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Assemblea - XIX Legislatura

ORDINE DEL GIORNO

Giovedì 21 novembre 2024

alle ore 10

244a Seduta Pubblica

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ORDINE DEL GIORNO

I. Discussione dalla sede redigente dei disegni di legge:

1. Deputati Toni RICCIARDI e altri. - Disposizioni per il finanziamento di interventi volti al rafforzamento dei servizi consolari in favore dei cittadini italiani residenti o presenti all'estero (approvato dalla Camera dei deputati) - Relatore MENIA (Relazione orale) (1210)

2. Tilde MINASI e altri. - Elargizioni e benefici in favore delle vittime dell'incuria nella gestione dei beni strumentali all'erogazione di servizi pubblici e di interesse economico generale (794)

- BASSO e altri. - Disposizioni in favore delle vittime dell'incuria nella gestione di infrastrutture e servizi di trasporto (868)

- Relatrice SPINELLI Domenica (Relazione orale)

II. Interrogazioni(testi allegati)

III. Interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento(testi allegati) (alle ore 15)


INTERROGAZIONI

INTERROGAZIONE SULLA GARANZIA DEL DIRITTO ALLO STUDIO PER GLI ALUNNI CON DISABILITÀ DI SESTO SAN GIOVANNI (MILANO)

(3-01476) (19 novembre 2024) (già 4-01320) (16 luglio 2024)

MALPEZZI, VALENTE, CAMUSSO, ROSSOMANDO, FURLAN, BAZOLI, RANDO, MIRABELLI, MARTELLA, IRTO, VERDUCCI, TAJANI, D'ELIA, LA MARCA, VERINI, PARRINI, FRANCESCHELLI, LOSACCO, ZAMPA, MANCA, ROJC, DELRIO, SENSI, NICITA, GIACOBBE - Al Ministro dell'istruzione e del merito - Premesso che:

nei giorni scorsi è stata diffusa a mezzo stampa una lettera scritta dalla maggior parte dei genitori delle 55 famiglie che in questi anni hanno fatto causa al Ministero dell'istruzione e al Comune di Sesto San Giovanni (Milano) per vedere garantiti e tutelati i diritti all'istruzione, all'inclusione e alla frequenza scolastica dei propri figli con disabilità;

tale missiva è la risposta alle parole pronunciate dal Sindaco del Comune durante il Consiglio comunale del 7 maggio 2024 nel quale, commentando l'ennesima vertenza legale, ha definito "strumentale" il ricorso al tribunale. "Ci duole", si legge nella lettera "oltre ad essere stati obbligati a fare questo passo che riteniamo già avvilente e sconfortante, doverci anche giustificare con Lei, il nostro primo cittadino, che dovrebbe tutelare tutti ed in particolar modo i più fragili (il grado di democrazia di una città si misura dalla tutela dei più deboli e bisognosi, a quale grado si trova Sesto San Giovanni?) e stare al fianco delle famiglie";

da 15 anni, infatti, i genitori si battono per avere pari dignità e rispetto dei diritti affinché tutti i bambini possano vivere un tempo scuola pieno e dignitoso;

in tal senso, lo "strumento" del sostegno e dell'educativa scolastica ha lo scopo di fare da facilitatore, affinché anche tutti i bambini possano esprimere appieno le loro potenzialità. In particolare, al GLO (Gruppo di lavoro operativo per l'inclusione) a cui partecipano insegnanti curriculari, di sostegno e il dirigente, sulla base di una documentazione medica (diagnosi funzionale o profilo dinamico funzionale), compete la definizione del monte ore di sostegno e di educativa necessario al raggiungimento degli obiettivi;

tuttavia, l'Amministrazione comunale ha deciso arbitrariamente di attribuire meno ore rispetto a quelle indicate nel PEI (Piano educativo individualizzato) redatto dalla scuola per ogni bambino/ragazzo con disabilità;

per giustificare tale scelta, a giudizio degli interroganti, discriminatoria e illegittima l'Amministrazione ha dichiarato di non avere risorse: tale pronunciamento entra in contrasto con l'ordinanza del 2019 in cui si precisa che "la riduzione di tale intervento per meri motivi economici rappresenta una discriminazione dell'alunno stesso". Del resto, anche l'avvocatura del Comune ha sottolineato questo aspetto in un documento agli atti in cui è scritto che: "le motivazioni esposte dal Tribunale di Monza nelle due precedenti Ordinanze del 04.06.2019 n. 10680 e dell'08.05.2023 non lasciano spazio ad alcuna possibilità di giustificazione dell'assegnazione di un numero insufficiente di ore agli aventi diritto, trattandosi di diritti fondamentali della persona di rango sovra-nazionale e costituzionale";

risulta, dunque, evidente che la quantità corretta di ore di sostegno e di educativa scolastica, che è garanzia di inclusione e di qualità formativa per tutta la classe, non è garantita. I genitori hanno fatto proposte concrete e chiesto "che una parte dell'avanzo di bilancio 2023, quasi 9 milioni di euro, venga destinato per coprire il totale delle ore di educativa scolastica richieste dalle scuole per tutti i bambini/ragazzi con disabilità e, inoltre, che venga riattivato il Tavolo della 104, ormai da troppo tempo non più convocato". In particolare il tavolo è un luogo istituzionale, che raccoglie tutti i soggetti della città che operano sul tema della disabilità: amministrazione comunale, sanità, scuola e associazioni del territorio;

inoltre, le sentenze e le ordinanze menzionate sono sempre state a favore delle famiglie e hanno obbligato l'amministrazione comunale e il Ministero ad integrare le ore mancanti, rispettivamente di educativa e di sostegno, per fare venire meno la discriminazione in atto;

tuttavia, la discriminazione in atto non è venuta meno e i bambini continuano a non beneficiare delle ore previste dal PEI e di cui hanno pieno diritto;

il tempo che i bambini e i ragazzi con disabilità trascorrono a scuola deve essere lo stesso dei loro compagni e non un tempo dimezzato o inferiore perché l'obbligo scolastico vale per tutti. Purtroppo, ancora troppo spesso, insegnanti e dirigenti chiedono alla famiglia di far entrare dopo o di riprendere prima il proprio figlio da scuola a causa della mancata copertura delle ore di sostegno e di educativa;

non è accettabile che i bambini o ragazzi con disabilità siano costretti ad entrare o uscire in orari diversi rispetto ai loro compagni perché la scuola, che dovrebbe essere il luogo dell'accoglienza, della crescita e dell'apprendimento per tutti, di fatto non è in grado di garantire il diritto alla frequenza scolastica. L'inclusione è una caratteristica fondamentale del nostro sistema di istruzione; è lo strumento per consentire ai bambini e ai ragazzi con disabilità di vivere l'infanzia e l'adolescenza come tutti gli altri ed aiutarli a diventare adulti il più possibile autonomi;

il Ministro in indirizzo in più di un'occasione ha dichiarato che l'inclusione degli alunni con disabilità è un punto qualificante dell'agenda del suo dicastero e, in particolare, ha annunciato "aver fatto investimenti importanti nell'inclusione di giovani con disabilità";

