A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Eventi culturali alla Biblioteca "Giovanni Spadolini"
Per una biblioteca parlamentare, l'apertura al pubblico - di cui il Senato celebra quest'anno il decennale - costituisce un impegno non privo di aspetti problematici, e nel quale si compendiano insieme rischi e opportunità: i primi si radicano nella natura stessa di una realtà nella quale dovrebbero convivere, con pari dignità, la dimensione del servizio parlamentare, struttura servente della rappresentanza politica, con quella dell'istituzione culturale, in grado di dialogare non solo con il pubblico dei lettori, necessariamente atomizzato, ma anche con altri soggetti che esprimono, a diversi livelli, la medesima vocazione: dalle università alle fondazioni culturali, dagli istituti di ricerca alle case editrici. Vivere questo dualismo con perfetto equilibrio non è cosa facile, e la possibilità di smarrire una di queste due dimensioni è sempre in agguato, con conseguenza eguali e contrarie, consistenti, sostanzialmente, nella perdita del contatto con uno dei due referenti, a seconda che l'uno o l'altro aspetto tenda a prevalere.
Eppure, questa ambiguità, che in un certo senso è nelle cose, può rivelarsi una condizione particolarmente proficua, a patto di scorgere in questa posizione strutturalmente in bilico una vera e propria opportunità, consistente, essenzialmente, nell'obbligo (se ci si passa un termine così impegnativo) di guardare alla sfera della politica e delle istituzioni come ad una delle sedi dove si manifesta la ricchezza, la complessità e anche la contraddittorietà dei processi attraverso cui si forma la domanda e l'offerta di cultura, e di comprendere il peculiare rilievo assunto da tali processi nei momenti in cui la prevalenza dei fattori di crisi e di precarietà in tutti gli ambiti della società civile porta quasi naturalmente a ricercare nell'esperienza del passato e nell'accumulo di saperi che si è realizzato e si realizza nella vita delle istituzioni una chiave possibile per interpretare realtà proteiformi, la cui cifra è costituita dalla mutevolezza e dalla incessante ridislocazione di tendenze, orientamenti ed indirizzi ideali e culturali, tali a loro volta da sollecitare un continuo aggiornamento della capacità analitiche e di elaborazione strategica, che le porti al livello delle sfide che debbono affrontare.
Anche una biblioteca parlamentare può portare un proprio peculiare contributo alla realizzazione di un percorso che restituisca alla vita pubblica, come è giusto che sia, lo spessore etico e culturale che le è proprio e, più nello specifico, riscatti il rapporto tra rappresentanti e rappresentati dalla dimensione prepolitica della reciproca indifferenza e diffidenza: non si tratta tanto di cedere alle tentazioni dell'attualità, quanto di valorizzare insieme alle proprie specifiche vocazioni anche tutte le funzioni maggiormente idonee a concorrere ad una più lucida comprensione di una modernizzazione tortuosa e contraddittoria, nella quale la globalizzazione e una crisi economico finanziaria senza precedenti, nel giro di pochi anni, hanno sottoposto a pressioni inusitate strutture politiche, giuridiche e sociali considerate egemoni fino a pochi decenni or sono. A tale fine, occorre uno sguardo che non resti circoscritto all'interno dei confini nazionali, ma sappia puntare ad allargarsi alla sfera sovranazionale e, per quanto ci riguarda più da vicino, alla dimensione europea.
Di qui, il tentativo di intraprendere percorsi di ricerca, scanditi da specifici momenti di approfondimento e concretizzatisi nei diversi eventi che, con cadenza ormai settimanale, si propongono di cogliere nodi specifici che possono anche parlare al presente: la crisi del sistema politico italiano, dal terrorismo a tangentopoli, fino alla nascita della seconda Repubblica; lo Stato sociale nel '900; gli anni '30 in Europa; i movimenti di protesta in Europa durante la Guerra fredda; il declino e la crisi dell'impero sovietico e i dilemmi del mondo globale e multipolare, per citare solo alcuni dei temi affrontati nel corso di una attività ormai pluriennale (n.d.r.: si vedano gli archivi degli eventi degli anni 2011, 2012 e 2013). Non va poi dimenticato che a convegni, seminari e presentazioni di volumi si è affiancata una prima sperimentazione di approcci innovativi, che hanno riscosso un consenso significativo in un pubblico prevalentemente giovanile, come il ciclo di documentari storici - introdotto dalla proiezione della prima parte di "Nascita di una dittatura" di Sergio Zavoli, presentata dall'autore in un'affollata Sala degli atti parlamentari - , che ha accompagnato un seminario su fonti audiovisive e fonti parlamentari, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di storia dell'Università di Roma 3 e con la struttura RAI della" Grande storia".
Tutte le iniziative promosse dalla Biblioteca hanno inoltre mirato ad un obiettivo specifico ed in parte realizzato: dare voce prioritariamente ai giovani ricercatori, a chi oggi, a causa dei tagli della spesa pubblica per l'istruzione e la cultura, rischia di trovarsi e spesso si trova in una situazione di vero e proprio precariato intellettuale, pur assicurando, in condizioni particolarmente difficili, una produzione scientifica di elevata qualità e spesso connotato da un livello di originalità e innovazione pari se non superiore a quelli di studiosi più anziani e comunque organicamente inseriti nel mondo accademico. Molti dei convegni organizzati nella Biblioteca Giovanni Spadolini si sono proposti di favorire il dialogo, il confronto e la stessa conoscenza tra studiosi di generazioni diverse, con risultati particolarmente lusinghieri e densi di possibili sviluppi per il futuro. É auspicabile che la pubblicazione degli atti di tali convegni possa mettere a disposizione di un pubblico più vasto un patrimonio che si vuole accrescere e consolidare e che è frutto di un'impostazione consapevolmente perseguita.
La comunicazione diventa, in questo contesto, un elemento essenziale, che non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse informatiche. L'attività culturale svolta dalla Biblioteca è infatti suscettibile di creare altrettante occasioni di arricchimento e potenziamento delle sue pagine web, supportando la pubblicazione on line di relazioni, interventi, lezioni, ed affiancando ad esse, in un futuro che ci auguriamo prossimo, un'area dedicata agli audiovisivi, che possa non solo accompagnare gli eventi, ma anche introdurre nuovi contenuti o rendere maggiormente agibili quelli esistenti. Con queste risorse aggiuntive, forse suscettibili di scontare una certa disorganicità iniziale, le pagine web della Biblioteca del Senato potrebbero ulteriormente affinare il loro orientamento, già oggi in essere, a proporsi come una sorta di cassetta degli attrezzi per la ricerca, che affianchi e supporti gli strumenti, già oggi disponibili, di sostegno per l'utenza, parlamentare e non, e di accertamento delle sue esigenze.
Non siamo all'anno zero. Per il 2013 e il 2014 sono in cantiere incontri sul cinquantesimo anniversario del primo governo di centro sinistra, sulla crisi della prima Repubblica e sul regionalismo nell'Italia repubblicana, mentre per il 2015 due importanti scadenze come il centesimo anniversario dell'entrata dell'Italia nel primo conflitto mondiale e il settantesimo anniversario della Liberazione offrono altrettante occasioni per la programmazione di eventi nei quali si rifletta e si discuta su passaggi cruciali della storia italiana recente. La partecipazione ai nostri appuntamenti e l'adesione di un pubblico sempre più ampio di studiosi e di ricercatori ci incoraggiano a proseguire lungo il cammino già intrapreso e ad impegnarci per fare degli eventi culturali della Biblioteca "Giovanni Spadolini" un segmento non secondario della sua attività istituzionale.