A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Emeroteca
L'archivio GiSID (Giornali Storici in Digitale)
È ora liberamente accessibile sul sito internet del Senato, attraverso le pagine della Biblioteca, l'archivio dei Giornali Storici in Digitale (GiSID) presenti nelle collezioni della Biblioteca del Senato, che comprende circa sessanta riviste pubblicate in Italia fra il XVIII e il XIX secolo e di notevole interesse storico, tra cui molte risalenti all'epoca risorgimentale - come Il 22 Marzo, uscita in concomitanza con le Cinque giornate di Milano, o La Costituente italiana, fondata a Firenze da Gustavo Modena e Atto Vannucci - e, ancor prima, al periodo illuministico e romantico, quali Il Caffè di Pietro Verri, Il Giornale de' patrioti d'Italia, Il Democratico imparziale, Il Termometro politico della Lombardia, fino al Conciliatore di Silvio Pellico e Giovanni Berchet. Un'ampia sezione è poi rappresentata dai giornali umoristici e satirici, tra i quali si segnalano L'Arlecchino, Il Don Pirlone, la prima serie del Lampione fondato da Carlo Collodi e La Caricatura. Questa nuova risorsa sostituisce l'archivio Seshat, la cui consultazione era possibile esclusivamente da una postazione informatica della Biblioteca adibita a tal fine (cfr. MinervaWeb n. 23 - Nuova serie, ottobre 2014), mettendo così a disposizione di tutti gli utenti una nutrita e pregevole raccolta di periodici, alcuni dei quali particolarmente rari.
L'archivio GiSID - che consente di consultare i numeri delle varie riviste e di salvare in pdf i documenti di interesse - è raggiungibile dalla home page della Biblioteca oltre che dalle sezioni Emeroteca - Collezioni e Cataloghi e risorse elettroniche - Giornali e periodici digitalizzati dalla Biblioteca, quest'ultima contenente appunto le testate che per la loro rilevanza la Biblioteca sta procedendo a digitalizzare (tra di esse la rivista L'Astrolabio, cfr. MinervaWeb n.33 - Nuova serie, giugno 2016).
La pubblicazione online dei giornali storici rientra fra le iniziative della Biblioteca volte alla valorizzazione del proprio patrimonio culturale e rappresenta un ulteriore passo avanti nella politica di progressiva conversione e messa a disposizione in formato digitale degli organi di stampa e in generale delle risorse bibliografiche possedute, allo scopo di rendere più agevole la consultazione e nel contempo garantire la migliore conservazione delle versioni cartacee.