazione e le iniziative di apertura alla cittadinanza adottate da queste istituzioni.
A integrazione dell'articolo, è possibile anche scaricare lo slideshow (visionabile anche nelle sale della biblioteca) dedicato a questa seconda parte del percorso tematico dedicato alle biblioteche parlamentari europee.
I due percorsi tematici dedicati alle biblioteche parlamentari completano quanto trattato dallo Speciale di quest'anno, dedicato ai 20 anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato e il cui ultimo articolo pubblicato è presente in questo stesso fascicolo.
Le traduzioni dei testi citati nel presente contributo sono a cura della redazione.
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Le biblioteche parlamentari in era digitale: nuove sfide
Lo sviluppo e la diffusione sempre più pervasiva delle tecnologie digitali stanno radicalmente mutando il ruolo delle istituzioni culturali, costringendo a una riflessione sulle loro funzioni - quando non a un vero e proprio cambio di paradigma - da cui non sono immuni le biblioteche parlamentari. Se infatti è possibile considerare 'senza tempo' il ruolo delle biblioteche parlamentari - così come dei servizi di ricerca e documentazione a esse strettamente legati -, che si sostanzia nel fornire ai parlamentari informazioni corrette, oggettive e non di parte, è anche vero che l'ambiente in cui questo ruolo viene a esplicarsi ha subito e sta subendo mutamenti tali da modificarne modalità, tempistiche e criticità con cui confrontarsi (Missingham 2011).
In un contesto iper-connesso, caratterizzato da un facile e veloce accesso alle informazioni, le biblioteche parlamentari devono infatti fare i conti con le mutate esigenze dei destinatari d'elezione dei loro servizi, ovvero i parlamentari. «Internet ha per molti versi sia aperto l'accesso a una gran quantità di informazioni dirette ai parlamentari sia ha consentito l'accesso a una vasta gamma di risorse informative, alcune di altissima qualità e rilevanza, altre di dubbia qualità» (Missingham 2011, p. 57). I parlamentari quindi richiedono risposte immediate, facilmente ricevibili e riutilizzabili, e che i servizi bibliotecari e di ricerca siano sempre disponibili e a portata di mano, costringendo le biblioteche stesse a una riflessione sulle modalità di erogazione dei propri servizi e al rafforzamento del proprio ruolo di fornitori di informazioni imparziali e di qualità (Missingham 2011, p. 56-57). In virtù dello strettissimo legame con i parlamenti nazionali di cui sono emanazione, le biblioteche parlamentari scontano anche il cambiamento di aspettative dei cittadini nei confronti del parlamento stesso, sempre più spesso chiamato alla trasparenza, alla modernizzazione di mezzi e procedure, e, soprattutto, a una comunicazione più 'interattiva' con la cittadinanza (Allen, Williamson, 2010). Dato che infatti «è ormai ampiamente riconosciuto - e l'esperienza raccolta da molti parlamenti esistenti lo conferma - che il rapporto del grande pubblico con gli organi legislativi dipende in larga misura dal livello dei servizi di informazione riguardanti le diverse attività parlamentari forniti dalle biblioteche parlamentari» (Maláčková, Sosna 2007, p. 251), le biblioteche parlamentari hanno acquisito - più o meno esplicitamente - un ruolo chiave nella costruzione di una comunicazione più diretta tra il proprio parlamento e la cittadinanza (Missingham 2011; Sosna 2011). Ruolo, questo, che trova realizzazione in specifiche politiche culturali, comprendenti non solo iniziative sul territorio, ma anche il rafforzamento della presenza in rete e l'avviamento di progetti digitali.
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Digital libriaries parlamentari e non
Uno dei metodi più efficaci per sostenere i parlamenti nella costruzione di una comunicazione più diretta e moderna con i propri cittadini è il «rafforzamento del rapporto tra parlamento e società civile attraverso la creazione di memoria storica, la digitalizzazione dei documenti parlamentari e la loro disponibilità online» (Sosna 2011, p. 407), nel quale giocano un ruolo fondamentale proprio le biblioteche parlamentari, che, «spesso più attrezzate delle altre a utilizzare il progresso tecnologico, possono svolgere un ruolo guida nel processo di smaterializzazione delle biblioteche» (Casu 2010, p. 40), nonché essere chiamate a un «uso consapevole della politica culturale per coniugare la rappresentanza con la memoria condivisa della storia comune, in ultima analisi per rafforzare le radici della democrazia» (Casu 2009, p. 18). La digitalizzazione della documentazione parlamentare, oltre che contribuire ad aumentare il prestigio del parlamento, costituisce anche un'importante occasione di conservazione dei materiali stessi, sia perché disincentiva la movimentazione degli originali a vantaggio della consultazione delle copie digitali, sia perché la costruzione di un ricco repository digitale costituisce una delle strategie di difesa più importanti nel caso di danni alle collezioni delle biblioteche. Inoltre, consente di fornire a parlamentari e cittadini un accesso rapido e diretto alla documentazione parlamentare (Maláčková, Sosna 2007).
