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La biblioteca di Giuseppe Petronio donata al Senato
Nel mese di luglio la Biblioteca del Senato si è arricchita di un nuovo fondo personale, appartenuto a un personaggio di spicco della cultura accademica e politica italiana. E' entrata a far parte del patrimonio del Senato la biblioteca privata di Giuseppe Petronio, storico e critico della letteratura italiana, generosamente donata dal figlio Ugo.
Nato a Marano di Napoli nel 1909, Giuseppe Petronio iniziò gli studi universitari a Napoli e li compì a Roma, dove ebbe tra i suoi maestri l'italianista Vittorio Rossi e il germanista Giuseppe Gabetti, laureandosi nel 1929.
La vocazione per l'insegnamento ai giovani fu un elemento portante della sua carriera: insegnò dapprima nei licei a Venezia, Alba (provincia di Cuneo), e Roma. Conseguita nel 1936 la libera docenza, fu anche lettore di italiano all'Università di Graz, in Austria, e di Jassi, in Romania, dove, nel 2002, gli fu conferita la laurea honoris causa.
Dal 1954 al 1963 fu professore di letteratura italiana all'Università di Cagliari; dal 1964 al 1984 insegnò letteratura italiana e storia della critica letteraria all'Università di Trieste, dove fu anche direttore dell'Istituto di filologia moderna e preside della Facoltà di Lettere e filosofia.
La sua militanza politica, democratica e laica, si svolse prima nel Partito d'Azione (Pd'A) e successivamente nel Partito socialista italiano (PSI), nel Partito socialista italiano di unità proletaria (PSIUP) e nel Partito comunista italiano (PCI). Negli anni Cinquanta fu direttore, con Pietro Nenni, della rivista Mondo operaio. Fu animatore e presidente dell'Associazione per la difesa della Scuola nazionale e, in tale veste, diresse il periodico Scuola democratica.
Portò avanti le sue idee politiche e politico-culturali dalle colonne di numerosi quotidiani: l'Avanti!, L'Unità, L'Ora, Paese Sera, Il Piccolo e numerose altre testate e riviste. Fondò e diresse, dal 1964, la rivista Problemi, edita a Palermo da Palumbo: una rivista dove gli interessi per la letteratura e la critica letteraria venivano collocati in un'ottica interdisciplinare e in stretto rapporto con la problematica scolastica e dell'istruzione universitaria, in uno sforzo di riflessione sulla società di massa, la sua cultura e la sua letteratura. Per lo stesso editore, con il quale pubblicò gran parte dei suoi manuali e antologie per la scuola e per l'Università, Petronio diresse anche un'importante collana dedicata ad autori ed età della letteratura italiana nella storia della critica.
Petronio fu promotore di un Centro internazionale per lo studio della letteratura di massa (CILM), fondato a Trieste, in collaborazione con l'Università di Klagenfurt, nell'ambito del quale sono nate molte opere di suoi collaboratori e allievi, e alcuni libri fondativi - sul piano del metodo e delle proposte di ricerca - intorno a questioni relative alla letteratura di massa e di consumo.
Dopo il pensionamento, nel 1984, Petronio svolse un'attività intensa come presidente dell'Istituto Gramsci del Friuli-Venezia Giulia, per conto del quale organizzò inchieste, ricerche e convegni, attività alle quali corrisponde una serie di pubblicazioni di rilievo (tra le altre, sui musei civici, su economia e società nella Regione, sull'ambiente, sui beni archeologici e istituzioni pubbliche, sulla lettura, sul poliziesco in Italia e in Germania, su Gramsci e la società di massa). Temi, quelli citati, che danno un'idea precisa dell'ampiezza di campo che l'italianista Petronio aveva progressivamente raggiunto, sempre stimolato dalla ricerca di nuovi contesti per spiegare a sé e al lettore il complesso rapporto della letteratura e della cultura con la società.
