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Martedì 8 Aprile 2025 - 292ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 16:38)

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1322 recante modifiche alla disciplina della magistratura onoraria.

Il relatore, sen, Berrino (FdI), ha illustrato il testo, collegato alla manovra di bilancio, che riforma il regime giuridico, economico e previdenziale dei magistrati onorari e risponde altresì a rilievi UE sull'infrazione 2016/4081 riguardo ai diritti lavorativi di tali magistrati. L'articolo 1 riforma il regime dei magistrati onorari intervenendo su incompatibilità, orario di lavoro, funzioni, regime disciplinare e trattamento economico. Tra le modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento, si sono estesi ai giudici onorari di pace compiti organizzativi (lett. b); si è introdotta una distinzione tra impegno orario esclusivo e non esclusivo e nuove incompatibilità (lett. d); sono state riscritte le funzioni dei magistrati confermati (lett. e) e aggiunti articoli su supplenze, ferie, trasferimenti, valutazioni e disciplina (lett. f). L'articolo 2 consente al CSM di bandire ulteriori procedure valutative e riapre i termini per la richiesta di conferma per chi non l'aveva presentata. L'articolo 3 disciplina l'autorizzazione per i magistrati onorari dipendenti pubblici e le modalità di adesione al regime di esclusività mentre l'articolo 4 contiene la copertura finanziaria, prevedendo una clausola di invarianza di spesa. Durante l'esame in sede referente, il Governo ha accolto un ordine del giorno per valutare una progressione economica.

Hanno preso parte alla discussione generale i sen. Dafne Musolino (IV), Potenti (LSP) e Rastrelli (FdI). I sen. di maggioranza hanno celebrato la riforma come un atto di giustizia atteso da decenni, che riconosce finalmente diritti e dignità alla magistratura onoraria, sanando una discriminazione storica. Secondo IV, il testo, pur mosso da buone intenzioni, risulta incompleto: ignora la carenza cronica di organico tra i giudici di pace e non equipara la magistratura onoraria a quella ordinaria in termini di tutele e sanzioni.

Durante l'esame dell'articolato sono stati accolti, tutti in testi riformulati, gli ordini del giorno G1.3 e G1.10 del sen. Bazoli (PD) e altri; G1.11 e G1.12 della sen. Lopraiato (M5S) e altri e G1.14 della sen Cucchi (Misto-AVS) e altri, in tema di adeguamento e riorganizzazione della vigente disciplina della magistratura onoraria e in relazione alle criticità di organico e dotazioni strumentali dei giudici di pace.

Nelle dichiarazioni finali i sen. Giovanna Petrenga (Cd'I), Zanettin (FI-BP), Erika Stefani (FdI) e Sallemi (FdI) hanno annunciato un voto favorevole, sottolineando l'importanza di garantire tutele, dignità e compensi adeguati ai magistrati onorari, ribadendone il ruolo strutturale; il provvedimento fornisce una regolamentazione chiara, che rafforza l'equità e l'efficienza del sistema giudiziario. I sen. Scalfarotto (IV), Magni (Misto-AVS), Ada Lopreiato (M5S) e Anna Rossomando (PD) hanno annunciato l'astensione, criticando l'insufficienza del provvedimento e l'approccio del Governo: IV ha denunciato l'immobilismo e l'inefficienza del sistema giudiziario; AVS ha definito il testo un'occasione mancata, poiché non affronta le principali criticità economiche, previdenziali e organizzative; M5S e PD hanno criticato la disparità di trattamento economico e previdenziale tra magistrati onorari esclusivisti e non esclusivisti.

(La seduta è terminata alle ore 19:01 )

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