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Mercoledì 20 Dicembre 2023 - 139ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 10:03)

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 958 recante disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy.

La relatrice, sen. Fallucchi (FdI), ha illustrato il testo che, alla luce delle modifiche introdotte nell'altro ramo del Parlamento, si compone di 59 articoli, focalizzati sulla promozione del made in Italy. Gli articoli 1-2 incentivano la valorizzazione delle eccellenze nazionali e promuovono principi di sostenibilità. L'articolo 3 istituisce la Giornata nazionale del made in Italy per celebrare la creatività e l'eccellenza italiane. L'articolo 4 crea il Fondo nazionale del made in Italy per sostenere filiere strategiche con un finanziamento iniziale di 700 milioni di euro nel 2023. L'articolo 5 favorisce l'imprenditorialità femminile mentre l'articolo 6 offre il Voucher 3I alle start-up innovative. L'articolo 7 riguarda la tutela dei marchi registrati da almeno cinquant'anni. Gli articoli 8-9 sostengono la filiera del legno e degli oli di oliva. L'articolo 10 promuove la ricerca e l'innovazione nel settore tessile mentre l'articolo 11 contiene misure per la transizione verde e digitale nella moda. Gli articoli 12-15 semplificano procedure per la nautica da diporto, incentivano la transizione ecologica e dispongono in materia di approvvigionamento di materie prime critiche della filiera della ceramica. Gli articoli 16-17 stabiliscono criteri qualitativi per gli appalti pubblici e istituiscono una commissione per il pane e la pasta. L'articolo 18, interamente modificato dalla Camera, introduce il percorso liceale del made in Italy. Gli articoli 19-20 istituiscono la Fondazione "Imprese e competenze per il made in Italy" e l'Esposizione nazionale permanente. Gli articoli successivi riguardano la valorizzazione del patrimonio culturale, la promozione turistica, il sostegno alle imprese culturali e creative, la protezione delle indicazioni geografiche, e misure contro la contraffazione. Inoltre, sono previsti fondi per la ricerca tecnologica e la transizione digitale delle imprese, con un focus sulla tracciabilità delle filiere produttive del made in Italy.

A conclusione della discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Nave, Gisella Naturale (M5S), Scalfarotto (IV), Bergesio (LSP), Giacobbe (PD) e Amidei (FdI), durante l'esame dell'articolato sono stati respinti tutti gli emendamenti e approvati gli ordini del giorno G4.100, G4.101 (testo 2), G10.100, G10.101, G18.100 (testo 2), G21.100, G25.100 (testo 2), G37.100 (testo 2).

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Michaela Biancofiore (Cd'I), Rosso (FI-BP), Cantalamessa (LSP) e Ancorotti (FdI). Cd'I ha evidenziato il ruolo centrale del Governo Meloni nel rafforzare e promuovere le eccellenze italiane, sottolineando il valore del made in Italy come marchio riconosciuto globalmente. FI-BP ha elogiato l'approccio articolato e l'ampio coinvolgimento delle parti interessate, enfatizzando la volontà di rendere le filiere produttive italiane riconoscibili a livello internazionale; LSP ha indicato come problemi la gestione passata, il tasso di pressione fiscale elevato, la mancanza di formazione e la presunzione di colpevolezza verso gli imprenditori; FdI ha focalizzato l'attenzione sulle microimprese, indicandole come il futuro del made in Italy, evidenziando, tuttavia, la loro limitata capacità di internazionalizzazione e marketing e proponendo il supporto di una cabina di regia per facilitare il loro sviluppo. Hanno dichiarato voto contrario i sen. Scalfarotto (IV), Floridia Aurora (Misto-AVS), Licheri Sabrina (M5S) e Martella (PD). IV ha espresso preoccupazioni riguardo alla mancanza di chiarezza nelle competenze del nuovo Ministero del made in Italy, sottolineando che le esportazioni sono attualmente sotto il controllo del Ministero degli esteri; Misto-AVS ha criticato il ddl perché ideologico e caotico e contestato la logica dei premi e la distribuzione di risorse in modo disorganizzato, evidenziando la mancanza di un approccio coerente e sistematico; M5S e PD hanno definito il provvedimento una lista dei desideri senza sostanza, mirata alla comunicazione e alla propaganda e inadeguata di fronte alle sfide industriali del Paese; serviva un approccio più strategico per difendere gli asset industriali e la competitività italiana.

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 926 recante bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026, nel testo proposto dalla 5a Commissione.

Alla luce delle numerose e corpose modifiche apportate in Commissione, il testo si compone di 149 articoli, suddivisi in due Sezioni, Titoli e Capi. La Sezione I («Misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici») si suddivide in 13 Titoli concernenti i risultati differenziali del bilancio dello Stato, misure per sostenere il potere di acquisto delle famiglie, riduzione della pressione fiscale e misure in materia di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, disposizioni in materia di entrate e misure per la lotta all'evasione fiscale, lavoro, famiglia, pari opportunità e politiche sociali, misure per il potenziamento del sistema sanitario, crescita e investimenti, misure per la difesa e la sicurezza nazionale, giustizia, misure per la partecipazione dell'Italia all'Unione europea e a organismi internazionali, nonché misure in favore dell'Ucraina, misure in materia di calamità naturali ed emergenze, enti territoriali, disposizioni finanziarie di revisione della spesa e finali. La Sezione II (articoli 90-109) concerne l'approvazione degli stati di previsione, il quadro generale riassuntivo e altre disposizioni. La relatrice, sen. Testor (LSP), ha rimarcato che la priorità della legge è stata data al sostegno alle famiglie e ai lavoratori a reddito medio-basso e ha citato alcune modifiche introdotte in Commissione riguardanti la riduzione dell'IVA, la cedolare secca per le locazioni brevi, lo sgravio contributivo per l'assunzione delle donne vittime di violenza e il rifinanziamento del fondo per le vittime dell'amianto. Il relatore, sen. Damiani (FI-BP), ha enunciato i punti chiave della manovra, concentrandosi sulle priorità dei lavoratori, la riduzione delle tasse, misure a sostegno delle famiglie, come la detassazione del lavoro notturno e incentivi alla natalità, rivalutazione delle pensioni al 100 per cento, investimenti per le imprese e l'occupazione, con incentivi all'assunzione a tempo indeterminato e fondi per opere pubbliche, la sicurezza e la pubblica amministrazione, con pacchetti di sicurezza per le forze dell'ordine e investimenti nei contratti di lavoro. Infine, il relatore, sen. Liris (FdI), ha richiamato la responsabilità e l'autenticità della manovra in risposta a sfide come l'inflazione, i costi energetici e l'incertezza internazionale, ricordando che la manovra è partita da meno 33 miliardi: 13 di maggiori interessi per il rialzo dei tassi BCE e 20 di spesa per il Superbonus; ha quindi posto l'accento su uno stanziamento record nel 2024 di 136 miliardi di euro del Fondo sanitario nazionale.

È quindi iniziata la discussione generale, nella quale sono intervenuti i sen. Daniela Sbrollini (IV), Lombardo (Misto-Az), Occhiuto (FI-BP), Turco (M5S), Clotilde Minasi (LSP), Verducci, Susanna Camusso (PD) e Gelmetti (FdI), che proseguirà nella seduta di domani.

(La seduta è terminata alle ore 20:33 )

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