è noto a tutti che investire sulla formazione dei bambini, in particolare su quelli più fragili, favorisce l'acquisizione di capacità e competenze fondamentali nell'età adulta. Un investimento economico su questi servizi oggi determina un risparmio su altri servizi in futuro,

si chiede di sapere:

quali iniziative di sua competenza il Ministro in indirizzo intenda attuare per consentire agli alunni con disabilità di Sesto San Giovanni (Milano) di beneficiare dello stesso monte orario indicato nel PER e redatto dalla scuola per ogni bambino/ragazzo con disabilità;

quali ragioni abbiano finora impedito di ottemperare alle sentenze ed ordinanze emesse da giudici diversi, che hanno obbligato l'amministrazione comunale e il Ministro ad integrare le ore mancanti, rispettivamente di educativa e di sostegno, per fare venire meno la discriminazione in atto e se non ritenga, per quanto di sua competenza, di sollecitare la convocazione del Tavolo;

se ritenga accettabile che le famiglie, al fine di vedere rispettato un diritto che dovrebbe essere riconosciuto e garantito dalle stesse istituzioni, affrontino onerose spese legali;

come intenda tutelare gli alunni con disabilità, consentendo a ognuno di loro il diritto all'istruzione e alla piena inclusione scolastica;

se non ritenga che sia necessario aumentare i trasferimenti ai comuni per l'educativa per rispondere alle diverse esigenze delle scuole.


INTERROGAZIONE SULL'AUMENTO DEI FURTI D'AUTO NELLA ZONA DEL BASSO MOLISE

(3-00591) (18 luglio 2023)

DELLA PORTA - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

la sicurezza dei cittadini e il sostegno alla legalità sono un punto di grande interesse ed attenzione per il Governo;

con provvedimenti normativi recenti, ed in particolare con la legge di bilancio per il 2023 (legge n. 197 del 2022), sono state allocate risorse per l'assunzione di personale, a vari livelli e qualifiche, nelle Forze dell'ordine;

considerato che:

in Molise e, soprattutto, nell'area territoriale del cosiddetto basso Molise, nella cintura del comune di Termoli, confinante con il territorio dell'alto Foggiano, si sono registrati negli ultimi mesi numerosissimi episodi di furti di auto, anche di grossa cilindrata e valore economico, nonché di mezzi agricoli, che lasciano presagire, per le modalità di esecuzione delle condotte illecite, che gli atti criminali, ormai iterati nel tempo, non siano il frutto di azioni singole, bensì di organizzazioni ben strutturate;

oggetto delle attività criminose risultano anche abitazioni ed attività commerciali di vario genere;

valutato che:

nel solo periodo compreso tra gennaio e marzo (come riportato da fonti stampa) si sono registrati un totale di 180 episodi di furto nelle sole città di Campobasso e Termoli;

nella città di Termoli, in particolare, si attesta la maggior parte dei furti d'auto: ben 42 in soli tre mesi. Segnalazioni simili sono pervenute anche da comuni attigui alla detta città, Guglionesi e Campomarino, laddove si segnalano, data la vocazione agricola dei suddetti comuni, numerosi furti di mezzi agricoli anche di ingente valore;

la stampa ha pedissequamente dato conto degli episodi delittuosi in questione, di cui si evidenziano, solo nella sola città di Termoli, quelli che seguono:

in data 25 marzo è stato denunciato il furto di un'auto posteggiata;

in data 14 aprile 2023, in seguito ad un furto d'auto, il responsabile ha provocato un incidente stradale nel ricavarsi una via di fuga;

in data 6 luglio 2023 è stato scoperto un furto avvenuto nella notte per opera di ignoti della portata di circa 2.000 euro, ai danni di un noto chiosco termolese;

in data 8 luglio 2023 si è avuta notizia di un furto avvenuto nella notte per opera di ignoti della portata di 5.300 euro, ai danni di un supermercato, il quale aveva già subito altri furti in passato, ma mai di una tale entità;

nel giro di 6 giorni (dal 6 al 12 luglio 2023) sono avvenuti a Termoli tre furti: pneumatici e borsello, un'auto e un furgone;

ritenuto inoltre che:

tutti i comandi delle forze dell'ordine ad ordinamento statale (Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di finanza) risultano essere sotto organico nel territorio del basso Molise;

tale situazione comporta un forzato minor controllo del territorio, dato il numero esiguo di pattuglie, circostanza aggravata nel periodo estivo, quando la popolazione residente raddoppia in virtù dell'afflusso turistico;

la massiccia presenza di turisti è un forte incentivo per i malviventi che si riversano nel circondario di Termoli proprio per dare compimento alla loro attività criminale;

considerato infine che:

il crescente tasso di furti preoccupa i cittadini, i quali non si sentono più sicuri di circolare con serenità nel loro stesso comune; crea danni economici rilevanti ai danneggiati, con particolare riguardo alle aziende agricole che subiscono in molti casi un duplice danno economico, ovvero la perdita del mezzo e lo stop alla loro attività;

anche il turismo ne risente, in termini di pubblicità negativa,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se e quali iniziative intenda intraprendere per porre rimedio a tale delicata situazione.


