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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 76 (Nuova Serie), maggio 2024

Testimonianze

Ricordo di Ugo Intini

Ugo Intini (Milano 1941 - Roma 2024) è stato deputato per quattro legislature, dal 1983 al 2006 (IX, X, XI e XIV) e sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri dal 2000 al 2001, nonché viceministro dello stesso dicastero dal 2006 al 2008. Esponente storico del Partito socialista, ha partecipato all'elaborazione di numerose iniziative legislative; in particolare, nella sua ultima legislatura le proposte di legge da lui presentate alla Camera come primo firmatario mostrano attenzione a rilevanti questioni istituzionali in materia di forma di governo e legislazione elettorale.

La Biblioteca del Senato lo ricorda soprattutto come assiduo utente, studioso di storia e storia del giornalismo, a cui egli stesso aveva attivamente contribuito dirigendo "Il Lavoro" (1976-1978) e l'"Avanti!" (1981-1987); proprio a quest'ultima testata Intini ha dedicato nel 2012 un poderoso saggio e incoraggiato, anche contribuendovi attivamente, il progetto di digitalizzazione che un'apposita sezione del sito del Senato oggi ospita. Oltre alle numerose sue pubblicazioni presenti nel catalogo della biblioteca, ricordiamo le sue ricerche nelle quali spesso richiedeva la collaborazione del servizio di orientamento e informazioni bibliografiche, per ricostruire episodi di cronaca o l'iter di provvedimenti normativi, trovare articoli stranieri o giornali di difficile reperibilità, attingere agli atti parlamentari per leggere relazioni, discorsi politici o documenti di commissioni d'inchiesta.

Per ricordare anche altri aspetti della sua personalità, ci affidiamo oggi a chi lo ha conosciuto da vicino e pubblichiamo un contributo del figlio Carlo, che riproduce un estratto del discorso tenuto alla Camera dei deputati nel pomeriggio del 16 aprile scorso, durante il convegno "Il rigore della coerenza: Ugo Intini, una vita per il socialismo", coordinato da Giada Fazzalari, direttrice dell'"Avanti!" online (l'intervento integrale si può ascoltare nella videoregistrazione che si trova sulla WebTV della Camera; è anche disponibile una galleria di foto). Ringraziamo il dott. Carlo Intini per aver voluto condividere il suo personale ricordo.

[Il testo è riprodotto fedelmente dall'estratto ricevuto, dunque non è stato adeguato alle norme redazionali di "MinervaWeb"]

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[…] Per mio padre il Partito era la sua famiglia. Negli ultimi tempi, consapevole di una malattia che difficilmente gli avrebbe dato scampo, mi ha voluto affidare un cofanetto, una scatola di latta con tutti i suoi ricordi più cari: foto di famiglia, documenti, appunti. Tra i vari oggetti c'era un tesserino da praticante all'"Avanti!"; difficile riconoscerlo nella foto anche per me, era un ragazzino ancora minorenne ed aveva da poco perso il padre. Il suo primo compito, mi raccontava, fu apporre delle figure predefinite, per le rubriche del giornale: musica, spettacoli e quant'altro.

Tra i tanti ricordi anche la tessera del partito, Federazione di Milano, con i talloncini da 150 lire da apporre mensilmente.

Una vita dedicata al Partito, come suggerisce il titolo di questo nostro incontro. Una passione e una 'fede laica' che non lo ha mai abbandonato, neanche nei giorni più bui, quelli di Tangentopoli. Una coerenza spesso ridicolizzata dai programmi satirici dell'epoca che lo ritraevano come 'l'ultimo dei giapponesi'. Lui, ostinatamente, andava in trasmissioni tv quali Milano, Italia di Gad Lerner a difendere una storia (la sua storia politica) dalla 'gogna mediatica', ovviamente senza essere ascoltato.

'Il re è nudo', urlava il bambino nella celebre favola di Hans Christian Andersen, frase che ripeteva spesso. Come ripeteva spesso il motto dei nazionalisti francesi ripreso da Pietro Nenni: 'politique d'abord', la politica innanzitutto.

Durante la diaspora socialista mio padre non ha mai messo in discussione la collocazione a sinistra del Partito. Nei momenti di tensione, di disaccordo magari su qualche scelta presa dalla segreteria, ha sempre privilegiato l'unità. Da 'uomo di Partito' amava ripetere un'altra espressione cara a Nenni: «È meglio avere torto nel partito che ragione fuori da esso».

"L'Avanti!", l'esperienza parlamentare (tre legislature nella cosiddetta Prima Repubblica e una tra il 2001 ed il 2006), il ruolo da sottosegretario prima e da viceministro degli Esteri poi. I tanti libri scritti in cui ha spesso anticipato i tempi ponendo quesiti oggi più che mai attuali.

Del 1995 il libro La democrazia virtuale in cui indicava uno dei mali della politica. La realtà vera - scriveva -tende a essere sostituita dalla sua immagine (non sempre coincidente) fornita da giornali e tv [cfr. pp. 42-43 del volume, ndr]. «Il potere crescente del denaro e dell'informazione, accompagnandosi alla crisi della politica e dei partiti, rischia di preparare, oltre alla 'realtà virtuale' e alla 'economia virtuale', anche la 'democrazia virtuale' [p. 10, ndr].

Del 2000 La privatizzazione della politica, una denuncia dello smarrimento e della crisi d'identità di buona parte della classe politica: «Svuotata di ideologia, […] di prestigio sociale, la politica diviene subordinata ai poteri economici forti. Viene 'privatizzata' e affidata a tecnici da dirigenti senza carisma» [pp. 8-9, ndr].

Più recente, del 2016, Lotta di classi in cui si domanda: «Andiamo incontro, dopo la lotta di classe, a una lotta di classi (di età), a un conflitto tra giovani e vecchi?» [dalla quarta di copertina, ndr].

Una mia considerazione. Oggi più che mai c'è bisogno della Politica con la 'p' maiuscola. […]

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Dal sito della biblioteca:

- Avanti! [banca dati]

In "MinervaWeb" leggi anche:

- Avanti! Progetto online della raccolta integrale. Sala degli Atti parlamentari, 10 maggio 2018, 2018, n. 45 (n.s.)

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