A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Gli statuti dei fabbri e degli orefici di Camerino
La Biblioteca del Senato ha recentemente acquistato l'edizione degli Statuti, riformationi, et ordini dell'Università et huomini dell'Arte de' fabri, & orefici della illustre Città e Stato di Camerino..., stampata nel 1613 da Francesco Gioiosi.
Fin dal 1424, anno della stesura del primo statuto dell'arte, gli orefici di Camerino erano organizzati in un'unica corporazione con i fabbri, i chiavari, i calderari ed altri lavoratori di metalli. Nel 1601 si procedette alla riforma dello statuto antico, approvata dal cardinale Pietro Aldobrandini nel 1605. Nel 1613, poi, venne dato l'incarico a Francesco Gioiosi di stamparne il testo affinché non restassero seppolti, & incogniti nella cassa di detta arte, ma con la copia di essi dandosi alla stampa, se ne havesse piena notitia, & informatione da tutti gl'huomini dell'Arte, per poterli più a suo luogo, & tempo inviolabilmente osservare, & farli osservare.
L'edizione presenta alcune delle tipologie iconografiche più tipiche dell'apparato ornamentale degli statuti corporativi a stampa, in cui la coscienza cittadina, l'orgoglio e il senso di appartenenza di una collettività alla propria comunità, vengono raffigurati emblematicamente attraverso i simboli nei quali essa orgogliosamente si identifica. Al centro del frontespizio, all'interno di una bordura ornamentale, campeggia lo stemma dei fabbri, mentre al verso della stessa carta quattro xilografie rappresentano graficamente i riferimenti spirituali e politici dell'arte: Sant'Eligio vescovo di Noyon, protettore degli orefici, ritratto in cattedra; il pontefice Paolo V Borghese ed il cardinale Pietro Aldobrandini raffigurati simbolicamente attraverso i loro stemmi; e la città di Camerino araldicamente rappresentata nello stemmo civico utilizzato a partire dal 1434, dopo la cacciata dei da Varano e la nascita della repubblica cittadina, da tre camere, o torrette, d'argento in campo rosso.
Per una dettagliata descrizione dell'edizione si rinvia alla rispettiva scheda bibliografica compresa nell' aggiornamento del Catalogo della Raccolta di Statuti della Biblioteca del Senato, consultabile on line nelle pagine del sito dedicate alla Storia dei Comuni italiani.