INTERROGAZIONE SULLE CONDIZIONI DETENTIVE DELLE CARCERI ITALIANE, IN PARTICOLARE NEL PENITENZIARIO DI "REGINA COELI" DI ROMA

(3-01100) (30 aprile 2024)

D'ELIA, SENSI, BAZOLI, MIRABELLI, ROSSOMANDO, VERINI - Al Ministro della giustizia - Premesso che:

secondo il rapporto dell'associazione "Antigone" relativo alle condizioni di detenzione in Italia, i detenuti nelle carceri italiane al 31 marzo 2024 erano 61.049, a fronte di una capienza ufficiale di 51.178 posti;

sempre secondo il rapporto, in 28 istituti sui 99 visitati dell'associazione nel 2023 ci sono camere detentive in cui non sono garantiti 3 mq calpestabili per persona, sotto i quali, secondo la giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani si configura un trattamento inumano o degradante, in 9 istituti le camere sono senza riscaldamento e in 47 senza acqua calda;

il giorno 22 aprile 2024 una delegazione di parlamentari composta dai senatori D'Elia e Sensi e dai deputati Casu e Madia ha visitato il carcere di "Regina Coeli" a Roma, verificando il tasso di sovraffollamento, che sfiora il 182 per cento, dal momento che il carcere ospita 1.133 detenuti per 628 posti regolamentari disponibili, quasi il doppio della capienza ufficiale. Anche le sale dedicate alla socialità e alle attività trattamentali sono ormai utilizzate per l'accoglienza dei detenuti in ingresso, essendo quello un carcere di primo arrivo delle persone arrestate dalle forze dell'ordine;

"Regina Coeli" è un esempio estremo rappresentativo delle condizioni carcerarie italiane: è tra gli istituti italiani con il tasso di affollamento più alto, ma è anche tra quelli che più soffrono della carenza di attività trattamentali significative, sia per lo status di giudicabili della gran parte dei suoi ospiti, sia per la mancanza di spazi idonei in una struttura concepita per un modello di detenzione meramente custodialista e non corrispondente ai principi costituzionali, cui pure si ispira l'ordinamento penitenziario vigente;

il risultato di ciò è che in alcune sezioni, e in particolare nella VII sezione, destinata contemporaneamente all'accoglienza dei nuovi giunti, all'isolamento cautelare e a quello disciplinare, nonché alla allocazione provvisoria in via di trasferimenti in corso d'opera, gran parte dei detenuti è confinata anche più di venti ore al giorno in stanza senza alcuna attività formativa, sociale o ludica;

su tale condizione pesano anche le ridotte possibilità operative del personale di Polizia penitenziaria, di gran lunga inferiore alla pianta organica e ulteriormente falcidiato dai distacchi negli uffici ministeriali;

nello stesso giorno della visita, lo scorso 22 aprile, a Regina Coeli si è tolto la vita un detenuto, il trentunesimo in Italia dall'inizio dell'anno, ancora una volta nella citata VII sezione, dove lo scorso anno sono stati registrati ben quattro eventi suicidari; secondo le elaborazioni dell'ufficio del Garante dei detenuti della Regione Lazio, il carcere romano di Regina Coeli è quello che ha registrato il maggior numero di suicidi a decorrere dal 2020;

rilevato che:

secondo il citato rapporto di "Antigone", ogni cento detenuti si verificano 11,8 provvedimenti di isolamento disciplinare, 18,1 sono gli atti di autolesionismo, 2,4 i tentati suicidi, 3,5 le aggressioni al personale e 5,5 le aggressioni tra detenuti;

come di tutta evidenza, si è di fronte ad un sistema carcerario, che non sembra assicurare il divieto, costituzionalmente garantito, di trattamenti contrari al senso di umanità e l'obbligo di una esecuzione penale orientata alla rieducazione del condannato, a partire dal cronico sovraffollamento, che negli ultimi mesi è andato crescendo, secondo una linea di tendenza che potrebbe rendere ingestibili gran parte degli istituti penitenziari nei prossimi mesi;

i progetti per far fronte al sovraffollamento penitenziario attraverso l'ampliamento della capacità del sistema (nuove carceri, nuovi padiglioni in carceri già esistenti, riconversione di strutture militari in disuso) sono di là da venire e comunque insufficienti a riportare nel breve periodo nella norma le condizioni di detenzione nelle carceri italiane,

si chiede di sapere:

quali azioni il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per superare le problematiche di un sistema carcerario che non riesce a garantire i pieni diritti della popolazione detenuta e la funzione rieducativa della pena;

quali misure intenda altresì intraprendere per risolvere le specifiche criticità della Casa circondariale "Regina Coeli" di Roma.


INTERROGAZIONE SULLE PROSPETTIVE DI CHIUSURA DEL CARCERE DI LANUSEI (NUORO)

(3-01315) (6 agosto 2024)

VERINI, MELONI, D'ELIA, BAZOLI, MIRABELLI, ROSSOMANDO, MALPEZZI, NICITA, ROJC, FURLAN, CAMUSSO, FRANCESCHELLI, FINA, MARTELLA, ZAMBITO, VALENTE, VERDUCCI, RANDO, ZAMPA, GIORGIS, GIACOBBE, TAJANI - Al Ministro della giustizia - Premesso che:

sui quotidiani della Sardegna, a partire da lunedì 29 luglio 2024, sono apparse notizie afferenti all'ipotesi di chiusura del carcere "San Daniele" di Lanusei;

tali notizie si rincorrono ormai da diversi mesi attraverso le denunce di alcuni sindacati della Polizia penitenziaria;

successivamente alle notizie di chiusura, sempre riportate da organi di stampa, risulterebbe il prossimo arrivo nel carcere di un gruppo di detenuti minorenni, nonostante la struttura non sia idonea ad accoglierli, e questo fatto peraltro sarebbe prodromico, secondo i sindacati di Polizia penitenziaria, alla successiva chiusura dell'istituto;

risulterebbe, inoltre, che una commissione inviata dal Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria, visto che a Lanusei non ci sono spazi per le attività lavorative, ricreative e culturali, avrebbe categoricamente affermato l'inidoneità dell'istituto all'accoglienza di minori tanto da rendere incomprensibile una tale scelta se non come percorso verso la successiva chiusura;

il gruppo di minorenni scelti per Lanusei sarebbe composto prevalentemente da detenuti piuttosto "facinorosi" e "ribelli" restii al rispetto delle regole carcerarie e spesso autori di tentativi di fuga;

a giudizio degli interroganti scegliere la destinazione di Lanusei attesta, ancora una volta, il fallimento del sistema carcerario che nella sua missione dovrebbe avere, in particolare per i minori, la pedagogia dell'inclusione, la mediazione penale, la giustizia riparativa. Per circa 30 minorenni si sceglie, invece, il vecchio sistema punitivo e coercitivo,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti, quali siano i progetti circa l'utilizzo del carcere San Daniele, la sua attuale situazione di accoglienza e gli spazi disponibili per altri detenuti, se corrisponda al vero l'ipotesi di trasferimento di detenuti minori nell'istituto penitenziario sardo e se le condizioni siano state verificate dal DAP con esito positivo.

