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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 63 (Nuova Serie), giugno 2021

Un blog segnala le 'biblioteche digitali' della Biblioteca del Senato

Navigando il web ci siamo imbattuti in un articolo che ci riguarda, redatto da uno storico che si autodefinisce «della domenica» nel suo blog. Parla di quella che chiama "Biblioteca digitale del Senato", con ciò dichiaratamente comprendendo «progetti diversi» ma aventi «in comune [...] la digitalizzazione di riviste giornali e libri». Si riferisce in effetti ad alcune iniziative di digitalizzazione di risorse storiche curate dalla Biblioteca del Senato a partire dalle proprie collezioni a stampa e tutte accessibili dalla homepage della biblioteca: GiSID. Giornali Storici in Digitale, circa sessanta tra quotidiani e periodici italiani del XVIII-XIX secolo di particolare interesse storico, con possibilità di sfogliare i numeri delle singole testate, nonché di effettuare ricerche in base ai diversi criteri d'interesse e salvare i file; la digitalizzazione dell'"Avanti!" - già segnalata in un precedente post dello stesso autore - condotta in collaborazione con altre importanti istituzioni che hanno messo a disposizione le loro raccolte (rinviamo per approfondimenti alla pagina introduttiva del progetto e alle segnalazioni proposte da "MinervaWeb" nei numeri, 40, 41, 45, 49, 57 e 58 della nuova serie); «a questi si aggiunge - prosegue l'articolo - "L'Astrolabio", una fonte storiografica originale e diretta di un periodico che per più di vent'anni è stato un punto di riferimento importante per un'area significativa dell'opinione pubblica e del mondo politico». L'autore procede citando varie pubblicazioni online di argomento storico-politico, curate dal Senato anche se non dalla Biblioteca; per i rispettivi ambiti rinviamo alla pagina delle pubblicazioni del Senato e a quelle della Biblioteca; una segnalazione a parte meritano i materiali divulgativi digitali curati dal Centro di Inform@zione e Libreria del Senato, pensati anche per un pubblico più giovane e per la didattica.

Cogliamo questa occasione per segnalare altri progetti di digitalizzazione curati dalla nostra biblioteca: il più recente è la messa in rete di "Mondoperaio", testata fondata da Pietro Nenni nel 1948 (di cui "MinervaWeb" ha parlato nei numeri 55 del febbraio 2020 e 62 dell'aprile 2021, rispettivamente per l'annuncio e il rilascio del progetto); ma ricordiamo anche che da molti anni sono in rete le banche dati dei fondi antichi, in particolare la raccolta degli statuti di comuni e corporazioni dal Medioevo all'età moderna e il fondo antico di storia locale, in larga parte digitalizzati e interrogabili sia singolarmente che insieme ad altre risorse di tipo bibliografico attraverso una "ricerca globale" o una cartina geografica; infine, una selezione di pubblicazioni rare o di pregio in possesso della Biblioteca del Senato e non più coperte da diritto d'autore, proposte in formato .pdf nella pagina web "Scaffale della memoria". A questi si aggiungono ulteriori progetti in corso di realizzazione, di cui daremo conto nei prossimi numeri di "MinervaWeb".

Estendendo lo sguardo al Polo bibliotecario parlamentare, ricordiamo che quella che noi chiamiamo "Biblioteca digitale" del Polo include non risorse digitalizzate dalla Biblioteca bensì sottoscritte in abbonamento dalle biblioteche di Senato e Camera: una ricca collezione di ebook e periodici in formato elettronico, consultabili in testo completo - per motivi di licenze editoriali - dalle postazioni al pubblico delle due biblioteche parlamentari, ma interrogabili liberamente da internet da tutti gli utenti della rete, che possono così non solo sapere quali testate siano disponibili in formato digitale ma anche individuare al loro interno - con una ricerca per parola - articoli d'interesse, da trovare in internet se presenti in piattaforme ad accesso aperto o da leggere in biblioteca.

Ringraziamo comunque lo 'storico della domenica' non solo per aver voluto dare spazio a risorse che ancora non tutti conoscono, peraltro esprimendo il suo apprezzamento di ricercatore, ma anche per aver inteso ricordare (come lui stesso scrive, «in tempi di antipolitica») che le istituzioni lavorano interpretando il loro essere al servizio del pubblico anche nel senso di offrire contenuti di qualità a studiosi e cittadini in genere.

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