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Mercoledì 26 Luglio 2023 - 92ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 10:01)

Con 111 voti contrari e 67 favorevoli, l'Assemblea ha respinto la mozione n. 62 di sfiducia individuale nei confronti del Ministro del turismo Daniela Garnero Santanchè.

Il sen Patuanelli (M5S) ha illustrato la mozione, che pone l'accento sulla necessità di mantenere l'onorabilità delle istituzioni e salvaguardare il prestigio del Paese. La Ministra è chiamata a rispondere alle accuse riguardanti la gestione delle sue aziende e il conflitto d'interessi con il suo ruolo istituzionale. La sfiducia nasce dal fatto che le spiegazioni fornite dalla Ministra in occasione dell'informativa al Senato lo scorso 5 luglio in merito alle controversie non sono ritenute sufficienti a fugare le perplessità riguardo alla sua permanenza al Governo. Considerato che la situazione compromette la credibilità e l'onorabilità del Ministro e del Governo nel suo insieme, si richiede la sfiducia al Ministro del turismo e l'invito a rassegnare le dimissioni.

Al termine della discussione, alla quale hanno preso parte i sen. Magni (Misto-AVS), Zanettin (FI-BP), Licheri Ettore (M5S), Vincenza Rando (PD) e Balboni (FdI), il Ministro Santanchè ha ribadito di non aver ricevuto avvisi di garanzia fino alla data del suo precedente discorso in Senato. La mozione di sfiducia non riguarda il suo operato come Ministro, ma fatti precedenti al suo giuramento. Ha infine espresso dispiacere per gli insulti ricevuti e confermato il suo impegno a operare nel rispetto dei principi costituzionali di legalità, responsabilità, disciplina e onore, ai quali si è impegnata ad attenersi nel suo servizio alla Nazione. Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti a favore della sfiducia i sen. De Cristofaro (Misto-AVS), che ha espresso preoccupazione per le menzogne del Ministro in Parlamento, evidenziando le tante omissioni riguardo ai suoi ruoli; Spagnolli (Aut), che ha criticato la nomina a ministro, dal momento che la sua figura era già eticamente incompatibile con il ruolo; Alessandra Maiorino (M5S), che ha accusato Fratelli d'Italia di tradire il proprio codice etico, rilevando le menzogne del Ministro riguardo alle sue partecipazioni aziendali; Verini (PD), che ha riconosciuto il ruolo del giornalismo di inchiesta, sottolineando la necessità di rispettare le regole e di combattere l'evasione fiscale. Hanno dichiarato un voto contrario i sen. Michaela Biancofiore (Cd'I), secondo la quale la mozione rappresenta un tentativo di trasformare il Parlamento in un tribunale mediatico; Licia Ronzulli (FI-BP) che, richiamando accuse mediatiche passate, poi rivelatesi infondate, ha invitato a concentrarsi sulle responsabilità politiche reali; Romeo (LSP), che ha sottolineato la necessità di riflettere sulla delegittimazione reciproca della politica e sui risultati di tale atteggiamento; Malan (FdI) che, nel contestare citazioni della Costituzione prive di fondamento, ha ricordato che la magistratura non ha ancora concluso le indagini. Il sen. Borghi Enrico (A-IV) ha annunciato la non partecipazione al voto, ritenendo che le mozioni di sfiducia individuale potrebbero persino produrre l'effetto opposto rispetto agli obiettivi prefissati.

L'Assemblea ha approvato i ddl nn. 791 e 792, rendiconto 2022 e assestamento 2023. I testi passano all'esame della Camera.

Il relatore, sen. Lotito (FI-BP), ha illustrato il ddl recante il rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2022: i risultati mostrano un generale miglioramento dei saldi rispetto all'esercizio 2021. Il saldo netto da finanziare è di circa -129,6 miliardi, con un miglioramento di oltre 58,1 miliardi rispetto al 2021, e un risparmio pubblico di 25,8 miliardi. Il dato del ricorso al mercato finanziario è di -391,4 miliardi, con un miglioramento di 33 miliardi rispetto al 2021 e di 87,7 miliardi rispetto alle previsioni iniziali. Gli effettivi risultati conseguiti denotano un miglioramento sia rispetto alle previsioni iniziali sia rispetto alle previsioni definitive. Gli aumenti più consistenti riguardano le entrate tributarie (+55 miliardi) e gli impegni per spese in conto capitale (+30,4 miliardi). La situazione patrimoniale a fine 2022 ha registrato una eccedenza passiva di circa 2.595 miliardi, con un peggioramento rispetto all'anno precedente. La Corte dei conti ha dichiarato regolare il rendiconto generale dello Stato per il 2022, con l'esclusione di alcuni capitoli per cui sono state riscontrate discordanze tra i dati esposti nel conto del bilancio e quelli riportati nei conti periodici delle amministrazioni.