INTERROGAZIONE SULLE POSSIBILITÀ DI VISITA DELLA CERTOSA DI SAN LORENZO A PADULA (SALERNO)

(3-01157) (21 maggio 2024)

CASTIELLO, ALOISIO - Al Ministro della cultura - Premesso che:

la certosa di San Lorenzo di Padula è sita nel Vallo di Diano, area interna della provincia di Salerno, il cui sistema economico si fonda, oltre che sull'attività primaria manifatturiera, su quella turistico-culturale;

la certosa di San Lorenzo è il più grande monumento certosino d'Europa;

l'accesso ai visitatori è interdetto il martedì di ogni settimana per i turni di riposo del personale; tale chiusura è fonte di accese polemiche da parte degli operatori turistici che, con l'inizio della primavera, la ritengono inaccettabile, considerato l'aumento delle gite scolastiche e l'incremento dell'afflusso turistico in genere che si registra, come è noto, proprio in questa stagione; la mancata apertura della certosa anche il martedì provoca la perdita di una preziosa opportunità per il settore turistico; è degli scorsi giorni la notizia, diffusa da organi di stampa, dell'arrivo di tre pullman ognuno con 54 turisti a bordo che, giunti di martedì, hanno dovuto invertire la marcia per la chiusura del monumento;

il tentativo di estendere l'apertura della certosa a tutti i giorni della settimana si trascina da tempo senza ricevere risposte concrete da parte del Ministero della cultura; l'accoglimento di tale richiesta risponderebbe all'interesse generale di migliorare l'offerta turistica in funzione dello sviluppo economico del territorio che, in quanto area interna, deve essere oggetto di particolare attenzione,

si chiede di conoscere se il Ministro in indirizzo sia al corrente della situazione e quali misure intenda adottare affinché l'accesso dei visitatori alla certosa di San Lorenzo possa aver luogo tutti i giorni della settimana.


INTERROGAZIONE SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA BASILICA ROMANICA DI SAN PIERO A GRADO DI PISA

(3-01325) (11 settembre 2024)

ZAMBITO, FRANCESCHELLI, PARRINI - Al Ministro della cultura - Premesso che:

la basilica romanica di San Piero a Grado di Pisa, costruita nell'XI secolo sui resti di un tempio paleocristiano, è un esempio suggestivo di romanico pisano in tufo e marmo bianco con bacini ceramici di stile islamico. L'interno, con soffitto a capriate, è diviso in tre navate da colonne con capitelli classici, provenienti da altre costruzioni;

il campanile della basilica è stato distrutto dall'esercito tedesco nel luglio 1944. Anche la stessa basilica ha subito gravi danni, che furono restaurati a partire dagli anni '50 grazie all'intervento della locale Soprintendenza per i beni artistici e culturali;

la ricostruzione del campanile fu iniziata ma poi interrotta a causa della mancanza di fondi, all'altezza di soli 6 metri dal suolo a fronte dei 37 metri necessari per completarne il restauro;

ad oggi la ricostruzione non è ancora stata portata a compimento nonostante nel 2007 sia stato redatto un apposito progetto;

nel corso di questi anni sono state presentate numerose interrogazioni per chiedere informazioni circa la ricostruzione;

in particolare nel 2010 ad un atto di sindacato ispettivo del deputato Ermete Realacci, l'allora ministro Lorenzo Ornaghi rispose quanto segue: "Nel 2011, allo scopo di non vanificare gli sforzi economici già sostenuti, lasciando l'opera incompiuta, la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno, ha inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una richiesta di euro 1.800.000, a valere sui fondi dell'otto per mille, suddivisi in tre lotti funzionali, per l'ultimazione del progetto di ricostruzione. Nel 2012 la suddetta richiesta, rimasta inevasa, è stata reiterata alla Presidenza del Consiglio dei ministri dalla medesima soprintendenza. Tenuto conto dell'interesse storico-artistico-archeologico e religioso dell'importante Basilica Petrina, nonché del suo valore simbolico ed identitario e delle legittime aspettative di tutta la città, dalle autorità locali a quelle civili e religiose, si rinnova, nei limiti delle effettive disponibilità economiche derivanti dall'attuale congiuntura economica sfavorevole, la volontà di questo Ministero di porre in essere ogni utile iniziativa tesa a finanziare il completamento dei lavori in argomento";

nel mese di febbraio 2023, in occasione dell'intitolazione a don Stefanini (parroco di San Piero a Grado) di uno spazio pubblico, il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha promesso di chiedere informazioni al Ministero della cultura sui ritardi del restauro del campanile;

in una risposta ad un'interrogazione comunale sul tema presentata dal gruppo del Partito democratico, il 17 novembre 2023, la Giunta di Pisa ha risposto testualmente che "il Ministero dei Beni Culturali non ha fornito alcuna risposta alle richieste relative al finanziamento per la ricostruzione del Campanile; e che per finanziamento non è stata presentata alcuna richiesta formale";

da tale risposta appare evidente come, sia da parte dell'amministrazione comunale di Pisa (il cui sindaco è in carica ormai dal 2018), sia da parte dell'attuale Ministro, non sussista alcuna iniziativa concreta per il completamento del restauro del campanile e che tale perdurante inerzia non valorizzi, ma mortifichi il patrimonio storico artistico locale;

il 18 agosto 2024 un fulmine caduto durante un nubifragio ha colpito la basilica. C'è stato un principio di incendio spento dai vigili del fuoco, ma una trave è rimasta incendiata e si sono verificati danneggiamenti all'impianto elettrico,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di garantire il completamento della ristrutturazione del campanile della basilica romanica di San Piero a Grado di Pisa e ripristinare i danni provocati dall'incendio del 18 agosto scorso.