Negli anni, gran parte delle biblioteche parlamentari europee ha realizzato progetti di digitalizzazione della propria documentazione parlamentare, in forma integrale o parziale. La Biblioteca del Riksdag svedese, ad esempio, mette a disposizione in formato digitale la propria documentazione parlamentare dal 1521 a oggi, mentre altre biblioteche parlamentari hanno valorizzato la documentazione parlamentare e governativa più antica, come la Biblioteca da Assembleia da República portoghese, che tramite il portale Legislação Régia ha reso disponibile la legislazione reale dal 1521 al 1910, o l'Oireachtas Library & Research Service irlandese, che in partnership con i National Archives of Ireland ha provveduto a digitalizzare i documenti del primo Dáil (1918-1923).
Il Senato della Repubblica, attraverso il proprio Archivio Legislativo, ha da tempo avviato la digitalizzazione, riorganizzazione e messa a disposizione in rete degli atti parlamentari delle legislature del Regno e della Repubblica. Sono attualmente consultabili sul sito storico del Senato italiano le digitalizzazioni degli atti parlamentari di tutte le legislature repubblicane precedenti quella in corso, mentre per quanto riguarda il Senato del Regno è al momento disponibile una banca dati sui senatori. La Camera dei deputati dispone invece di due piattaforme: il sito delle legislature precedenti - che ospita la documentazione parlamentare dell'Assemblea costituente e della Repubblica -, e il portale storico, che raccoglie invece gli atti a partire dalla Camera del Regno di Sardegna (dal 1848) fino alla legislatura precedente quella in corso (Venturini 2022, p. 82-87).
Tra le biblioteche digitali parlamentari di più antica data è possibile annoverare quella del parlamento ceco. Ideata nel 1995 per raccogliere la documentazione parlamentare ceca a partire dal 1861, nel 2002 è divenuta la base per la costituzione della Joint Czech and Slovak Digital Parliamentary Library, che ospita documenti riguardanti l'attività degli organi legislativi delle Repubbliche Ceca e Slovacca dal 1993 a oggi; della Repubblica Cecoslovacca nel periodo 1918-1992 e l'attività dei deputati cechi e slovacchi tra 1848 e 1914. Il progetto della Joint Czech and Slovak Digital Parliamentary Library non ha portato alla realizzazione di un'unica biblioteca digitale, ma di due repository 'gemelli', contenenti la medesima documentazione e accessibili uno dal sito della Parlamentní knihovna ceca e l'altro da quello della Parlamentná knižnica slovacca (Maláčková, Sosna 2007 e Information and communication technologies in parliamentary libraries 2012, p. 45). Nel caso della Repubblica Ceca, a questa documentazione si è successivamente affiancata anche una biblioteca digitale dedicata alla storia del parlamento ceco, dall'XI secolo al 1848. Nel 2008 anche il progetto della Joint Czech and Slovak Digital Parliamentary Library si è ulteriormente esteso, divenendo punto di partenza per la costituzione di una biblioteca digitale parlamentare comune per i paesi del Gruppo di Visegrád, ovvero Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. Il progetto - a cui si è aggiunta anche l'Austria nel 2010 - ha portato alla nascita del portale V4 Digital Parliamentary Library+, contenente per ogni paese la storia del parlamento, l'assetto costituzionale presente e la documentazione parlamentare in formato digitale - direttamente o tramite rimandi alle biblioteche digitali parlamentari nazionali già esistenti, come nel caso di Repubblica Ceca e Slovacchia. Il portale è in lingua inglese e dà accesso anche a ParlDict, dizionario di terminologia parlamentare in 7 lingue (PL, CZ, HU, SK, EN, DE, FR), e a PI studies, che raccoglie una selezione di analisi e studi prodotti dai servizi di ricerca dei parlamenti nazionali dei cinque paesi (Sosna 2011; Maláčková, Rolková 2020).
