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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Venti anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato
n. 72 (Nuova Serie), maggio 2023

La Biblioteca medica statale

Si ringrazia per il contributo lo staff della Biblioteca medica statale e la sua direttrice, dott.ssa Elisabetta Castro.

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Storia

La Biblioteca medica statale fu istituita con il Regio decreto 24 maggio 1925 n. 1446 (pubblicato sulla G.U. del 26 agosto 1925, n. 197) che approvava la convenzione stipulata il 31 gennaio 1925 fra il Ministero della pubblica istruzione, il rettore della Regia Università di Roma, il presidente della Regia Accademia medica e l'amministrazione del Pio Istituto di Santo Spirito e ospedali riuniti per la creazione della Biblioteca medica statale presso il Policlinico Umberto I di Roma.

Il nucleo costitutivo della nascente biblioteca [nella foto d'epoca, la vecchia sede storica, ndr] era rappresentato dai fondi moderni dell'antica Biblioteca Lancisiana, dai libri della Regia Accademia medica e da quelli di carattere medico ceduti dalla Biblioteca universitaria Alessandrina, cui seguirono numerose donazioni, che aumentarono il patrimonio della biblioteca che negli anni Quaranta poteva annoverare tra di esso anche una discreta raccolta di pubblicazioni straniere, volumi appositamente acquisiti dal Ministero dell'educazione nazionale e fondi speciali provenienti da biblioteche private. La convenzione prevedeva la gestione da parte di un comitato costituito dal presidente dell'Accademia, dal direttore della biblioteca, da un rappresentante della Regia Università e da un delegato degli Ospedali riuniti.

Già dall'inizio, nonostante la volontà espressa anche nell'accordo dei primi direttori con i rettori della Regia Università, si stentò ad attuare il progetto. Vani furono i tentativi di realizzare una politica coordinata degli acquisti e la catalogazione centralizzata del patrimonio bibliografico da parte della biblioteca; gli altri tentativi di far emergere in ambito clinico e accademico il ruolo della biblioteca, specializzata in scienze mediche, furono stroncati sul nascere anche a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale, alla fine della quale le donazioni rivitalizzarono la biblioteca: tesi di dottorato donate dalla Francia alla Biblioteca universitaria Alessandrina e poi cedute nel 1947 alla Biblioteca medica, periodici e testi americani di medicina donati dall'United States Information Service, volumi e opuscoli in svedese donati dalla Pubblica istruzione, libri e periodici americani e inglesi donati dall'American Book Center, oltre alle biblioteche private di illustri clinici italiani.

A nulla valse l'impegno di Arturo Di Cesare che cercava di collocare la Biblioteca medica all'interno di un contesto di produzione culturale nell'ambito del "Congresso internazionale delle biblioteche e dei centri di documentazione" svoltosi a Bruxelles dall'11 al 18 settembre 1955, anzi la nuova convenzione, firmata il 23 giugno 1959, stabilì la cessione di alcuni locali della Biblioteca alla Regia Accademia medica e l'utilizzo della sala lettura anche come sala di riunione dell'Accademia. La successiva convenzione, con scadenza 1971, non ebbe seguito e non sono stati mai ridefiniti né i rapporti fra i vari enti coinvolti nella gestione della biblioteca, né il ruolo, la funzione o l'identità della biblioteca stessa.

Con l'istituzione del Ministero per i beni culturali e ambientali nel 1975, l'Istituto diventa una delle 46 biblioteche pubbliche statali, unica biblioteca di ricerca medico-scientifica, che documenta la produzione editoriale sia italiana che straniera nelle scienze medico-chirurgiche, veterinarie e farmaceutiche.

Dal contesto ospedaliero-universitario nel quale aveva sede all'origine, la Biblioteca medica statale è stata trasferita dall'1 marzo 2016 presso i locali della Biblioteca nazionale centrale di Roma al complesso di Viale Castro pretorio 105.

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Collezioni

Al patrimonio bibliografico iniziale si aggiunsero nel tempo numerose donazioni di considerevole interesse storico-specialistico avvenute da parte di alcuni illustri medici: il docente di dermatologia Casimiro Manassei (circa 1.400 volumi); Luigi Galassi (circa 1.300 volumi), preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Roma, rettore della medesima istituzione e presidente dell'Accademia medica; Felice La Torre, fondatore della rivista "Clinica ostetrica" (circa 1.000 volumi prevalentemente di ostetricia e ginecologia, tra cui molte edizioni dei secoli tra Cinque e Settecento).

Nell'anno 2022 è stata acquisita la preziosa donazione del prof. Ettore Calzolari, della Sapienza Università di Roma, costituita da 165 opere rare di ostetricia e ginecologia, edite dal XVI al XX secolo.

Fra i libri antichi si annoverano testi di anatomia, riccamente illustrati, di importanti autori come Vesalio, Valverde, Bartholin, e libri di medicina e botanica di illustri medici e scienziati del passato come Ippocrate, Galeno, Celso, Mercurio, Mattioli, Acosta e Linneo.

La biblioteca conserva 11 manoscritti, 8 incunaboli, centinaia di edizioni del Cinquecento e del Seicento; le migliaia di edizioni del Settecento e dell'Ottocento relative a tutte le branche della medicina, le monografie dei primi del Novecento e le collezioni di periodici inglesi, francesi e tedeschi, costituiscono un unicum nel patrimonio bibliografico nazionale.