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA, AI SENSI DELL'ART. 151-BIS DEL REGOLAMENTO

INTERROGAZIONE SULLE ATTUALI CRITICITÀ DEL TRASPORTO FERROVIARIO ED AEREO

(3-01483) (20 novembre 2024)

PAITA, FREGOLENT - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

il trasporto ferroviario, inclusa l'alta velocità, registra negli ultimi mesi criticità di carattere strutturale;

sulle tratte i guasti, i malfunzionamenti e gli incidenti sono all'ordine del giorno, con conseguenti disagi per i passeggeri che sono costretti a subire deviazioni, cancellazioni e ritardi che spesso superano i 60 minuti;

lo scorso 8 novembre, addirittura, alla stazione Termini di Roma, il Frecciargento Roma-Genova 8556, programmato con partenza alle ore 16.20, è partito, a quanto risulta senza ragione, alle ore 15.30, di fatto con 50 minuti di anticipo rispetto all'orario previsto, al fine di far arrivare il treno a destinazione secondo l'orario stabilito ed eludere un quasi certo ritardo, arrecando un evidente danno ai cittadini che avevano acquistato il biglietto per le ore 16.20;

il 2 ottobre, a causa di un guasto alla rete (secondo il Ministro in indirizzo dovuto "a un chiodo"), per più di due ore la circolazione dei treni nelle stazioni di Roma Termini e Tiburtina ha subito gravi ripercussioni, con la cancellazione o la modifica di più di 100 corse tra alta velocità, intercity e regionali: di fatto dalle ore 6.30 fino alle ore 8:.5 le due stazioni sono rimaste bloccate, provocando estremi ritardi (fino a 4 ore) per tutta la giornata nella linea ferroviaria italiana;

i ritardi sull'alta velocità sono all'ordine del giorno, mentre ritardi e cancellazioni delle linee regionali rappresentano la quotidianità con cui sono chiamati a confrontarsi anche i lavoratori pendolari, con effetti negativi su benessere e vita familiare;

cittadini e turisti si trovano, di fatto, costretti a organizzare i propri spostamenti dando per scontato l'insorgere di problemi sulla tratta, con inesorabili ripercussioni sulla mobilità e sul benessere dei passeggeri in termini di stress;

la sofferenza strutturale e perdurante della rete ferroviaria italiana, con costanti ritardi e cancellazioni dei viaggi, è ormai nota da tempo e pare non fermarsi come rappresentato anche nell'ultima relazione dell'Autorità di regolazione dei trasporti (di fatto un'autorità terza e imparziale) trasmessa al Parlamento il 18 settembre 2024, nelle cui conclusioni si richiede "un significativo cambio di rotta gestionale e industriale" per evitare "il collasso di singole modalità" e garantire "competitività e vivibilità nel Paese";

le difficoltà della mobilità riguardano anche il trasporto aereo, segnato da ritardi, cancellazioni e riprogrammazioni, che contribuiscono a rendere ancor più disfunzionale il sistema di trasporto del Paese nel suo complesso: la scorsa estate, si sono ravvisati diversi problemi strutturali, come la cronica mancanza di personale di volo e di terra, e un enorme guasto informatico che ha bloccato gli aeroporti, causando profondi disagi ai viaggiatori;

è, secondo le interroganti, innegabile che da quando il Ministro in indirizzo si è insediato al dicastero delle infrastrutture e dei trasporti, i ritardi e disagi della rete ferroviaria siano in costante aumento, non ponendo mai in essere alcun rimedio per risolvere i disagi segnalati da milioni di passeggeri: servono misure urgenti da parte del Ministro che vadano nella direzione di risolvere i gravissimi problemi strutturali che stanno comportando numerosi ritardi sulle linee ferroviarie italiane, ponendo una rapida soluzione alla cronicità dei ritardi dei treni,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo voglia assumere per interrompere la cronicità dei ritardi e dei disagi sulle tratte ferroviarie, promuovendo urgenti misure che vadano a risolvere gli ormai strutturali problemi che da tempo stanno interessando le linee ferroviarie, restituendo così ai cittadini un servizio ferroviario accettabile;

quali misure urgenti intenda adottare al fine di risolvere i ritardi, le cancellazioni e le riprogrammazioni che stanno segnando il trasporto aereo, con l'obiettivo di rendere il sistema di trasporti del Paese più funzionale in tutto il suo complesso.


INTERROGAZIONE SULLE RIPERCUSSIONI DEGLI SCIOPERI NEL SETTORE DEI TRASPORTI

(3-01485) (20 novembre 2024)

PUCCIARELLI, GERMANÀ, MINASI, POTENTI, ROMEO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

il diritto allo sciopero, sancito dall'articolo 40 della Costituzione, ha un rilievo fondamentale nella nostra società, esso consente a tutti i lavoratori di affermare e rivendicare diritti e condizioni migliori sul lavoro. Tuttavia, anche il diritto dei cittadini di usufruire di un sistema di mobilità pubblica trova tutela costituzionale, in particolare alla luce delle disposizioni contenute negli articoli 3, 4, 16, 33 e 34. Il trasporto pubblico, infatti, offerto a condizioni accessibili a tutti, consente di neutralizzare le disparità sociali e di conferire uguali opportunità di lavoro e d'istruzione ai cittadini meno abbienti, che non sempre possono sostenere il costo della mobilità privata per recarsi sul luogo di lavoro o per raggiungere l'istituzione scolastica o universitaria;

le rivendicazioni in termini di migliori condizioni e sicurezza dei lavoratori del settore dei trasporti sono giuste e condivisibili, e il Governo e l'attuale maggioranza hanno già cominciato a intervenire con misure ad hoc, ad esempio in tema di sicurezza a bordo di treni e autobus. Tuttavia, la quantità di scioperi nel settore dei trasporti proclamati negli ultimi due anni ha assunto dimensioni inedite, manifestandosi, soprattutto in alcune città, con cadenza periodica mensile e, talvolta, settimanale;

in tali circostanze, per svolgere qualsiasi attività abituale, quale ad esempio recarsi sul posto di lavoro o semplicemente portare i propri figli a scuola, i cittadini sono costretti a riorganizzare le proprie abitudini e, in particolare, chi usufruisce quotidianamente del trasporto pubblico deve necessariamente servirsi di mezzi privati;

ciò provoca sicuramente forti disagi alla mobilità, ma anche gravi danni ambientali, a causa degli elevati valori di agenti inquinanti che vengono immessi nell'aria nelle ore di punta per l'utilizzo obbligato di auto private,

si chiede di sapere quale sia la consistenza degli scioperi di settore proclamati negli ultimi due anni e quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo abbia adottato o intenda adottare per garantire sicurezza e condizioni migliori per i lavoratori del settore e, allo stesso tempo, per salvaguardare il diritto di tutti i cittadini di usufruire del sistema di mobilità pubblica per le fondamentali esigenze di vita e lavoro.

