Il Diario ordinario d'Ungheria si prospetta già dal primo numero come rendiconto "dal Campo Cesareo", riportando notizie molto dettagliate riguardanti le evoluzioni della guerra austro-turca, chiamata anche "Guerra d'Ungheria", le quali giungevano a Roma da Vienna per mezzo di un corriere ordinario. In esso compaiono perciò cronache di battaglie, notizie sugli spostamenti dell'esercito, estratti di lettere dal campo, particolari riguardanti l'artiglieria e le munizioni di entrambi gli eserciti o la composizione di quello "cesareo"; ad esempio nel numero del 19 agosto 1716 viene riportato per il "Curioso Lettore" l'ordine di battaglia dell'"Esercito Capitale Cesareo" che ha conseguito la vittoria a Petervaradino (Petervarad) il 5 agosto 1716 contro i turchi, elencando dettagliatamente la composizione, i nomi dei generali e la suddivisione dell'esercito, con una nota sui morti e feriti nelle rispettive unità. La guerra viene seguita in maniera progressiva riportando nell'intestazione i luoghi da dove sono giunte le notizie; ad esempio compare "Dalla Croazia", "Da Graza" "Dalla Transivlania", "Dall'Ungheria", "Dal fiume Savo", "Da Petervaradino", Dalla Schiavonia, oppure "Vienna". Dopo la vittoria dell'esercito asburgico a Belgrado il 18 agosto 1717, riportata nei numeri usciti successivamente, e la conclusione della guerra, nel 1718 il foglio cambia titolo in Diario ordinario. In esso iniziano ad apparire con maggior frequenza notizie di diverso genere contenenti informazioni cronachistiche riguardanti: eventi politici, guerre, eventi atmosferici, cerimonie religiose o personalità ecclesiastiche rilevanti ed in particolare matrimoni, nascite e morti di personaggi prevalentemente di ambiente aristocratico o curiosità provenienti principalmente dalle diverse città o corti d'Europa, ma anche dall'Italia. Il foglio manterrà tale fisionomia riportando notizie in modo scarno e senza alcun tipo di commento. La compresenza di notizie estere ed interne, però, subisce progressivamente variazioni e la scena romana inizia ad imporsi nei fogli e l'informazione sulla vita cittadina si va arricchendo di nuovi elementi: all'inserimento di episodi di cronaca e di mondanità locale vengono presto affiancate notizie di carattere culturale come resoconti delle accademie letterarie tenute ad esempio presso il Collegio Nazareno, presso il Collegio Clementino e presso l'Arcadia o ancora la cronaca degli spettacoli teatrali della capitale, delle compagnie e delle opere rappresentate. A partire dal 1775 il Diario si sdoppierà in Diario estero e Diario ordinario e solo nel 1798 riprenderà il titolo unico di Diario ordinario. Tale data segna un momento importante per la vita del periodico: esso si dedicherà alla compilazione di notizie prevalentemente di carattere religioso, dando rilevanza a Roma come "capitale cattolica" piuttosto che come "capitale civile laica", concedendo però spazio, anche se in maniera ridotta, ad episodi di cronaca cittadina, curiosità, relazioni sull'attività del senato romano oppure all'estrazione del Lotto. Nel numero 14 del 18 febbraio 1775 nel Diario Ordinario viene riportata la notizia della salita al soglio pontificio di Pio VI e viene pubblicata anche una dettagliata "Relazione di tutte le cerimonie fatte per la consacrazione in vescovo e solenne coronazione della santità di Nostro Signore Papa". Il foglio si caratterizza, quindi, prevalentemente come "cassa di risonanza della cultura pontificia", come pura e semplice cronaca di quello che di "ufficiale" accade sotto l'occhio benevolo dell'autorità pontificia, riportando ad esempio descrizioni in misura maggiore di celebrazioni religiose, la compilazione degli elenchi dei "Sagri oratori" destinati a predicare nelle chiese e nelle basiliche romane o notizie biografiche su vescovi e cardinali ed eventi svolti nel "Palazzo Pontificio Vaticano".
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