Il relatore, sen. Gelmetti (FdI), ha presentato il ddl di assestamento, che ha lo scopo di aggiornare le entrate, con possibili revisioni delle stime del gettito, e le spese, limitatamente alla componente discrezionale, considerando eventuali esigenze sopravvenute. Il testo si compone di un solo articolo che modifica la Sezione II della legge di bilancio per il 2023. I risultati finanziari mostrano un miglioramento del saldo netto da finanziare di 203,6 miliardi rispetto alla previsione iniziale di -200,7 miliardi. Complessivamente, il ricorso al mercato migliora passando da una previsione iniziale di -511,5 miliardi a -507,4 miliardi, mentre il risparmio pubblico peggiora di 2,6 miliardi rispetto alla previsione iniziale. Le variazioni proposte riguardano principalmente le entrate tributarie, con una riduzione complessiva di 128 milioni, dovuta principalmente all'adeguamento alle stime del DEF 2023. Le spese finali subiscono una riduzione complessiva di circa 368 milioni, principalmente imputabile alle spese correnti. In termini di cassa, il disegno di legge di assestamento determina un peggioramento del saldo netto da finanziare di 298 milioni rispetto alla previsione di bilancio. La riduzione delle entrate finali è di 144 milioni, mentre l'aumento delle spese finali è di 386 milioni. Infine, il disegno di legge di assestamento tiene conto dell'entità effettiva dei residui al 1° gennaio 2023, con 235.337 milioni di residui attivi e 193.495 milioni di residui passivi.

A conclusione della discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Nicita (PD) e Vita Maria Nocco (FdI), dopo la votazione dell'articolato del ddl n. 791, nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i sen. Lombardo (A-IV), Damiani (FI-BP), Concetta Damante (M5S), Borghi Claudio (LSP), Misiani (PD) e Lavinia Mennuni (FdI). A-IV ha ironizzato sulla presa di meriti del Governo Meloni per la crescita economica, attribuendo i risultati positivi all'iniziativa del Governo Draghi. FI-BP ha richiamato gli interventi di politica economica realizzati attraverso la manovra finanziaria e il DEF. M5S ha sottolineato l'austerità e i tagli di spesa che hanno caratterizzato le politiche economiche del Governo, esaltando le politiche espansive del Governo Conte. LSP ha evidenziato la crescita del PIL, suggerendo che meno tasse e maggiori investimenti sono cruciali per il benessere dei cittadini. Il PD, nel criticare l'euforia della maggioranza riguardo alle previsioni economiche, ha espresso preoccupazione per il futuro del PNRR poiché la quarta rata rischia di slittare nel 2024. FdI ha auspicato una politica economica e industriale europea che preservi il mercato unico e favorisca l'investimento in settori strategici.

L'Assemblea ha discusso e approvato la mozione n. 45 sul riconoscimento dell'Holodomor come genocidio ai danni del popolo ucraino. Il sen. Terzi di Sant'Agata (FdI) ha illustrato il testo che, tenendo conto del contesto attuale in cui il popolo ucraino soffre l'invasione russa e sottolineando l'importanza di riconoscere i crimini dei regimi totalitari comunisti, impegna il Governo a promuovere la consapevolezza e il ricordo del genocidio dell'Holodomor a livello nazionale e internazionale, seguendo le raccomandazioni di istituzioni come il Parlamento europeo e l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Hanno dichiarato voto favorevole i sen. Spagnolli (Aut), Paganella (LSP), Scalfarotto (A-IV), Stefania Craxi (FI-BP), Sabrina Licheri (M5S), Alfieri (PD) e Speranzon (FdI). Il sen. De Cristofaro ha annunciato l'astensione.

Nel corso della seduta il Presidente ha commemorato Francesco Nuti, attore, regista e produttore, scomparso lo scorso 12 giugno, che con la sua arte ha regalato interpretazioni agrodolci, ricche di sentimento, tra dramma e commedia. Sono intervenuti a rendere omaggio all'artista i sen. Verducci (PD), Guidi (Cd'I), De Cristofaro (Misto-AVS), Spagnolli (Aut), Daniela Sbrollini (A-IV), Occhiuto (FI-BP), Pirondini (M5S), Paganella (LSP) e Marcheschi (FdI).

(La seduta è terminata alle ore 19:53 )

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