INTERROGAZIONE SULLE MISURE DI TUTELA DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

(3-01449) (5 novembre 2024)

CASTELLONE, NAVE, PIRRO, MAZZELLA, LICHERI Sabrina, SIRONI, NATURALE - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - Premesso che:

la mozzarella è il primo formaggio italiano per volumi (nel 2023 ne sono state prodotte 39.000 tonnellate) con un fatturato alla produzione di 2,8 miliardi di euro l'anno, con una crescita del 9,33 per cento e la mozzarella di bufala è leader indiscussa di questo settore;

un recente studio della Fondazione Svimez sull'impatto socio-economico sul territorio della filiera della mozzarella di bufala campana a denominazione di origine protetta (MBC-DOP), ha dimostrato che la filiera bufalina in Campania costituisce "un esempio chiaro di come qualità e tradizione possano rappresentare non solo un elemento identitario ma soprattutto uno strumento per creare reddito e occupazione". Tale filiera genera infatti, direttamente e indirettamente, 1,2 miliardi di euro, dando lavoro a più di undicimila persone, con una produzione che è cresciuta del 22 per cento in 6 anni (dal 2016 al 2022);

il Parlamento ha approvato il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, che all'articolo 4, comma 2, prevede: "Al fine di assicurare la più ampia tutela degli interessi dei consumatori e di garantire la concorrenza e la trasparenza del mercato del latte di bufala, gli allevatori bufalini, i trasformatori e gli intermediari di latte di bufala sono obbligati ad adottare, nelle rispettive attività, secondo le disposizioni del decreto di cui al comma 3, sistemi idonei a garantire la rilevazione e la tracciabilità del latte prodotto quotidianamente, dei quantitativi di latte di bufala trasformato e delle quantità di prodotto derivante dalla trasformazione del latte di bufala utilizzato";

il Ministero dell'agricoltura per l'attuazione delle disposizioni di cui all'art. 4 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, con decreto ministeriale 9 settembre 2014, ha istituito una piattaforma informatica presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno di Portici (Napoli), alla quale hanno accesso, per l'inserimento dei dati relativi alle proprie produzioni, gli operatori che producono e trasformano latte bufalino, nonché i soggetti intermediari;

il Dipartimento Qualità Agroalimentare (DQA), ente certificatore riconosciuto dal Ministero dell'agricoltura per la mozzarella MBC-DOP, con la circolare prot. 3765/14, ai sensi dell'art. 5, comma 3, del decreto ministeriale 9 settembre 2014, per le strutture casearie o raccoglitori, ha disposto che i soggetti iscritti al Piano dei controlli mozzarella di bufala campana DOP deleghino l'Organismo di controllo stesso (DQA) alla trasmissione dei dati alla piattaforma informatica;

la stessa DQA, con nota prot. 410/15, per agevolare le comunicazioni e il riversamento dei dati produttivi previsti dal citato decreto ministeriale sulla piattaforma informatica "Tracciabilità della filiera bufalina", ha sviluppato e implementato sul proprio sito un sistema informatico che consente ai caseifici e ai raccoglitori di inserire direttamente i propri dati produttivi, di monitorarli costantemente e di modificarli in qualsiasi momento;

considerato che:

visti i gravissimi illeciti e la frode in commercio per l'utilizzo di latte e di cagliate di latte di provenienza estera al fine della produzione di formaggi DOP-IGP italiani e della mozzarella MBC-DOP con la contestuale "turbativa di mercato" e con l'abbassamento del prezzo del latte alla stalla, l'8 e 9 aprile 2024 migliaia di agricoltori hanno protestato al Brennero, chiedendo al Governo maggiori controlli per bloccare le truffe a tavola, mentre "porti e valichi di frontiera non possono più essere un colabrodo da cui passa di tutto" ("ansa.it", 8 aprile 2024);

l'8 maggio 2024 è stato reso noto, a mezzo stampa, che la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dopo ampie e articolate indagini ed intercettazioni telefoniche (durate oltre un anno) ha dimostrato che quotidianamente taluni caseifici procedevano alla sofisticazione alimentare della mozzarella MBC-DOP, che poi viene distribuita ad altri caseifici della zona, a caseifici del nord e del sud Italia, oltre che commercializzata in Francia e in Austria. In particolare, "i carabinieri di Vitulazio hanno notificato" a tre imprenditori del Casertano "la misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Caserta emessa dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per i delitti di frode aggravata nell'esercizio del commercio." ("ansa.it", 8 maggio 2024);

recentemente gli allevatori bufalini e le organizzazioni professionali agricole di Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione italiana agricoltori (CIA) stanno denunciando pratiche sleali nel commercio e nella produzione della mozzarella MBC-DOP e hanno dichiarato che sono pronti ad avviare azioni legali, atteso che il mercato è stato invaso da latte e da cagliata di latte di bufala estera non tracciata, consentendo così ai caseifici e alle cooperative di riempire le celle frigo con la conseguente disdetta dei contratti firmati con i produttori, e di abbassare unilateralmente il prezzo del latte di bufala del 20 per cento rispetto ad aprile 2024, portando al fallimento le aziende agricole e gli allevatori bufalini;

l'11 luglio 2024 la Camera dei deputati ha approvato l'ordine del giorno n. 9/1946/49 inerente alla tutela dell'intera filiera bufalina italiana e ha impegnato il Governo a procedere con controlli incrociati ed improvvisi per combattere la frode in commercio, verificando in tal modo i quantitativi di latte di bufala prodotto nelle stalle italiane, il latte e la cagliata di latte di bufala importati da Paesi UE ed extra UE e la mozzarella di bufala prodotta in Italia, al fine di tutelare ulteriormente i consumatori e gli allevatori,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto illustrato e come intenda intervenire per potenziare l'efficacia attuativa delle norme citate a tutela della tracciabilità del latte di bufala, anche valutando la possibilità di costituire un organismo centrale con ruolo di controllo e di indirizzo;

se intenda promuovere l'adozione di un piano triennale di monitoraggio nazionale, per la verifica e il controllo incrociato tra il latte e le cagliate di latte di bufala prodotto ovvero introdotto in Italia, e la produzione della mozzarella di bufala campana DOP e quella della mozzarella di latte di bufala generica, prevedendo verifiche periodiche nelle piattaforme, relativamente alla veridicità dei dati inseriti, e nelle strutture frigo di stoccaggio del latte e delle cagliate di latte bufalino, oltre che sui prodotti derivati dal latte di bufala durante le fasi di produzione e commercializzazione, favorendo altresì la sinergia operativa delle Autorità territorialmente competenti delle ASL, già addette al controllo igienico-sanitario dei prodotti di origine animale.


