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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Venti anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato
n. 71 (Nuova Serie), febbraio 2023

A cura della Commissione per la biblioteca e per l'archivio storico

L'insediamento della nuova Commissione per la biblioteca e per l'archivio storico del Senato

Il cambio della legislatura, avviato nello scorso autunno (e per cui rinviamo all'articolo di apertura nello scorso numero di "MinervaWeb") ha comportato, tra le molte novità, anche una diversa composizione degli organi interni del Senato. Tra questi, la Commissione per la biblioteca e per l'archivio storico è stata totalmente rinnovata: il Presidente, che viene eletto all'interno della Commissione stessa nel corso della prima seduta, è oggi il sen. Marcello Pera; gli altri due membri sono le senatrici Simona Flavia Malpezzi ed Ester Mieli. La circostanza è per noi particolarmente significativa: il Presidente Pera era infatti Presidente del Senato proprio quando la Biblioteca "Giovanni Spadolini" apriva al pubblico (evento che lo "Speciale" di quest'anno di "MinervaWeb", nella ricorrenza ventennale, intende ricordare) ed ebbe un ruolo centrale nell'inaugurazione della nuova sede di Palazzo della Minerva, nel giugno del 2003.

Vogliamo approfittare di questa occasione per dare qualche cenno sulla storia di quest'organo, da cui dipendono tante iniziative di ben due distinti Servizi del Senato, la Biblioteca e l'Archivio storico appunto, facenti capo ad aree diverse dell'amministrazione parlamentare e impegnati nella cura e nel trattamento di tipi di documentazione diversa, ma uniti dalla vocazione di custodi e comunicatori delle fonti per gli studi parlamentari - e non solo.

Nel Senato subalpino del 1848, ma ancora fino al primo quinquennio dell'Italia unita, la Biblioteca del Senato (allora nella sede di Torino e - dal febbraio 1865 - di Firenze) era affidata ai Senatori Questori; solo nel 1866 fu costituita la Commissione di vigilanza, i cui membri venivano eletti nelle sedute del Senato. Nei successivi sei decenni, la composizione storica della Commissione è un fiorire di nomi illustri: per citare solo i presidenti di maggiore spicco nel mondo della cultura, ricordiamo in ordine di tempo Atto Vannucci, Terenzio Mamiani, Angelo Messedaglia, Pasquale Villari, Guido Mazzoni, Corrado Ricci, Alberto Bergamini (quest'ultimo fu anche il primo a presiederla in età repubblicana, nella I legislatura). Queste e altre informazioni si ricavano dalla cronologia della Commissione per il periodo 1866-1948, pubblicata a cura di Maria Teresa Bonadonna Russo (alla quale dedichiamo una testimonianza in questo stesso numero) in appendice alla sua Storia della Biblioteca del Senato (1848-1950), con prefazione di Marcello Pera (Roma, Senato della Repubblica, 2005, pp. 263-265). Per tutte le legislature repubblicane, invece, la composizione della Commissione è disponibile sul sito storico del Senato, navigando appunto nella sezione "Composizione" di ogni singola legislatura.

La storia della Commissione per la biblioteca e per l'archivio storico ha però una svolta già prima della proclamazione della Repubblica italiana: infatti, a partire dalla XXX legislatura del Regno d'Italia, iniziata il 23 marzo 1939, è direttamente il Presidente del Senato a nominarne i componenti. Nell'attuale Regolamento del Senato, ciò avviene «non appena costituiti i Gruppi parlamentari» (così all'art. 17 del Capo V), insieme alle analoghe nomine dei membri della Giunta per il Regolamento e della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Lo stesso Regolamento, al successivo art. 20 (che è interamente dedicato alla Commissione), fissa a tre il numero dei senatori che la compongono; oltre a compiti di vigilanza su Biblioteca e Archivio storico, le affida le formulazioni e le proposte di modifica dei rispettivi regolamenti, da presentare al Consiglio di Presidenza. Per entrambi gli articoli regolamentari che disciplinano attribuzioni e competenze della Commissione, la formulazione attuale è quella che deriva dalle modifiche apportate il 17 luglio 2002, in vista dell'apertura al pubblico della biblioteca per l'anno successivo.

Appunto con l'apertura al pubblico, l'attività della Commissione è stata ridisegnata anche dall'art. 3 del Regolamento della Biblioteca, di cui un estratto è riportato nella pagina web dedicata alla Commissione, all'interno della sezione "Storia e raccolte" del nostro sito internet. Limitandoci a riflettere su quanto riguarda la biblioteca, sintetizziamo qui le attribuzioni principali della Commissione, che vanno dall'approvazione del piano di spesa per gli acquisti di libri e periodici, alle decisioni sulle acquisizioni straordinarie di fondi documentali, dalle delibere in tema di attività culturali, alle decisioni sulla revisione del patrimonio bibliografico, dal controllo sull'andamento dei servizi al pubblico, all'espressione di pareri sull'assetto degli uffici interni della biblioteca.

Nel corso degli anni, di fatto, il ruolo esercitato dalla Commissione non si è tradotto in una mera sorveglianza sul buon andamento dell'ordinaria amministrazione, ma si è espresso anche in modo propulsivo, ad esempio con la promozione di convegni, mostre, pubblicazioni e iniziative di vario genere, volte a interagire con le comunità di studiosi e con la società civile, per ampliare la platea di fruitori delle collezioni e risorse della biblioteca, ponendola come un soggetto dinamico nel panorama politico e culturale nazionale.

Preparandoci dunque a dare notizia delle future attività della Commissione nella rubrica di "MinervaWeb" ad essa dedicata (attiva ormai dal numero 50, n.s., aprile 2019), formuliamo ai suoi nuovi componenti i migliori auguri di buon lavoro.

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