A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
L’Italia dei libri / Tommaso Munari
Tommaso Munari ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia e civiltà all'Istituto universitario europeo di Firenze e ha attualmente un incarico di ricercatore presso l'Università di Torino.
Autore di diversi saggi sulla storia dell'editoria, tra cui si ricordano Verbali del mercoledì (2011), la raccolta Centolettori (2015) e L'Einaudi in Europa (2016), Munari torna a scrivere sul tema e pubblica nel 2024 per Einaudi un agile volume in cui ripercorre le vicende di dieci illustri e famosi protagonisti del mondo dell'editoria con l'intento di tratteggiare la fisionomia de L'Italia dei libri.
La chiave di lettura proposta dall'autore per interpretare l'evoluzione della storia dell'editoria italiana appare particolarmente interessante. Munari, infatti, parla di un «processo di emancipazione» di una professione, quella dell'editore, da altri due mestieri, ovvero quelli del tipografo e del libraio. Questa graduale autonomia acquisita dalla figura dell'editore nel panorama del sistema del libro si sarebbe sviluppata in Italia nel corso di un orizzonte temporale ben preciso, che ha inizio nella prima metà dell'Ottocento e che perdura nella forma di un'interdipendenza fra i tre mestieri per tutto il Novecento. Secondo questa prospettiva, quella dell'editore rappresenta una professione nata dal connubio tra il 'saper fare' del libraio-tipografo e l'intuitività imprenditoriale dell'editore che, con tempi e modalità diverse, ha permesso ai dieci protagonisti del libro di tradurre un progetto culturale in un'impresa commerciale.
L'arco cronologico raccontato - dall'Età liberale all'Età repubblicana - non è casuale né convenzionale, ma dipende strettamente dalla scelta - dichiarata dall'autore e attestata anche dalla copiosa appendice bibliografica conclusiva - di ricorrere solo a fonti primarie per ricostruire la trama delle storie editoriali presentate. Per questa ragione, l'Età contemporanea non solo appare troppo vicina per essere messa adeguatamente a fuoco, ma risulta anche deprivata di quel prezioso materiale d'archivio di cui Munari si è servito per scrivere le sue pagine: lettere commerciali o personali, verbali, pareri di lettura, bilanci, cataloghi, oltre ovviamente ai libri e ai loro diversi elementi paratestuali come le copertine, i risvolti o le sovraccoperte.
Come introdotto nella premessa dallo stesso Munari, nel corso della trattazione il lettore incontrerà inoltre alcuni temi centrali nella storia dell'editoria dei quali viene messo in evidenza il legame con le biografie editoriali raccontate e con la storia nazionale tout court:
Il libro che vede ora la luce prova a delineare questa parabola, ponendo in rilievo la relazione che intercorre fra libri e società, industria editoriale e storia nazionale. Ripercorrendo le vicende di alcune case editrici, fra cui Zanichelli, Treves, Bemporad, Hoepli, Laterza, Mondadori, Einaudi, Feltrinelli, Adelphi e Sellerio, e soffermandomi su alcune questioni trasversali alla loro attività, come il diritto d'autore, il rapporto con la scuola, il ruolo della censura, la funzione dei classici e l'evoluzione dei generi, ho provato a tracciare un quadro non solo dell'editoria italiana, ma anche se così di può dire, dell'Italia editoriale, dall'età liberale a quella repubblicana.
(p.VII)
Accanto ai dieci editori protagonisti, nelle loro storie assumono rilievo anche altre figure che a vario titolo hanno preso parte all'evoluzione dell'editoria italiana. Nel libro vengono citati, infatti, i nomi di tante voci rimaste spesso silenziose e che meriterebbero invece di essere riscoperte e approfondite, come quelle di autori, traduttori, illustratori, grafici, redattori, revisori di bozze, lettori di proposte editoriali ed editor. Queste figure tendono in taluni casi a sovrapporsi, in altri a predominare, in base ai diversi momenti della storia dell'editoria, ma le loro competenze sono indispensabili per l'industria editoriale sin dall'Età liberale.
Da questo intreccio di esperienze professionali e artistiche emerge uno degli aspetti più convincenti dell'ultimo libro di Munari: aver reso la storia dell'Italia editoriale una storia fatta essenzialmente di persone e di relazioni umane. Ne L'Italia dei libri, infatti, si può apprezzare la vitalità che ha contraddistinto il sistema editoriale italiano dalla metà dell'Ottocento in avanti e che in gran parte è ravvisabile ancora oggi.
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