INTERROGAZIONE SU INTERVENTI PER GARANTIRE UN PREZZO EQUO DEL GRANO E LO SVILUPPO DELLA FILIERA CEREALICOLA

(3-01488) (20 novembre 2024)

FRANCESCHELLI, BOCCIA, MARTELLA, GIACOBBE - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - Premesso che:

il settore del grano in Italia sta vivendo una situazione di grave difficoltà. Nel Centro-Sud, la produzione di grano duro è in caduta libera a causa dei mercati globali e delle difficili condizioni di coltivazione dei campi e delle rese di prodotto. Al Nord, invece, il grano tenero è influenzato dal maltempo, che ne riduce la qualità, sebbene i mercati siano meno penalizzanti;

la produzione in Puglia, primo granaio d'Italia, è risultata dimezzata, mentre in molte zone della Sicilia non si è raccolto nulla. La situazione è incerta, con agricoltori che si trovano a fronteggiare condizioni estreme: da un lato, l'abbandono delle coltivazioni dei terreni nel Mezzogiorno rende difficile la conversione ad altre colture, dall'altro, si assiste a una discrepanza tra rese scarse e qualità eccellente del grano duro, soprattutto per il valore proteico;

un agricoltore che ha seminato grano duro produce 20-30 quintali per ettaro, venduti a 30 euro al quintale, con un ricavo di 600-800 euro, spesso inferiore alle spese sostenute. Un recente rapporto evidenzia un tasso di approvvigionamento del grano duro nazionale in calo, al 56,4 per cento nel 2023, il valore più basso del decennio. Sempre secondo il rapporto la produzione scenderà ulteriormente, con una diminuzione del 10,6 per cento delle superfici coltivate e una raccolta in calo del 15-20 per cento, nonostante le buone rese nel Centro Italia. Di conseguenza, le importazioni aumenteranno: dai 13,8 milioni di quintali del 2012 ai 30,6 milioni del 2023. Tra agosto 2023 e giugno 2024, i prezzi del grano duro sono calati del 15,4 per cento;

la situazione del mercato del frumento tenero panificabile oggi sul listino si trova in una fase di attesa, con la domanda selettiva e l'offerta cauta nel prendere posizione in attesa di meglio caratterizzare i lotti. I prezzi sono scesi a 225 euro a tonnellata rispetto ai 250 dell'anno precedente, influenzati dai mutati equilibri geopolitici della guerra tra Russia e Ucraina, con la produzione ucraina che continua a influenzare i mercati europei;

per far fronte alle oscillazioni dei prezzi di mercato e tutelare gli agricoltori, Consorzi agrari d'Italia ha messo in campo i contratti di filiera. Sostenere la redditività delle coltivazioni cerealicole e in particolare del grano, aumentando rese e qualità della granella utilizzando nuove varietà resistenti agli stress climatici, adottando le scelte agronomiche più adatte ai diversi areali, applicando l'agricoltura di precisione e limitando gli effetti negativi della volatilità dei mercati grazie a contratti di filiera e future che permettono alle aziende agricole di avere un flusso di cassa stabile e quindi di pianificare acquisti e investimenti,

si chiede di sapere:

quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo abbia adottato o intenda al riguardo assumere per sostenere le imprese del settore cerealicolo e in particolare quelle dedite alla produzione del grano a fronte delle difficoltà di mercato, del calo dei prezzi sui listini e della redditività dei produttori;

se intenda attivarsi tempestivamente per finanziare e rilanciare i programmi di investimento finalizzati al sostegno di iniziative agronomiche che vanno a rafforzare l'attività di ricerca e il rafforzamento delle filiere autoctone, valorizzando il lavoro dell'agricoltore e delle produzioni nazionali e interventi sulla filiera.


INTERROGAZIONE SULLA NUOVA PROGRAMMAZIONE EUROPEA DELLA PESCA

(3-01487) (20 novembre 2024)

DE CARLO, MALAN, POGLIESE, AMIDEI, ANCOROTTI, FALLUCCHI, MAFFONI - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - Premesso che:

la Commissione europea, a settembre 2024, ha adottato la proposta sulle opportunità di pesca per il 2025 per il Mediterraneo e il mar Nero, che approderà sul tavolo dei ministri UE della pesca il 9 e 10 dicembre per il via libera finale;

tale provvedimento introdurrà delle misure che stabiliranno, molto probabilmente, limitazioni alle attività di pesca per il comparto ittico italiano, in termini di riduzioni delle giornate di pesca;

ciò potrebbe comportare sensibili ripercussioni nel settore ittico, messo a dura prova anche dagli eventi climatici avversi che hanno colpito le coste italiane,

si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare, in sede europea, affinché siano salvaguardati gli interessi delle imprese italiane del settore della pesca.


INTERROGAZIONE SULL'OBBLIGO DEL CERTIFICATO MEDICO PER LA PARTECIPAZIONE AGLI EVENTI SPORTIVI

(3-01484) (20 novembre 2024)

