A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Eventi
Metodi, scelte, strumenti. Il nuovo catalogo della rete URBS. Roma, 11 giugno 2015
Giovedì 11 giugno, in una elegante saletta della Biblioteca dell'Istituto Svizzero di Roma si è tenuto un seminario finalizzato alla presentazione del nuovo catalogo della rete URBS (Unione Romana Biblioteche Scientifiche), che è stato anche l'occasione di una riflessione più ampia sulle modalità di gestione dei dati bibliografici da parte delle biblioteche e delle reti bibliotecarie in un contesto digitale nel quale non solo cambiano le risorse da descrivere ma cambiano anche i formati di descrizione per renderli compatibili con la ricerca in rete e la costruzione del web semantico (per un approfondimento su questi temi si veda l'articolo ad essi dedicato da MinervaWeb e il relativo glossario nel n. 20 del 2014).
L'incontro, coordinato da Janet L. Mente (del Koninklijk Nederlands Instituut di Roma), è stato introdotto da Romina Pallotto in rappresentanza della rete URBS. A questa introduzione è seguito l'intervento di Gabriele Mazzitelli (dell'Università di Tor Vergata) che ha portato il proprio punto di vista in merito alla riflessione e al dibattito - molto vivace nel settore - in merito al futuro della biblioteca e alla crisi che questa istituzione sta attraversando. Con un eloquio quasi poetico e diversi parallelismi con aneddoti e racconti relativi ai grandi maestri della letteratura russa (di cui è un fine studioso), Mazzitelli ci ha invitati a recuperare il senso originario delle funzioni bibliotecarie e ad assumere un approccio critico nei confronti dei tentativi di semplificazione di quella complessità che è tratto distintivo delle biblioteche e del lavoro dei bibliotecari.
I due interventi successivi, quello di Giovanna Contigiani (per la rete URBS) e di Andrea Marchitelli (per il CINECA), si sono invece soffermati sul tema specifico dell'incontro, ossia la presentazione del nuovo catalogo della rete URBS, per il quale è stato scelto il software open source Koha e che dovrebbe essere pubblicato su Internet entro il mese di luglio. La Contigiani ci ha raccontato il percorso tecnico e organizzativo che prima ha portato alla scelta del software e poi ai passaggi necessari per la conversione dei dati bibliografici e amministrativi, nel rispetto delle specificità e delle richieste delle biblioteche aderenti alla rete; la relatrice ha anche parlato degli altri progetti che la rete sta portando avanti per ampliare la ricerca a istituzioni esterne al gruppo di cooperazione e per inglobare anche le risorse elettroniche. Andrea Marchitelli si è invece principalmente soffermato sul processo di installazione, configurazione e personalizzazione del software che è stato realizzato da CINECA per conto di URBS, nonché sulle problematiche relative alla migrazione dei dati bibliografici e amministrativi dal precedente sistema di gestione e al dialogo con altri contenitori di dati in uso nelle biblioteche.
Gli ultimi due interventi hanno ampliato il punto di vista, presentando alcune riflessioni ed esperienze di apertura e integrazione dei cataloghi bibliografici attraverso l'applicazione di nuovi standard e linguaggi come RDA (Resource Description and Access) e FRBR (Functional Requirements for Bibliographic Records), in un contesto nel quale acquista una rilevanza crescente il collegamento tra dati aperti e controllati di diversa provenienza secondo la logica dei linked open data (sul futuro del catalogo si rimanda all'articolo pubblicato sul n. 21 del 2014; in merito a RDA si veda il resoconto del corso tenuto presso la Biblioteca del Senato).
In particolare, Stefano Bargioni (della Pontificia Università di Santa Croce, ma anche membro attivo della comunità italiana di Koha) ci illustra quello che si sta facendo su Koha per garantire l'integrazione dei dati - sia in entrata che in uscita - con RDA, sfruttando la possibilità di usare questo software open source come piattaforma di sperimentazione in cui verificare potenzialità e limiti dell'introduzione di FRBR e RDA nella catalogazione dei record bibliografici e di autorità.
Infine, Tiziana Possemato (direttrice della società @Cult) ha illustrato il progetto di conversione in RDF (Resource Description Framework), secondo il paradigma dei linked open data, dei cataloghi delle biblioteche delle Università campane e lucane (Università degli studi di Napoli Federico II, Università degli studi di Napoli "Parthenope", Università degli studi di Napoli "L'Orientale", Università degli studi del Sannio, Università degli studi di Salerno e Università degli studi della Basilicata), finalizzato anche alla creazione di un'interfaccia unica arricchita grazie alle potenzialità del modello FRBR.