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Mercoledì 18 Dicembre 2024 - 255ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 10:06)

A conclusione della discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre 2024, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 1 di maggioranza.

Nella seduta di ieri il Presidente Meloni ha consegnato il testo delle comunicazioni rese alla Camera. Nella discussione odierna, il sen. Garavaglia (LSP) ha criticato la burocrazia europea, invitando a rivedere regole che penalizzano settori strategici come agricoltura, automotive, aerospazio e farmaceutico; la sen. Malpezzi (PD) ha richiamato la visione di De Gasperi sull'Europa unita, evidenziando l'urgenza di una difesa comune, di superare egoismi nazionali e di esercitare una leadership concreta; il sen. Matera (FdI) ha evidenziato il ruolo dell'Italia nel sostenere una pace giusta e duratura, il valore delle missioni internazionali e la necessità di una strategia chiara per la stabilità regionale; il sen. Bergesio (LSP) ha espresso preoccupazione per l'accordo UE-Mercosur, che rischia di penalizzare l'agricoltura europea, chiedendo un impegno deciso contro pratiche sleali e per tutelare il made in Italy; la sen. Rojc (PD) ha espresso forte preoccupazione per le crescenti minacce alla sicurezza europea, dalla presenza russa in Libia al rischio destabilizzante nei Balcani occidentali; il sen. Della Porta (FdI) ha lodato l'approccio pragmatico e lungimirante e la visione strategica del Governo Meloni, che ha reso l'Italia protagonista in Europa e nel mondo e il successo di iniziative come il Piano Mattei per migrazione e sviluppo sostenibile; il sen. Renzi (IV) ha stigmatizzato l'operato sui centri migranti in Albania, suggerendo alternative come la trasformazione in carceri per detenuti albanesi e ha invitato a un maggiore protagonismo strategico in politica estera; il sen. Monti (Misto) ha sostenuto la necessità di evitare critiche divisive che rischiano di nuocere alla coesione nazionale, suggerendo prudenza su riforme come autonomia differenziata e premierato; la sen. Ronzulli (FI-BP) si è soffermata sulle politiche del Governo in ambito ecologico e migratorio, citando i successi nell'accordo con la Tunisia e il contrasto all'immigrazione irregolare; la sen. Bevilacqua (M5S) ha accusato la Presidente Meloni di aver minimizzato il mandato d'arresto contro Netanyahu, ha criticato la sua politica estera e sollevato preoccupazioni sulla gestione della sicurezza interna; il sen. Dreosto (LSP) ha difeso la postura italiana sulla transizione ecologica, rigettato l'immigrazione come arma ibrida e ribadito il supporto al Ministro Salvini per la difesa dei confini nazionali; il sen. Gasparri (FI-BP) ha celebrato i successi italiani nel commercio estero, con l'Italia al quarto posto mondiale e sostenuto la necessità di una risoluzione pacifica per la Siria; il sen. Alfieri (PD) ha condannato le politiche protezionistiche degli Stati Uniti e sostenuto la necessità di una difesa europea comune, enfatizzando il ruolo dell'Italia nella ricostruzione dell'Ucraina; il sen. Malan (FdI) ha ribadito la posizione dell'Italia all'interno dell'Unione europea non come esecutore di ordini, ma come difensore della propria identità, degli interessi nazionali e dei valori europei.

In replica, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato diversi temi cruciali, difendendo le politiche governative: ha criticato la strategia ideologica dell'Unione europea sulla sostenibilità ambientale, sottolineando la necessità di un approccio equilibrato che investa in diverse soluzioni, come nel settore automotive. Ha difeso il Piano Mattei, invitando a un approccio unitario e rimandato al mittente le accuse di servilismo verso le lobby bancarie, evidenziando come l'Italia abbia utilizzato risorse per sostenere i lavoratori e le famiglie, contrariamente a quanto fatto in passato. Ha ribadito l'importanza di accordi bilaterali che non danneggino l'agricoltura italiana, chiedendo compensazioni per gli squilibri che potrebbero derivare dall'accordo Ue-Mercosur. In tema di politica estera, ha difeso un approccio pragmatico che non si basi su alleanze ideologiche, menzionando la prudenza necessaria nell'affrontare la situazione siriana. Il Ministro per gli affari regionali, il PNRR e le politiche di coesione Foti ha quindi accolto la proposta di risoluzione n. 1 della maggioranza e diversi impegni, alcuni dei quali riformulati, delle proposte nn. 2 (M5S), 3 (Misto-Az), 4 (Misto-AVS), 5 (PD) e 6 (IV).

