A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Cities, Spaces, Libraries. Tendenze architettoniche. Roma, 26 maggio 2011
Si è tenuto il 26 maggio presso la sede romana del Goethe Institut un convegno internazionale dedicato all'architettura delle biblioteche.
In un'epoca di virtualizzazione dei servizi e di convergenza al digitale dei contenuti informativi, da più parti si sostiene che le biblioteche fisiche sono destinate a scomparire. E invece, quasi paradossalmente - e nonostante la crisi economica globale - negli ultimi anni si assiste alla progettazione e realizzazione di molti nuovi edifici bibliotecari in tutto il mondo, destinati a ospitare biblioteche di ogni tipologia (pubbliche, universitarie, di conservazione).
Tale apparente contraddizione è, in realtà, il segnale del fatto che - come molti studi sociologici dimostrano - più è esteso il nostro network virtuale maggiore è la necessità di contatto fisico e di aggregazione, in quanto la condivisione di esperienze costituisce una forma complementare e insostituibile di arricchimento personale. Si tratta del resto dello stesso motivo per cui i livelli di urbanizzazione non sono mai stati così elevati come oggi e per cui la città costituisce oggi il principale laboratorio di innovazione e creatività.
Da questo punto di vista il rapporto tra i nuovi edifici bibliotecari e i processi di sviluppo delle città è molto forte, in quanto da un lato le biblioteche sono spesso parte integrante di progetti più complessivi di riqualificazione di aree della città destinate a diventare nuovi nodi di comunicazione e di aggregazione, dall'altro gli investimenti sulla programmazione urbana danno alle biblioteche nuovi spazi di visibilità e l'occasione per ripensare i propri ruoli.
Durante il convegno romano il tema dell'architettura delle biblioteche è stato declinato in molti e diversi modi, consentendo un confronto tra numerose esperienze italiane e straniere. In particolare, dopo due interventi introduttivi, uno del professor Giuseppe Carrus che ha spiegato quali sono i confini disciplinari della psicologia ambientale, e uno del professor Giovanni Solimine che ha spiegato il punto di vista biblioteconomico rispetto alla progettazione di spazi e servizi, la sessione mattutina è stata dedicata a "Le biblioteche comunali, beniamine architettoniche del pubblico". Nel pomeriggio una prima sessione ha riguardato "Le nuove biblioteche universitarie e l'importanza urbana" e una seconda "Il recupero degli edifici per uso bibliotecario".
Nelle tre sessioni si sono alternati interventi di bibliotecari e architetti, in uno scambio interdisciplinare che in questo ambito è assolutamente essenziale per la realizzazione di progetti di qualità sia dal punto di vista architettonico che biblioteconomico.
I casi di studio presentati hanno rappresentato la realtà europea e proposto qualche illustre esempio extraeuropeo. Si sono così approfondite alcune importanti esperienze italiane, tra cui la Biblioteca Lazzerini di Prato, il Sistema bibliotecario urbano di Torino, il progetto della nuova sede della Biblioteca Universitaria di Genova, e il riadeguamento della Biblioteca della Fondazione Federico Zeri. Sono stati inoltre presentati rilevanti esempi internazionali di sedi bibliotecarie da poco realizzate o in fase di progettazione, tra cui la Biblioteca Civica di Stoccarda (quella che si chiamerà la Biblioteca 21), la Ballard Library del Sistema Biblioteca pubblico di Seattle, la recente Biblioteca Centrale di Vienna, il progetto della nuova Biblioteca centrale di Berlino nell'ex aeroporto di Tempelhof, la Biblioteca Pubblica Statale di Ciudad Real, il progetto della nuova Biblioteca Comunale di Oslo, la Biblioteca del Rolex Learning Center dell'École Polytechnique Fédérale de Lausanne, il BULAC di Parigi. Sono state infine presentate delle panoramiche sui progetti realizzati e da realizzare in Germania, in Danimarca e in Olanda.
Nel corso del convegno è anche stata presentata una selezione di lavori degli studenti della Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi "Roma Tre", che insieme a "La Sapienza" Università di Roma ha collaborato anche all'organizzazione di un workshop il 27 maggio presso la Casa dell'Architettura.