Le biblioteche digitali parlamentari spesso non si limitano a raccogliere documentazione parlamentare, ma sono specchio della varietà e della ricchezza che caratterizza le collezioni di queste importanti istituzioni. La Biblioteca del Parlamento Greco, ad esempio, affianca alla documentazione parlamentare la digitalizzazione di circa 3.000 giornali e riviste del XIX e XX secolo (fino al 1953), mentre la Bibliothèque de l'Assemblée nationale francese e la Országgyűlés könyvtárát ungherese hanno digitalizzato parte delle proprie collezioni di libri rari e manoscritti. Anche le raccolte digitali della Biblioteca del Senato italiana riflettono le peculiarità delle collezioni possedute. Il portale degli statuti e storia locale consente l'accesso alle digitalizzazioni di centocinquanta statuti (manoscritti e a stampa) di comuni, corporazioni, confraternite e associazioni, selezionati tra quelli posseduti dalla biblioteca, e alle riproduzioni dei frontespizi e delle incisioni più significative delle edizioni antiche facenti parte del Fondo antico di storia locale, edite tra il 1500 e il 1861. I giornali e le monografie ormai fuori copyright stanno trovando spazio nelle collezioni della biblioteca sul portale Internet Archive, che a oggi raccoglie le digitalizzazioni di circa 91 giornali e periodici e 50 monografie (MW 2023-73), mentre grazie ad accordi con altre istituzioni sono stati realizzati gli archivi ad accesso libero delle testate "Avanti! " (MW 2017-40), "Mondoperaio" (MW 2021-62) e "L'Astrolabio".
Alcune biblioteche hanno inoltre organizzato le proprie digitalizzazioni in 'mostre virtuali', creando attorno a materiali di diversa tipologia efficaci narrazioni e storytelling visivi che contribuiscono alla promozione delle raccolte digitali stesse (Busa 2023, pp. 66-72). È il caso per esempio dell'Oireachtas Library & Research Service, che nella pagina Historical Documents ha raccolto i propri materiali in exhibitions di diverso genere - come la Treasure of the Oireachtas Library, nata per celebrare il centenario del primo Dáil e articolata in sezioni dedicate, tra le altre cose, alle vignette di satira politica e alla lingua irlandese -, e della Bibliothèque du Sénat francese, che ha organizzato il proprio fondo digitalizzato per temi, come la storia del Senato; il Palazzo e i Giardini del Lussemburgo; Arte e storia. Si segnala, infine, il caso del museo virtuale della Biblioteka Sejmowa polacca, dedicato alla storia del parlamentarismo polacco (Biblioteka Sejmowa 2017), e che comprende materiali come manoscritti, incisioni, stampe antiche, mappe, fotografie, monete e dipinti, organizzati in 'percorsi di visita' distinti.
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Iniziative per la cittadinanza
Le biblioteche parlamentari, specie quelle aperte al pubblico - sempre più spesso chiamate, come le altre biblioteche, a «conciliare il ruolo sociale e di costruzione della cittadinanza (mission, pratiche e servizi) con quello patrimoniale e di conservazione (beni materiali e immateriali)» (Sabba 2020, p. 12) -, hanno adottato nel tempo strategie diversificate per favorire una comunicazione più diretta tra il proprio parlamento e la cittadinanza, oltre alla digitalizzazione delle proprie collezioni (Missingham 2011, p. 56).
Un ruolo cardine nella promozione delle biblioteche e dei relativi parlamenti è rivestito dai siti web delle biblioteche stesse, da intendersi non solo come semplici strumenti per attirare utenti in biblioteca, ma anche come unici punti di accesso alle informazioni per gran parte del pubblico (Fraser-Arnott 2020, p. 9). Al sito web istituzionale, molte biblioteche parlamentari hanno anche accostato l'apertura di account istituzionali sui social network, la creazione di blog su tematiche specifiche e la diffusione di pubblicazioni online, diversificando linguaggi e modalità di comunicazione per pubblici di riferimento (Missingham 2011; Information and communication technologies in parliamentary libraries 2012, pp. 72-76; Fraser-Arnott 2020).