Nelle dichiarazioni finali, il sen. Lombardo (Misto-Az) ha criticato gli europeisti passivi, sostenendo un'Europa più forte e unita, capace di affrontare le sfide globali; il sen. Spagnolli (Aut) ha ribadito la necessità di una maggiore integrazione fiscale, condannando la tentazione del Governo di privilegiare accordi bilaterali; il sen. Renzi (IV) ha richiamato le contraddizioni delle posizioni del Presidente Meloni ed espresso disappunto per l'approccio su migranti e politiche internazionali; il sen. De Poli (Cd'I) ha appoggiato l'impegno del Governo italiano nelle sfide internazionali, come la difesa comune europea e il sostegno all'Ucraina; il sen. De Cristofaro (Misto-AVS) ha sostenuto la necessità di concentrarsi sulla diplomazia per risolvere i conflitti in Ucraina e a Gaza, piuttosto che puntare solo sul ricorso alle armi; la sen. Craxi (FI-BP) ha spiegato che, in un contesto internazionale frammentato, la politica europea deve abbandonare l'autoreferenzialità e concentrarsi sulla missione comune; la sen. Maiorino (M5S) ha accusato la Premier di essere lontana dalla realtà, rilevando l'incoerenza tra le dichiarazioni politiche e le azioni concrete del Governo; la sen. Pucciarelli (LSP) ha criticato le politiche europee in ambito ambientale ed economico, con alcune scelte che danneggiano l'economia italiana; il sen. Delrio (PD) ha richiamato il valore della cessione di sovranità per costruire un'Europa più forte, in linea con l'articolo 11 della Costituzione; il sen. Terzi di Sant'Agata (FdI) ha elogiato la centralità acquisita dall'Italia sotto la guida del Governo Meloni, evidenziando i successi economici e geopolitici.

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1323 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 ottobre 2024, n. 160, recante disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il provvedimento affronta numerose tematiche: mira a contrastare il lavoro sommerso; prevede interventi straordinari di integrazione salariale per specifici settori industriali e finanziamenti per il prepensionamento di giornalisti; proroga i termini per l'abilitazione scientifica nazionale e il reclutamento universitario; favorisce il riutilizzo di beni confiscati per alloggi universitari; sostiene l'internazionalizzazione degli ITS Academy e la valorizzazione di percorsi formativi (v. comunicato n. 254).

Nella seduta di ieri si è conclusa la discussione generale e si è svolta la replica della relatrice. Durante l'esame dell'articolato sono stati accolti, tutti in testi riformulati, gli ordini del giorno G1.1, G1.2, G2.1 e G2.2 del sen. Mazzella (M5S) e altri; l'ordine del giorno G4.1 (testo 2) della sen. Castellone (M5S) e altri; G10.100 (testo 2) e G11.100 della sen. Aloisio (M5S) e altri.

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Giusy Versace (Cd'I), che ha apprezzato in particolare le norme per contrastare il lavoro sommerso, sostenere i lavoratori artigiani e supportare gli studenti con disabilità; Daniela Ternullo (FI-BP), secondo la quale il decreto rappresenta un progresso nell'attuazione del PNRR, con il raggiungimento di obiettivi significativi come borse di studio e interventi contro il caporalato; Elena Murelli (LSP), che ha posto l'accento sulle misure relative al sistema universitario e all'istruzione, che prevedono un'accelerazione nella realizzazione di alloggi universitari utilizzando beni confiscati e semplificando le autorizzazioni edilizie; Giulia Cosenza (FdI), che ha rimandato al mittente le critiche di frammentarietà, rivendicando una visione d'insieme che unisce giustizia sociale, rilancio economico e sostegno alle imprese. Il sen. Magni (Misto-AVS) ha dichiarato voto contrario, denunciando la precarietà del lavoro e il mancato investimento in istruzione e rimarcando la fuga di giovani talenti all'estero, complici affitti insostenibili e scarse opportunità nel mercato del lavoro. Le sen. Sbrollini (IV), Castellone (M5S) e D'Elia (PD) hanno annunciato l'astensione: IV ha stigmatizzato i tagli a cultura, istruzione e welfare, che accrescono disuguaglianze sociali e geografiche; M5S ha sostenuto l'insufficienza degli interventi in relazione agli obiettivi della Missione 4 del PNRR e criticato gli investimenti inadeguati rispetto agli standard europei; il PD ha rimarcato natura eterogenea e frammentata del dl, definendolo un insieme di misure emergenziali e privo di interventi strutturali su temi fondamentali.

(La seduta è terminata alle ore 17:32 )

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