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Giovedì 1 Agosto 2024 - 214ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:02)

Con 104 voti a favore, 73 contrari e un astenuto, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando in prima lettura il ddl n. 1183 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92, recante misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia.

Il relatore, sen. Rastrelli (FdI), ha illustrato il provvedimento che, alla luce delle modifiche apportate in sede referente, si compone di 22 articoli suddivisi in quattro Capi, affrontando vari filoni di intervento. Una primo filone concerne il sistema carcerario e il personale penitenziario: vengono aumentati gli organici della polizia penitenziaria con l'assunzione di 1000 nuovi agenti e 20 unità dirigenziali; si semplificano le procedure di reclutamento e si abbrevia la durata del corso propedeutico per accelerare l'immissione in servizio; si prevedono indennità aggiuntive per il personale che opera negli istituti penitenziari e si introducono misure per assumere medici destinati specificamente agli istituti penitenziari per migliorare la tutela della salute dei detenuti. Il secondo filone di intervento riguarda l'esecuzione penale: si modifica il procedimento per l'applicazione delle misure alternative alla detenzione e della liberazione anticipata; si riforma l'articolo 69-bis dell'ordinamento penitenziario, introducendo nuove modalità per la concessione delle detrazioni di pena; vengono introdotte specifiche norme per la detenzione domiciliare per condannati ultrasettantenni e per coloro che necessitano di cure per gravi motivi di salute; si prevede uno stanziamento di 5 milioni di euro per ampliare le opportunità di accesso dei detenuti tossicodipendenti alle strutture sanitarie pubbliche o private accreditate. Il terzo filone di intervento riguarda le condizioni carcerarie e il trattamento dei detenuti: si aumenta il numero dei colloqui telefonici mensili da quattro a sei; si esplicita il divieto di partecipazione ai programmi di giustizia riparativa per i detenuti sottoposti al regime del carcere duro 41-bis; si prevede la nomina di un commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria, incaricato di redigere un programma dettagliato degli interventi necessari per aumentare la capienza delle strutture detentive. Altre disposizioni specifiche concernono l'introduzione del reato di indebita destinazione di denaro o cose mobili; norme in materia di squadre investigative comuni; limiti alla sequestrabilità e pignorabilità di depositi di denaro, titoli e altri beni presso la Banca d'Italia riferibili a Stati esteri. Viene poi posticipata di un ulteriore anno l'entrata in vigore delle disposizioni in materia di costituzione del tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie, per non compromettere gli obiettivi di riduzione del contenzioso civile.

Respinta la questione pregiudiziale QP1, illustrata dalla sen. Rossomando (PD), sulla quale sono intervenuti (a favore) i sen. Dafne Musolino (IV), Magni (Misto-AVS), Patuanelli (M5S) e Verini (PD), e (contro) il sen. Zanettin (FI-BP), è iniziata la discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Lombardo (Misto-Az), Cecilia D'Elia, Simona Malpezzi, Anna Rossomando, Sensi (PD), Anna Bilotti, Ada Lopreiato (M5S), Sallemi, Rapani (FdI), Guidi (Cd'I), Ilaria Cucchi (Misto-AVS) e Potenti (LSP). I Gruppi di opposizione hanno criticato il Governo per non aver intrapreso misure strutturali efficaci contro il sovraffollamento e la sofferenza carceraria, nonostante l'emergenza evidente, denunciando l'inefficacia delle misure adottate, come l'insufficiente aumento degli agenti di polizia penitenziaria e il mancato potenziamento delle strutture intermedie per il reinserimento sociale. La maggioranza ha difeso l'approccio rieducativo e il potenziamento delle strutture carcerarie: nonostante le difficoltà economiche attuali, il Governo sta investendo in modo serio nella ristrutturazione e modernizzazione delle carceri e nel miglioramento delle condizioni di lavoro del personale penitenziario. In replica, la relatrice, sen. Bongiorno (LSP), ha accusato l'opposizione di voler creare confusione e difeso la celerità del provvedimento, giustificando l'urgenza con la necessità di migliorare le condizioni dei detenuti, rifiutando l'idea di uno "svuotacarceri". Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del ddl di conversione, con modificazioni, del dl n. 92, nel testo proposto dalla Commissione.

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato la fiducia i sen. Michaela Biancofiore (Cd'I), secondo la quale il provvedimento mira a coniugare umanizzazione della pena e certezza della stessa, contrasta la spettacolarizzazione della giustizia e garantisce maggiore rapidità e giustizia nei processi; Zanettin (FI-BP), che ha enfatizzato il contributo di Forza Italia nell'adozione di interventi significativi, come l'espansione delle misure alternative al carcere, i domiciliari per i detenuti ultrasettantenni e con gravi patologie e l'ampliamento delle opportunità di affidamento ai servizi sociali; Stefani (LSP), che ha chiarito che il decreto è solo uno degli strumenti in un processo più ampio e articolato per riformare il sistema carcerario e ha criticato l'uso politico delle morti in carcere; Berrino (FdI), che ha accusato la minoranza di utilizzare la questione carceraria per nascondere le responsabilità dei Governi precedenti e di non fornire una rappresentazione accurata della realtà, basandosi su dati fuorvianti e attaccando misure che non riflettono il quadro complessivo. Hanno negato la fiducia i sen. Mariastella Gelmini (Misto-Az), che, nonostante alcuni miglioramenti proposti, ha ritenuto che il decreto non risolva sufficientemente il problema e che sia essenziale un impegno maggiore per garantire dignità e opportunità ai detenuti; Scalfarotto (IV), che ha condiviso l'urgenza di intervenire, ma ha sostenuto che il provvedimento non affronta adeguatamente l'emergenza del sovraffollamento e i suicidi tra i detenuti: la soluzione semplice e necessaria sarebbe stata un'applicazione più generosa della liberazione anticipata; Ilaria Cucchi (Misto-AVS), che ha giustificato la contrarietà al decreto elencando i nomi delle 67 persone che si sono suicidate dall'inizio dell'anno tra detenuti e agenti, sottolineando che il 2024 è l'anno con il numero più alto di suicidi nella storia; Scarpinato (M5S), che ha condannato il carattere classista del sistema, che privilegia i ceti superiori: le carceri sono ormai discariche sociali per i ceti inferiori, mentre i reati dei colletti bianchi sono trattati con maggiore indulgenza attraverso modifiche normative mirate; Bazoli (PD), che ha lamentato la totale mancanza di ascolto delle proposte emendative dell'opposizione, che miravanoa migliorare le condizioni dei detenuti, accusando la maggioranza di arroganza e di evitare un confronto costruttivo su un tema tanto importante.

(La seduta è terminata alle ore 13:56 )

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