La sua vocazione è comunque la documentazione della ricerca medico-chirurgica più aggiornata.

Attualmente la biblioteca possiede oltre 150.000 opere a stampa o in formato elettronico, di cui circa 2.200 titoli di periodici. Il materiale bibliografico, il cui catalogo è per la maggior parte consultabile sull'OPAC del Servizio bibliotecario nazionale (SBN), si sviluppa per circa 5.000 metri lineari. Su Alphabetica e Internet Culturale sono attualmente presenti le raccolte digitalizzate degli incunaboli, dei manoscritti e il Fondo Felice La Torre e presto lo saranno anche i fondi Manassei e Calzolari. Nella sezione "Biblioteca digitale" del sito web sono accessibili anche ulteriori raccolte come quella relativa ai medici in posa [immagini di medici e scienziati tratti dai fondi della Biblioteca medica statale, con note biografiche, ndr], alle marche tipografiche e al catalogo Staderini [il catalogo generale per autori compilato dal 1925 fino a circa il 1960, ndr]. La biblioteca conserva anche 53.355 miscellanee digitalizzate, consultabili unicamente dalla rete locale.

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Spazi

La sala di lettura della biblioteca mette a disposizione degli utenti 50 posti a sedere per lo studio e la consultazione e 8 postazioni per la ricerca nelle banche dati. Lungo il percorso laterale adiacente la parete vetrata nord sono state installate 3 teche, la cui estetica è stata studiata per amalgamarsi a quella della sala lettura, richiamandone alcuni elementi architettonici; dotate di illuminazione interna a led, godono di un sistema di controllo dell'umidità relativa, di doppia serratura e di vetratura di sicurezza.

Nella sala rari è conservato il fondo storico e di pregio dell'Istituto, fruibile dall'utenza su richiesta nel rispetto dei principi di tutela.

La biblioteca è dotata anche di un box insonorizzato, una 'stanza dentro la stanza' con 25 posti a sedere per l'organizzazione di seminari e corsi di formazione. Il soppalco è stato recentemente riorganizzato con la creazione di una zona archivio e di una sala attualmente adibita a laboratorio. Nel 2022, all'interno dei locali della Biblioteca medica statale nasce il Laboratorio di conservazione e ricerca per volontà della dott.ssa Flora Parisi, allora Direttrice dell'Istituto, con lo scopo di contribuire alla realizzazione del compito istituzionale della biblioteca nell'ambito della tutela, valorizzazione e conservazione del patrimonio bibliografico: conservare e garantire la stabilità nel tempo delle collezioni, assicurandone la futura trasmissione e fruibilità.

Per la conservazione e il restauro del materiale antico, raro e di pregio la Biblioteca medica statale si avvale del supporto di accreditate società esterne, mentre presso il Laboratorio di conservazione e ricerca si interviene quotidianamente nell'ambito del piccolo restauro e nel ripristino dell'integrità del materiale moderno che può subire danni a seguito delle frequenti consultazioni. Le attività specifiche del Laboratorio vanno dalla scelta dei materiali di conservazione da acquistare, alla valutazione degli interventi di tutela e restauro da affidare a ditte specializzate, alla realizzazione di interventi specifici di piccolo restauro: risarcimenti e sutura degli strappi con carta giapponese, rinforzo di cuciture, restauro di dorsi e cerniere, e, ove si renda necessario, rifacimenti delle coperte con cartone conservativo.

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Servizi

La Biblioteca medica offre ai suoi utenti la possibilità di effettuare ricerche bibliografiche specializzate e aggiornate attraverso le collezioni di libri digitali e le più importanti banche dati scientifiche a carattere medico-infermieristico. Tra queste si evidenziano Medline, Cinhal, Complete Psychology and Behavioral Sciences Collection consultabili attraverso la piattaforma Ebscohost. La biblioteca ha acquisito l'accesso permanente alla banca dati Visible Body Human Anatomy Atlas, che consente di apprendere in modo interattivo e tridimensionale l'anatomia del corpo umano in tutti i suoi apparati, corredata da immagini ad altissima definizione.

La biblioteca è aperta il lunedì, mercoledì, venerdì dalle 8.30 fino alle 14.30, mentre il martedì e giovedì dalle 8.30 alle 17.30 e offre servizi di informazione bibliografica, prestito locale e interbibliotecario, riproduzione e document delivery.

Per informazioni sui servizi e l'accesso ai servizi da remoto è attivo il seguente indirizzo: bs-medi.servizi@cultura.gov.it.

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Indirizzo e contatti:

Viale Castro pretorio, 105, 00185 Roma (RM)

Tel. 06 4989.422-371

Email: bs-medi@cultura.gov.it; bs-medi.servizi@cultura.gov.it

PEC: bs-medi@pec.cultura.gov.it

Sito web: http://www.bibliotecamedicastatale.beniculturali.it/

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In "MinervaWeb" leggi anche:

- La Biblioteca universitaria Alessandrina, 2015, n. 27 (n.s.)

- La Biblioteca nazionale centrale di Roma, 2009, n. 26

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