La Bibliothek des Deutschen Bundestages e quella del Parlamento austriaco, ad esempio, offrono entrambe sui loro siti una sezione denominata Literaturtipps. Nel caso tedesco, Literaturtipps raccoglie suggerimenti bibliografici tratti dal patrimonio della biblioteca, riguardanti temi attualmente in discussione al Bundestag, o comunque portati all'attenzione dell'opinione pubblica; nel caso austriaco, a suggerimenti bibliografici del medesimo genere si aggiungono una rubrica "Zu Wort gemeldet ist..." - dove personalità della politica, della scienza e della cultura scrivono un contributo su un volume del patrimonio della biblioteca - e la possibilità di sottoscrivere un servizio di aggiornamento via mail sulle nuove acquisizioni di libri, articoli e risorse digitali. Il Riigikogu estone mette a disposizione online la rivista specializzata "Riigikogu Toimetised", mentre la sua biblioteca, oltra a un blog, offre la possibilità di sottoscrivere una newsletter. Sul sito della Biblioteca del Senato italiana è possibile sfogliare il trimestrale online "MinervaWeb", oltre che accedere alle pubblicazioni della biblioteca stessa (quando disponibili gratuitamente), mentre la Bibliothèque du Sénat franceseha digitalizzato alcuni degli opuscoli 'storici' da essa realizzati. Un caso particolare è poi rappresentato dalla House of Commons Library. Chiusa al pubblico, storicamente la biblioteca non è mai stata responsabile dell'archiviazione e fornitura a Parlamento e pubblico della documentazione parlamentare, ma si è andata sviluppando come un servizio altamente specializzato di ricerca per il Parlamento e per gli organi che con esso collaborano più strettamente. Nonostante ciò, si relaziona con la cittadinanza tramite il proprio sito web, dove sono disponibili i prodotti di documentazione elaborati e grazie al quale ha sviluppato nel tempo uno stretto legame con la comunità accademica, specie nei campi delle scienze politiche e del diritto costituzionale (Le biblioteche parlamentari tra politica e cultura 2019, pp. 49-59).
Le strategie di promozione e apertura alla cittadinanza non passano però solo dal web. Molte biblioteche parlamentari offrono la possibilità di visitare i propri ambienti e conoscere da vicino le proprie collezioni tramite l'organizzazione di visite guidate, come ad esempio la Országgyűlés könyvtárát ungherese, la Biblioteca della Camera dei deputati italiana, oltre che la Biblioteca del Senato, le cui visite di introduzione alle collezioni e alla ricerca bibliografica sono rivolte principalmente agli studenti universitari (MW 2023-72). Rivolte agli studenti sono anche alcune delle iniziative avviate dalla biblioteca del Parlamento ellenico, come il club di lettura per adolescenti - il cui scopo è promuovere la lettura e rafforzare i rapporti della biblioteca parlamentare con la comunità educativa -, e i programmi educativi per studenti delle scuole primarie e secondarie, dedicati sia alla lettura sia a tematiche di educazione civica. Non mancano le iniziative per adulti, come gli incontri aperti al pubblico e tenuti da esperti di diversi settori, oltre che le mostre.
Davanti alle nuove sfide e ai nuovi interrogativi che l'era digitale pone, le biblioteche parlamentari europee hanno adottato strategie diversificate, ognuna in linea con le proprie specificità. Sono così riuscite da un lato a intercettare le nuove necessità dei propri utenti e dall'altro ad avviare una più ampia riflessione sul proprio ruolo, i propri servizi e sulle linee evolutive da seguire nel prossimo futuro.
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Riferimenti e approfondimenti bibliografici
Tutti i riferimenti contenuti nel testo sono presenti nella bibliografia Le biblioteche parlamentari europee. Proposta di un percorso bibliografico (2003-2023) [il pdf riunisce i riferimenti bibliografici di questo articolo e di quello precedente].
Non sono compresi nella bibliografia sopra citata gli articoli pubblicati in "MinervaWeb", qui di seguito riportati in ordine cronologico:
MW 2017-40 = L'archivio digitalizzato dell'Avanti!, 2017, n. 40 (n.s.).
MW 2021-62 = Online l'archivio della rivista "Mondoperaio",2021, n. 62 (n.s.).
MW 2023-72 = Le università in visita alla Biblioteca del Senato, 2023, n. 72 (n.s.).
MW 2023-73 = La Biblioteca del Senato su Internet Archive: le nuove collezioni e la loro ricerca, 2023, n. 73 (n.s.).
Per ulteriori approfondimenti si veda il catalogo della Biblioteca del Senato e le banche dati disponibili per gli utenti in sede tramite la piattaforma Re@lWeb.
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Scarica qui il file dello slideshow Le biblioteche parlamentari europee. Digitale e cittadinanza
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Gli articoli precedenti: - Percorso tematico. Le biblioteche parlamentari. Storia e fondi, 2023, n. 72 (n.s.) |
Dal sito del Senato e della Camera: - Senato della Repubblica - Sito storico |
Dal sito della biblioteca: - Volumi curati dalla Biblioteca [pagina contenente l'elenco e l'eventuale pdf delle pubblicazioni della Biblioteca del Senato] |
In "MinervaWeb" leggi anche: - Indice generale per rubrica [nella rubrica "Biblioteche parlamentari nel mondo" questo e altri articoli di approfondimento su alcune biblioteche di questa tipologia] |