SPAGNOLLI, UNTERBERGER, PATTON, DURNWALDER - Al Ministro per lo sport e i giovani - Premesso che:

in Italia, la disciplina della certificazione dell'attività sportiva non agonistica e amatoriale è dettata dal decreto ministeriale 24 aprile 2013, adottato di concerto tra il Ministro della salute e l'allora Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport;

l'articolo 4 prevede che coloro che partecipano a manifestazioni non agonistiche o di tipo ludico-motorio, caratterizzate da particolare ed elevato impegno cardiovascolare, devono sottoporsi ad apposito controllo medico, al fine di ottenere una certificazione attestante l'idoneità all'attività da esibire all'atto dell'iscrizione all'evento;

l'obbligo di esibizione della certificazione medica per i "runner amatoriali" o "turistico-sportivi", così come attualmente disciplinata, esiste esclusivamente in Italia, mentre in tutto il resto del mondo è autocertificabile secondo diverse modalità stabilite nei diversi Paesi, ed impedisce, di fatto, alle grandi competizioni popolari di corsa su strada (maratone e non solo) organizzate in Italia di essere "concorrenziali" con quelle organizzate all'estero;

le corse su strada costituiscono oggi, infatti, non soltanto obiettivi positivi che portano le persone a tenersi in forma con le ovvie ricadute sulla loro salute, ma anche un'occasione di business e di richiamo turistico per i nostri territori, spesso di ineguagliabile bellezza;

peraltro, il costo degli esami richiesti (elettrocardiogramma, spirometria, eccetera) è, in molti Paesi, mediamente superiore rispetto al corrispettivo pagato in Italia, con l'ulteriore conseguenza che, per molti aspiranti partecipanti stranieri, le competizioni italiane risultano non essere attrattive;

da qualche anno, la Federazione italiana di atletica leggera (FIDAL) ha introdotto un regolamento che permette agli atleti stranieri di partecipare alle manifestazioni italiane senza l'obbligatorietà di certificato medico (e di tesseramento);

nello specifico, il runner straniero ha due possibilità: iscriversi ad una gara organizzata dalla FIDAL, sottoscrivendo un'apposita card e presentando il certificato medico richiesto agli atleti italiani, il che gli consente di rientrare nelle classifiche generali della manifestazione; oppure iscriversi ad una gara FIDAL con finalità turistico-sportive, decidendo quindi di partecipare in modalità "non competitiva", valida per i soli atleti stranieri e senza obbligatorietà del certificato medico, il che lo costringe però a partire in coda alla manifestazione sportiva e ad essere inserito in una classifica di arrivo distinta da quella ufficiale, senza nemmeno poter beneficiare di eventuali premi;

questa iniziativa della FIDAL sembrerebbe aver favorito una maggiore partecipazione di atleti stranieri alle manifestazioni sportive italiane, tuttavia rischia di mettere in ridicolo gli organizzatori e, quindi, l'intero sistema sportivo del nostro Paese, perché solo in Italia si consente agli atleti di partecipare ad una competizione seppure non agonistica di alto livello senza comparire nella classifica finale e, in ogni caso, essa costituisce una complicazione burocratica rispetto a quanto avviene all'estero;

tutto questo provoca ricadute negative sull'intero indotto generato dalle manifestazioni sportive, non solo in termini di perdita di rilevanza dell'evento tra le manifestazioni a livello mondiale, ma soprattutto in termini economici, sia per i territori interessati, sia per gli organizzatori, che attraggono meno sponsor a queste tipologie di eventi;

queste grandi manifestazioni sportive attirano in tutto il mondo un numero sempre crescente di partecipanti, generando un indotto notevole, e sono ormai diventate un vero e proprio fenomeno culturale e sociale, che interessa uomini e donne di tutte le fasce di età e consente di condividere esperienze diverse, specie se a confrontarsi sono atleti di diversa cultura e nazionalità;

sarebbe, pertanto, opportuno favorire una maggiore partecipazione collettiva, allineandosi alle prassi degli altri Paesi e semplificando le procedure di accertamento dello stato di salute degli atleti, attribuendo direttamente loro la responsabilità di autocertificare la propria idoneità,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo condivida quanto esposto e se non intenda, di concerto con il Ministro della salute, farsi promotore di un'iniziativa di modifica normativa della disciplina attuale in materia di certificazione dell'attività sportiva non agonistica e amatoriale, che consenta di unificare le procedure di partecipazione di tutti gli atleti alle manifestazioni non agonistiche o di tipo ludico-motorio, prevedendo un obbligo di autocertificazione, in luogo del certificato medico, valevole sia per gli atleti stranieri, sia per gli atleti italiani, sempre e comunque nel rispetto della normativa italiana a tutela della salute e delle condizioni minime di sicurezza delle manifestazioni sportive, che è un obiettivo fondamentale intrinseco delle medesime.


INTERROGAZIONE SUI PROGRAMMI DI MODERNIZZAZIONE DEGLI STADI

(3-01479) (19 novembre 2024)

GASPARRI, OCCHIUTO, DAMIANI, DE ROSA, FAZZONE, GALLIANI, LOTITO, PAROLI, RONZULLI, ROSSO, SILVESTRO, TERNULLO, TREVISI, ZANETTIN - Al Ministro per lo sport e i giovani - Premesso che:

i parlamentari del Gruppo di Forza Italia hanno predisposto uno schema di disegno di legge per rinnovare e accelerare la costruzione e la ristrutturazione degli stadi in Italia, con l'obiettivo principale di modernizzare le infrastrutture, semplificando le procedure burocratiche e favorendo gli investimenti privati. La proposta prevede che i permessi per i lavori vengano rilasciati entro 45 giorni e che si possa nominare una struttura commissariale per rispettare e accelerare i tempi. Al fine di incentivare gli investimenti si prevede un credito d'imposta per i progetti sostenibili;

la riforma ha l'ambizione di trasformare gli stadi in centri multifunzionali di aggregazione sociale, culturale e sportiva. Ogni progetto dovrà includere un piano urbanistico in modo da contribuire a rigenerare anche le aree circostanti. Inoltre, sarà necessario organizzare concorsi di progettazione internazionali per garantire elevati standard di qualità dei progetti. È prevista la creazione di un catalogo nazionale degli stadi, che permetterà un controllo e un monitoraggio più efficiente delle strutture esistenti;

la maggior parte degli stadi italiani è obsoleta e in cattive condizioni. Quindi la proposta rappresenta una grande opportunità per rinnovarli, anche con l'obiettivo di prepararli per gli eventi internazionali come gli Europei del 2032. Il piano punta su sostenibilità, innovazione e valorizzazione del patrimonio calcistico. Si tratta di un tema che porterà vantaggi soprattutto al sud Italia, dove la maggior parte degli impianti realizzati più di sessant'anni fa si trova oggi all'interno dei nuovi perimetri urbani, e si potranno quindi rigenerare parti importanti delle città. Lo scopo è dotare le nostre città di impianti sportivi all'avanguardia, che possano diventare luoghi multifunzionali di aggregazione anche dal punto di vista sociale e culturale,

si chiede di sapere quale sia la posizione del Ministro in indirizzo in proposito e quali iniziative intenda adottare nell'ambito del suo mandato.

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