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Martedì 14 Gennaio 2025 - 261ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 16:35)

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1315 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2024, n. 178, recante misure urgenti in materia di giustizia, nel testo proposto dalla Commissione.

Il relatore, sen. Rastrelli (FdI), ha illustrato il provvedimento, che consta di 11 articoli: l'articolo 1 differisce al 2025 le elezioni per i consigli giudiziari e la Corte di cassazione, prorogando la permanenza degli organi attuali; l'articolo 2 elimina il requisito dei quattro anni di servizio residui per incarichi direttivi: l'articolo 3 proroga il mandato dei magistrati esperti in diritto di famiglia fino all'istituzione dei tribunali dedicati per favorire il raggiungimento degli obiettivi del PNRR; l'articolo 4 stabilisce che i corsi di formazione per i magistrati avvengano dopo il conferimento dell'incarico; l'articolo 5 riduce a sei mesi il periodo iniziale di assegnazione dei giudici di pace agli uffici per il processo; l'articolo 6 proroga al 2026 la gestione commissariale per l'edilizia penitenziaria; l'articolo 7 disciplina l'uso dei braccialetti elettronici, rafforzandone i controlli e le sanzioni; l'articolo 8 chiarisce l'applicazione transitoria delle nuove norme sulla crisi d'impresa; l'articolo 9 estende la copertura INAIL ai lavori di pubblica utilità, mentre gli articoli 10 e 11 regolano rispettivamente la clausola di invarianza finanziaria e l'entrata in vigore del provvedimento.

Hanno preso parte alla discussione generale i sen. Gasparri (FI-BP), Magni (Misto-AVS), Anna Bilotti (M5S), Potenti (LSP), Anna Rossomando (PD) e Sisler (FdI). I senatori dei Gruppi di maggioranza hanno espresso soddisfazione per l'introduzione di misure che rappresentano un cambio di passo rispetto al passato, con azioni concrete per affrontare le problematiche del sistema giudiziario, quali interventi su edilizia carceraria, formazione dei magistrati e riforme per il diritto di famiglia, soluzioni per il sovraffollamento delle carceri e la tutela dei minori, oltre a misure per affrontare carenze di organico nei giudici di pace. I senatori dei Gruppi di opposizione hanno evidenziato la superficialità degli interventi proposti, la mancanza di risorse adeguate e l'assenza di una visione complessiva e a lungo termine per la giustizia italiana: M5S ha stigmatizzato i ritardi nell'attivazione delle misure di protezione per le donne vittime di violenza, rimarcando inefficienze nel sistema e la bocciatura di proposte utili; il PD, pur riconoscendo risultati minori, come la riduzione del tirocinio per i giudici di pace, ha criticato la gestione della riforma penitenziaria, in particolare la nomina di un commissario straordinario senza risorse adeguate per affrontare l'emergenza del sovraffollamento carcerario, accusando il Governo di concentrarsi piuttosto su misure restrittive della libertà del cittadino.

In attesa del parere della 5a Commissione sugli emendamenti, il seguito dell'esame è rinviato.

L'Assemblea ha approvato in prima deliberazione i ddl costituzionali nn. 427, 731, 888 e 891, in un testo unificato proposto dalla Commissione recante modifica all'articolo 24 della Costituzione in materia di tutela delle vittime di reato.

Il relatore, sen. Della Porta (FdI), ha chiarito che il testo unificato è frutto di un lavoro congiunto tra maggioranza e opposizione: dopo un ciclo di audizioni e confronti, si è deciso di collocare il nuovo comma all'articolo 24 della Costituzione, incentrato sui diritti, anziché all'articolo 111, di natura più processuale. La formulazione finale, snellita e condivisa unanimemente, sottolinea l'impegno della Repubblica nella protezione delle vittime, rappresentando un passo significativo per il sistema giuridico.

Hanno preso parte alla discussione generale i sen. Bazoli, Giorgis (PD), Rastrelli, Iannone (FdI) e Castaldi (M5S). I senatori di opposizione hanno sottolineato la convergenza di tutte le forze politiche, grazie a una disponibilità al dialogo e al confronto, esortando il Governo a seguire questo metodo di lavoro per tutti i provvedimenti.

Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i sen. Ilaria Cucchi (Misto-AVS), Zanettin (FI-BP), Marton (M5S), Tosato (LSP), Parrini (PD) e Balboni (FdI). Tutti gli oratori hanno espresso ampio consenso sulla necessità di introdurre nella Costituzione il principio di tutela delle vittime di reato per colmare una lacuna storica nella protezione delle vittime e rispondere a una domanda di giustizia proveniente da anni di dibattito pubblico; l'inserimento della previsione all'interno dell'articolo 24 ha evitato rischiose modifiche all'articolo 111, che avrebbero potuto alterare l'equilibrio del processo penale.

(La seduta è terminata alle ore 19:40 )

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