Mercoledì 25 Ottobre 2023 - 117ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:05)
A conclusione della discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in vista del Consiglio europeodel 26 e 27 ottobre 2023, con votazioni per parti separate, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione di maggioranza n. 1 e numerosi impegni, alcuni dei quali riformulati, delle proposte n. 3, del sen. Boccia (PD) e altri, n. 5, del sen. Borghi Enrico (A-IV) e altri, e n. 6, del sen. Calenda (A-IV) e altri (v. allegato A del resoconto stenografico).
Il Presidente Meloni ha reso comunicazioni all'Assemblea sui temi che verranno affrontati in sede europea: il conflitto in Medio Oriente è al centro dell'agenda del Consiglio. La posizione dell'Italia è chiara nella ferma condanna degli attacchi di Hamas, dell'antisemitismo in tutte le sue forme e nel pieno sostegno ai civili di Gaza, evidenziando il ruolo dell'Italia come ponte tra Europa, Medio Oriente e Mediterraneo e l'importanza del dialogo tra Israele, i Paesi arabi e la comunità internazionale per trovare una soluzione pacifica al conflitto. Nell'affrontare gli altri temi chiave che verranno trattati, il Presidente Meloni ha ribadito la necessità di non affievolire il sostegno comune all'Ucraina: in tal senso, la posizione chiara del Governo potrà rafforzare il ruolo dell'Italia nelle questioni europee e internazionali. La decisione di Mosca di non rinnovare l'iniziativa sui cereali del Mar Nero è condannata, e si sostengono gli sforzi per garantire che i prodotti agricoli possano raggiungere i mercati internazionali, specialmente nei Paesi in difficoltà. In riferimento alla tensione crescente tra l'Azerbaigian e l'Armenia e all'esodo di cittadini armeni, l'Italia chiede un'azione più incisiva per evitare un'escalation. Il nostro Paese gioca poi un ruolo di mediazione sostenendo il dialogo e la normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo nei Balcani occidentali. Il Presidente Meloni ha quindi affrontato il problema dell'immigrazione illegale e dei rischi per la sicurezza legati a questo fenomeno, sottolineando la necessità di rafforzare i controlli alle frontiere per prevenire l'infiltrazione di jihadisti e la radicalizzazione tra gli immigrati irregolari. Ha sostenuto la necessità di una revisione delle regole fiscali europee, con un focus su un patto di crescita e stabilità, e richiesto la riduzione graduale e sostenibile del debito pubblico. La transizione verde e digitale deve essere affrontata in modo graduale e sostenibile, evitando impatti negativi sulla competitività europea: fondamentale è ridurre la dipendenza strategica dai Paesi terzi, specialmente la Cina, e promuovere l'autonomia strategica dell'Unione europea attraverso iniziative come il Chips Act, il Critical Raw Materials Act e Step. In conclusione, Meloni ha sottolineato l'importanza di un'Europa forte e determinata a fronteggiare le sfide globali in modo pragmatico, rispettando le specificità dei Paesi membri: l'Italia è consapevole del proprio ruolo e della fiducia degli italiani nel Governo nazionale.
