«
»
Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 68 (Nuova Serie), maggio 2022

Eventi

Gli incontri de "Le Carte e la Storia". Online, gennaio-marzo 2022

Da circa un anno la Società per gli studi di storia delle istituzioni - associazione che sin dal suo sito internet si presenta come un'«alleanza organica tra chi fa ricerca e chi opera professionalmente nell'ambito della conservazione delle fonti» - ha inaugurato un'iniziativa di successo: una serie di incontri online organizzati a cura della redazione di "Le Carte e la Storia", la rivista semestrale della Società. Facendo di necessità virtù, durante i mesi del distanziamento sociale si è inteso dare vita, con cadenza mensile, ad agili appuntamenti virtuali pomeridiani che sono andati ad aggiungersi alla ormai tradizionale e più impegnativa "Giornata del Mulino" (dal nome dell'editore della testata), in cui ogni anno - da oltre venti - gli studiosi del settore si riuniscono per riflettere sulle prospettive di una disciplina che si colloca al crocevia di interessi diversi, ponendosi come punto di osservazione dello stato di salute delle istituzioni nel nostro Paese.

Il calendario degli Incontri de "Le Carte e la Storia" si propone dunque quale ulteriore momento di approfondimento su temi inerenti alla storia delle istituzioni, con la partecipazione di «studiosi, operatori delle fonti, talvolta anche protagonisti della vita concreta delle istituzioni» stesse, a cui dare visibilità anche attraverso il canale YouTube che ospita le registrazioni dei dibattiti, conservati inoltre nel sito della Società.

Di particolare interesse per le biblioteche parlamentari sono stati alcuni appuntamenti recenti: in apertura del 2022, il pomeriggio del 14 gennaio, l'intervento del sen. Gianni Marilotti, presidente della Commissione per la biblioteca e per l'archivio storico del Senato, ha fatto il punto sul suo impegno per Desecretare le carte segrete (questo il titolo dell'incontro), con la partecipazione di Stefano Vitali e la moderazione di Guido Melis; sull'argomento rinviamo al testo del presidente Marilotti ospitato in questo stesso numero di "MinervaWeb".

La settimana successiva è stata la volta di Giovanni Solimine, che ha parlato con Guido Melis e con Antonella Meniconi - rispettivamente passato e attuale presidente della Società - di Biblioteche di prossimità: conoscere per partecipare, con un invito a stabilire un nuovo patto tra biblioteche pubbliche e cittadini, anche in relazione alle opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per cogliere le occasioni di riprogettare le modalità dello stare insieme e per ricucire il tessuto sociale, lacerato da due anni di pandemia, con la fruizione di presidi culturali facilmente accessibili, a contrasto delle disuguaglianze (su questo aspetto, in riferimento al comune di Roma, segnaliamo che si è da poco conclusa la consultazione pubblica lanciata dalla nuova Giunta Capitolina per contribuire a progettare il potenziamento della rete bibliotecaria esistente e la nascita di nuovi Poli Civici funzionali).

Più vicino nel tempo, il 18 marzo, Stefano Rolando ha raccontato Come comunicano le istituzioni (discussant Daniela Vellutino e moderatore ancora Guido Melis), a margine del suo recente volume Comunicazione pubblica come teatro civile: governare la spiegazione. Una riforma importante nella pandemia e dopo, che affronta domande cruciali sui meccanismi della comunicazione politica oltre che istituzionale, tra i poli della visibilità e della partecipazione.

Ancora più centrato sui temi parlamentari è stato l'incontro che ha avuto luogo lo scorso 18 febbraio su Il Parlamento in Italia. Storia e prassi, protagonista Francesco Soddu, affiancato da Nicola Lupo (discussant) e Antonella Meniconi (moderatrice). Soddu, autore di molti contributi sulla storia del Parlamento italiano (tra cui ricordiamo le monografie In Parlamento: deputati e senatori nell'età della Destra e La Sardegna in Parlamento: caratteri e profili di parlamentari in età liberale), ha evidenziato le insufficienze della nostra storiografia parlamentare rispetto a quella di altri Paesi, soffermandosi su diverse questioni: l'oscillante centralità dell'istituzione parlamentare (forte in età liberale, diminuita dalla Grande Guerra e indebolita nella storia repubblicana, fino al rischio di trasformare il Parlamento in arena di conflitti più che luogo di mediazione), da valutare sia a livello simbolico, sia alla luce della sua effettiva rappresentatività e del funzionamento della sua 'macchina' organizzativa; la partecipazione ai lavori parlamentari, tra proteste di assenteismo, crescente specializzazione, concorrenza di impegni, anche sul piano bicamerale; la burocrazia parlamentare, nella sua articolazione e nella fisicità dei luoghi in cui svolge la sua attività.

Altrettanto denso l'intervento di Nicola Lupo, che ha ricordato la doppia natura del diritto parlamentare, dotato di regole autonome ma anche inserito nel diritto costituzionale e vincolato da norme eteronome con la funzione di limitare l'eventuale arbitrio del potere politico. Solo accennato, ma presentato come ricco di sviluppi, il particolare tema dei presidenti d'assemblea: una carica che è stata di volta in volta espressione della maggioranza o dell'opposizione, e che spesso alla Camera è stata interpretata con tratti di disomogeneità rispetto al Governo, a garanzia dell'accordo di maggioranza su cui si apre la legislatura. Dopo un cenno alla fortuna dei Servizi Studi parlamentari, ispirati al modello anglosassone e interpretabili quali strumenti d'indipendenza dell'informazione a supporto del potere legislativo, si è infine considerata la questione cruciale del parlamento legislatore, che a partire dagli anni Novanta in Italia sembra evolvere verso un ruolo di mediazione o compensazione, se non addirittura verso lo sviluppo di funzioni di controllo e indirizzo, come avviene in altri parlamenti europei.

Archivio

FINE PAGINA

vai a inizio pagina