La bibliografia di Giuseppe Petronio registra contributi di grande rilievo che coprono tutto l'arco della storia della letteratura italiana: da Dante a Boccaccio, dai poemetti del Duecento a Giuseppe Parini, da Ariosto a Carlo Gozzi, da Carlo Goldoni a Alessandro Manzoni, da Leopardi a Francesco De Sanctis e Carducci, dai poeti minori dell'Ottocento a Verga, dai crepuscolari a un Novecento visitato più volte, in profili che ne esplorano stratificazioni e capitoli diversi tra i quali anche il poliziesco e la letteratura di massa.
Quale che fosse il periodo o l'autore a cui Petronio si applicava, era per lui prioritario far intravedere dietro i fenomeni letterari la complessità dei fattori storici, economici, sociali, culturali che li condizionano, ricollegando in questo modo lo svolgimento della letteratura al processo storico. Petronio arrivò così a maturare il concetto fondamentale di "sistema letterario", dimostrando come l'attività letteraria di ciascuna epoca è un fenomeno stratificato e complesso che ha rapporti con tutte le forme di espressione coeve; di qui l'inclusione nella storia letteraria non solo del prodotto delle classi egemoni, ma anche la produzione letteraria borghese e popolare (e qui si colloca il suo interesse e il suo studio del romanzo giudiziario, il giallo e della letteratura di massa).
Una questione che accompagnò Petronio in tutte le fasi della sua ricerca, particolarmente nella stesura di libri per la scuola e l'università (tra cui, il più noto, l'innovativo manuale L'attività letteraria in Italia, che vide la luce per la prima volta a Palermo nel 1964 ed ebbe numerose riedizioni per mano dello stesso Petronio), fu il problema di individuare strategie comunicative nuove e diverse, sia con un pubblico più largo, sia con un pubblico più specialistico, e volte a stimolare il «piacere della lettura» «evitando le secche della divulgazione banale e del tecnicismo aridamente presuntuoso». Una sorta di «terra promessa», come scriveva nell'introduzione alla raccolta del 1996 Il piacere della lettura, ovvero una scrittura capace di «riconciliare i non-addetti e gli stessi addetti ai lavori con la letteratura e con la critica».
Giuseppe Petronio è morto a Roma il 13 gennaio 2003. Ha tracciato la propria autobiografia in Le baracche del rione americano : un uomo e il suo secolo, Unicopli, 2001.
Una ricostruzione sintetica dei principali temi della riflessione di Giuseppe Petronio è in L'attività storiografica, critica, letteraria, politica di Giuseppe Petronio, Palumbo, 2008. Una bibliografia degli scritti di Giuseppe Petronio (1928-1979) si può leggere in appendice a Letteratura e società : scritti di italianistica e di critica letteraria per il XXV anniversario dell'insegnamento universitario di Giuseppe Petronio, v. I-II, Palermo 1980 (aggiornata in Bibliografia degli scritti di Giuseppe Petronio (1979-1986), in appendice a G. Petronio, Metodo e polemica, Palermo 1986); un elenco completo degli scritti apparsi sulla rivista Problemi è nel n. 100 della rivista stessa (maggio-dicembre 1994).
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La biblioteca privata di Giuseppe Petronio, donata al Senato, si compone di circa 14.000 volumi, opuscoli e carte. La raccolta è costituita dalle seguenti sezioni:
•fonti della letteratura italiana dalle origini al Novecento e critica su di esse, per un totale di circa 5.200 volumi;
•letterature straniere (inglese e americana, francese, tedesca, rumena), per complessivi 2.300 volumi circa;
•letteratura greca e latina e critica su di esse, per un totale di circa 800 volumi;
•letteratura contemporanea e del Novecento in genere, per circa 2.500 volumi complessivi;
•storia e filosofia, per un totale di circa 2.400 volumi;
•politica, estetica, arti dello spettacolo, per circa 1.000 volumi.
La donazione comprende anche il testo inedito di un saggio sulla poesia di cui la Biblioteca del Senato curerà la pubblicazione.