Hanno preso parte alla discussione i sen. Matera, Terzi di Sant'Agata, Scurria, Malan (FdI), secondo cui l'Italia, con il Governo Meloni, è tornata protagonista in Europa e nel mondo, dopo troppi anni di marginalità sotto altri Esecutivi; Borghi Claudio, Dreosto, Stefania Pucciarelli (LSP), che hanno invitato il Governo a difendere gli interessi nazionali, elogiando gli sforzi per aumentare i controlli e le espulsioni di soggetti radicalizzati per garantire la sicurezza; Tatjana Rojc, Verducci, Delrio (PD), che hanno espresso il desiderio di maggiore coinvolgimento dell'Italia nei vertici internazionali sui Balcani e di combattere il razzismo e l'antisemitismo in quanto pericolo per l'umanità, sostenendo l'iniziativa della Commissione europea per inserire l'incitamento all'odio tra i crimini dell'UE; Monti (Misto), secondo cui è necessario affrontare e superare l'ostacolo dell'unanimità nelle decisioni; Borghi Enrico (A-IV), che ha criticato la tendenza a scaricare la colpa delle difficoltà sulle circostanze esterne, chiedendo un approccio più pragmatico al conflitto in Medio Oriente; Licia Ronzulli (FI-BP), che ha espresso preoccupazione per il rischio di una nuova guerra fredda tra le potenze globali; Lorefice (M5S), che ha suggerito la necessità di accordi di rimpatrio europei e la creazione di un commissario europeo per l'immigrazione per gestire in modo efficace la questione dei flussi migratori. In replica, il Presidente del Consiglio ha ringraziando gli oratori per l'assenza di toni accesi, a testimonianza della consapevolezza di una fase molto delicata e del consenso su alcuni punti fondamentali, come la condanna dell'attacco di Hamas e l'impegno dell'Italia per la pace tra Israele e Palestina. L'Italia è in prima linea sulla questione dei Balcani occidentali e continuerà a lavorare per la riunificazione dell'area. In merito alla modifica delle regole europee, in un'Unione europea allargata a 30 o più Stati, sarà necessario discutere piuttosto delle priorità. Meloni si è detta d'accordo sul fatto che si debba lavorare ad ogni livello per combattere l'antisemitismo e la disinformazione, mentre è in totale disaccordo con chi sminuisce i risultati raggiunti con l'accordo con la Tunisia, con cui si è avviata una partnership strategica. Il Ministro per gli affari europei Fitto ha accolto la proposta di risoluzione di maggioranza n. 1; ha espresso parere favorevole su numerosi punti della proposta di risoluzione n. 3, del sen. Boccia (PD) e altri, n. 5, del sen. Borghi Enrico (A-IV) e altri, e n. 6, del sen. Calenda (A-IV) e altri; ha espresso parere contrario sulle proposte n. 2, del sen. De Cristofaro (Misto-AVS) e altri, e n. 4, del sen. Patuanelli (M5S) e altri.
Hanno dichiarato voto favorevole alla risoluzione di maggioranza i sen. De Poli (Cd'I), Gasparri (FI-BP), Romeo (LSP) e Speranzon (FdI). La sen. Unterberger (Aut) ha richiamato l'importanza di un'Europa forte e unita nelle questioni globali, evidenziando che le recenti elezioni in Polonia e Spagna hanno visto vincere le forze europeiste. Secondo la sen. Paita (A-IV) l'Italia sarà più forte quando saprà spendere le risorse del PNRR, incidere sul tema dell'immigrazione senza un approccio ideologico e smettere di fare del vittimismo. Hanno invece dichiarato voto contrario i sen. De Cristofaro (Misto-AVS), che ha sostenuto il fallimento del Piano Mattei nel suo intento di coinvolgere altri Paesi europei nella gestione dell'immigrazione; Dolores Bevilacqua (M5S), che ha criticato il Governo italiano per aver seguito una strategia bellicista in Ucraina, che ha contribuito all'aumento dei costi dell'energia e dell'inflazione; Alfieri (PD), secondo il quale Schengen e la libera circolazione sono importanti conquiste dell'integrazione europea; pur apprezzando lo sforzo del Governo di trovare punti di convergenza con l'opposizione, ha respinto la proposta di risoluzione del Governo, che ritiene non sufficientemente netta.
La Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche e integrazioni al calendario corrente. Domani saranno discussi il rendiconto 2022 e il bilancio interno 2023 del Senato; seguirà la discussione della proposta di questione pregiudiziale in ordine al dl sul contrasto al disagio giovanile e l'esame nel merito dello stesso che proseguirà, se necessario, nella seduta di venerdì ed eventualmente la prossima settimana. Resta confermato il question time alle ore 15. La prossima settimana, prevalentemente dedicata ai lavori delle Commissioni, prevede le comunicazioni del Presidente sul disegno di legge di bilancio, che darà inizio alla sessione di bilancio. Dal 7 al 9 novembre, oltre agli argomenti già previsti, si discuterà l'interpellanza sulla situazione degli impianti siderurgici ex Ilva e il ddl su associazioni sindacali militari e delega per la revisione dello strumento militare, nonché il ddl sulla concorrenza. Mercoledì 8 alle 9,30 sarà convocato il Parlamento in seduta comune per l'elezione di un giudice della Corte costituzionale; la seduta avrà pertanto inizio alle ore 11.
(La seduta è terminata alle ore 18:25 )